mercoledì 2 novembre 2022

LA FINE DI OGNI SCANDALO È LA MORTE

 


          Oggi qui ad Aparecida, figlio mio, voglio liberamente che tu scriva le mie parole affinché arrivino nelle mani dei sacerdoti e dei vescovi, che la mia via viene deviata dalla mancanza di controllo nelle loro diocesi, dove non dovrebbe essere così. Le pecore si stanno snaturando con comportamenti sbagliati; non prestano più tanta attenzione ai luoghi sacri; arrivano ed entrano senza essere preparate. Sono figli e figlie che si lasciano condurre, secondo quanto è già stato scritto: "Non saprete cosa chiedere; ma dopo avermi conosciuto, non dovete tornare indietro". Le vostre abitudini non le avete buttate via, siete rimasti nello stesso. Io, Gesù, vi ho detto che molti hanno voluto passare attraverso questa Porta e non ci sono riusciti. Mi hai onorato fino a un momento, poi sei tornato a leccarti nella stessa sporcizia. Non sapete che il vostro corpo è il tempio di Dio e che non vi accetterei mai con un abito del genere? Donna: Ricorda che non verrai mai a Me se il tuo corpo è scoperto. Uomo: non mettermi in imbarazzo con il tuo corpo peloso davanti a tuo padre e a tua madre, tanto meno davanti al mio. La fine di tutti gli scandali è la morte, questa morte di cui vi parlo è eterna, non ci sarà più ritorno.

          Figlio mio Benedetto, non è il discepolo più grande del capo, ma il capo, superiore a tutti (Lc 6,40). Il mio Corpo Santo si trasforma nel pane sull'altare. Il significato di questo mistero è solo mio. L'uomo non può vedere nulla, eppure, non potendo vedere, mi tocca come se fossi un pane qualunque. Per questo motivo ho lasciato solo i sacerdoti, i vescovi, i cardinali e il Papa a consacrare il mio Corpo; un altro non può toccarlo. È un mistero della Divinità, che ha lasciato solo i discepoli scelti; sono loro che hanno il permesso di toccarmi, gli altri sono invitati a partecipare a questa Santa Cena, ma non a toccarla. Mentre si fa la distribuzione, è solo l'arciprete che serve a tavola, ma se un ospite è vestito male, deve essere portato fuori, perché tutto quello che ho detto deve essere rispettato. In Matteo, capitolo 22, chiarisce ciò che ho detto nella Grande Cena. Oggi la Mia Casa Mi porta molta tristezza, perché vedo un popolo fuorviato, che non sa cosa sia giusto o sbagliato. Sono come bambini senza genitori, che fanno quello che gli passa per la testa. Questo non è il mio Regno, perché chi non fa la mia volontà non può essere mio ospite. Nel momento in cui viene distribuita l'Ostia Santa, i miei figli non devono toccarla, se non con la lingua, affinché Io, Gesù, possa entrare nel vostro cuore. Guardate bene! Quando siete venuti nella Mia Casa, le vostre mani hanno attraversato molte cose impure, soprattutto il denaro, per il quale molte vite sono state uccise, per il quale le donne vendono i loro corpi, per il quale sono stato venduto da Giuda, e dopo, vengo ricevuto con la stessa moneta che mi ha ucciso. Quindi, amati figli, fate questo atto d'amore per il mio Corpo Santo: non toccatemi se le vostre mani non sono state pulite. Ricordate che io sono Luce, ma se vi gettate dentro qualche impurità, a poco a poco si spegnerà. Io, Gesù, non volevo che mi riceveste così. La mia pace sarà con voi, ma non toccatemi prima di aver riconosciuto che Io sono il Santo dei Santi, perché la mia Divinità è superiore a tutto. Sono come una pietra purissima e vera, l'Unica, e solo chi è mio servitore può toccarla.

          Chi viene a Me e si umilia, in lui esalterò ciò che ho promesso. Dirò ciò che ho promesso: "Vieni, o benedetto del Padre mio, perché ho trovato nel tuo cuore la grandezza del mio Spirito" (Mt 25,34).

          Sarebbe bello, figlio mio Benedetto, se tutti coloro che ti ascoltano dicessero: "Sì, Signore, d'ora in poi farò la tua volontà e non dubiterò più".

          Grazie, figlioli, a tutti coloro che mi dedicano tutta la loro attenzione. La mia pace sia con tutti voi. 

GESU'

27/03/1995


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