domenica 11 settembre 2022

“Grazie, figlio mio, per quello che hai fatto stanotte”

 


“Grazie, figlio mio, per quello che hai fatto stanotte”

Fra Daniele Natale raccontò ad Angelo Maria Mischitelli un fatto che gli era capitato. Nel 1957 fra Daniele di San Giovanni Rotondo stava molto vicino a Padre Pio, sin dalle 4 di  mattina, accudendolo nelle sue necessità. Una notte fra Daniele sognò Padre Pio, anzi due  Padre Pio: il primo era oltremodo sofferente, appariva stanco, quasi evanescente, quasi  smarrito in cerca di appoggi e di certezze; il secondo invece era radioso, sicuro di sé, lieto, in  un alone di luci e di colori che lo rendevano felice.  

Fra Daniele si svegliò all’improvviso, rivide e rivisse il sogno, dimenticò il Padre Pio radioso,  pianse sul Padre Pio macilento e stanco. Poi corse in chiesa e sfogò con Dio la sua amarezza,  rimproverando il Signore che se la prendeva sempre con Padre Pio, e poi mise avanti se stesso: se c’era bisogno di sofferenza per salvare qualcuno, che se la prendesse pure con lui,  fra Daniele, che avrebbe imparato a soffrire. 

Quella mattina, quando fra Daniele andò a salutare Padre Pio, questi lo abbracciò, lo baciò, e  sommessamente, lentamente, gli disse: “Grazie, figlio mio, per quello che hai fatto per me  questa notte.” 

Giuseppe Caccioppoli 

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