venerdì 18 novembre 2022

La sofferenza, la persecuzione, il martirio per Cristo ci purifica da ogni impurità e ci rende stabili nella fedeltà e nell’amore per tutta l’eternità.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[15]i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque.

Il bronzo attesta stabilità, immutabilità. Cristo è immutabile nei secoli eterni. Da sempre e per sempre è lo stesso. La Lettera agli Ebrei dice: “Cristo è lo stesso ieri, oggi, sempre”. In Lui non c’è alcuna variazione di cuore, di mente, di animo, di spirito. La verità eterna è la base del suo trono.

Che il bronzo sia stato purificato nel crogiuolo significa che nell’immutabilità di Cristo non c’è alcuna impurità, alcun elemento di instabilità, di corrosione, di alterazione.

Nessuna cosa potrà mai incrinare neanche di un puntino, la stabilità e l’immutabilità di Cristo Gesù

Essa è immutabilità eterna, perché partecipa della stessa immutabilità di Dio.

Cristo Gesù non è come la statua di cui parla il profeta Daniele.

Daniele - cap. 2,1-49: “Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. Egli disse loro: Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione. I caldei risposero al re (aramaico): Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione. Rispose il re ai caldei: Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione. Essi replicarono: Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione. Rispose il re: Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione. Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le  circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione.

I caldei risposero davanti al re: Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo. La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini. Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte. Il decreto fu pubblicato e già i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.

Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia, e disse ad Ariòch, ufficiale del re: Perché il re ha emanato un decreto così severo? Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele. Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re.

Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.

Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo: Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perché a lui appartengono la sapienza e la potenza. Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. Svela cose profonde e occulte e sa quel che è celato nelle tenebre e presso di lui è la luce. Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato e ci hai illustrato la richiesta del re.

Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno. Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno. Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione? Daniele, davanti al re, rispose: Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto.

O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire. Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò.

Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione. Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re.

Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria. A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro. Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra. Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla. Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile. Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla.

Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione.

Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. Quindi rivolto a Daniele gli disse: Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero. Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia; su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re”.

In Cristo non ci sono impurità. Neanche ci sono amalgami di diverso tipo. In lui il bronzo è purissimo. La sua stabilità è eterna. Il suo bronzo è stato purificato sul crogiolo della croce ed è tutto purissimo.

Questa certezza di fede ogni discepolo di Gesù deve possedere, se vuole anche lui venire purificato nel crogiuolo della sofferenza e della persecuzione, al fine di ricevere stabilità eterna.

La sofferenza, la persecuzione, il martirio per Cristo ci purifica da ogni impurità e ci rende stabili nella fedeltà e nell’amore per tutta l’eternità.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

 

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