domenica 20 novembre 2022

IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

 


Si espongono i mezzi per cui il direttore può acquistare la predetta discrezione degli spiriti. 


Notino l'avvertimento, che premette il Blosio al suo Monile spirituale. Questo dotto e devoto ascetico premunisce il lettore del suo libro, che non imiti il giudizio perverso di alcuni uomini che disprezzano le rivelazioni e le visioni come sogni vani, mostrandosi in tal modo poco umili, e meno spirituali: poiché non devono aversi in poco conto quelle rivelazioni divine, da cui è mirabilmente illustrata la Chiesa di Dio (Blosio, In monil. spirit. proem.). 

53. Né egli proferendo sì grave sentenza parla a capriccio, ma parla fondato nella dottrina irrefragabile della Sacra Scrittura. Infatti il profeta Joele, alludendo ai nostri tempi, dice, che Iddio ne' tempi avvenire diffonderà il suo spirito sopra ogni sorta di persone; che profeteranno uomini, e donne, e riceveranno da Dio vere visioni (Gl.2,28): e S. Paolo con più chiara espressione dice al nostro proposito. (1Ts.5, 19,20). Non vogliate estinguere ne' fedeli lo spirito del Signore: non vogliate avere in dispregio le profezie. 

Il dotto espositore Estio interpretando tali parole, dice, che pecca contro questo precetto dell'apostolo chiunque senza esame né circa le persone, né circa il modo con cui procedono tali cose straordinarie, le disprezza, e alla cieca le rigetta (Estius in tex.). 

 54. Non voglio però significare con questo, che il direttore debba essere facile in dar fede a cose insolite e straordinarie; anzi lo avverto ad esser cauto e ritenuto in prestare loro credenza; e voglio che si tenga sempre un passo indietro, per il gran pericolo che vi è d'inganni, d’illusioni, e talvolta ancora di finzioni e d'ipocrisie, specialmente quando si tratta di visioni, di rivelazioni e di locuzioni, che più di ogni altra cosa sono soggette alle frodi de' nostri nemici. Dico solo, che non proceda con prudenza umana, ma divina, che non sia miscredente, che non si appoggi a massime mal fondate, né per esse cerchi credito di accortezza: ma con più sano consiglio esamini diligentemente le cose se vadano conformi o pur discordino dalle regole che abbiamo dalla divina scrittura, dalla Chiesa cattolica, e da' santi; e al lume di quelle dia un giudizio non evidente (giacché questo in tali cose non è possibile averlo), ma prudente circa la rettitudine o falsità degli spiriti che prende a governare rimanendo sempre persuaso, che se questo o quello spirito particolare non è buono, non ne mancano nella santa Chiesa altri che sono buoni; poiché come dice l’Angelico e lo provano le sopraddette scritture, in niuno tempo sono mancate anime elette che hanno avuto spirito di rivelazione (lo stesso si intenda di altri favori soprannaturali), non per introdurre nuove dottrine nella Chiesa, ma per dare buon regolamento alle operazioni de' fedeli (Thom, 2, 2 quaest. 174, art, 6, ad 3.). Tenga dunque la via di mezzo chi vuol essere direttore, e non distruttore degli spiriti. 

G. BATTISTA SCARAMELLI SERVUS IESUS 

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