martedì 13 dicembre 2022

ONORE AL CROCIFISSO

 


FEDERICO CHOPIN (1810 + 1849).

Gli diede i natali la Polonia. Geniale e incomparabile musicista del piano, lasciò composizioni sl appassionate e affascinanti da essere ritenuto un esponente spiccato del romanticismo musicale.

La sua vita morale, però, non fu serena, ma offuscata dalle tenebre della incredulità: prima di morire la grazia di Dio lo colpi potentemente, ed egli si converti.

Il P. Alessandro Stowicki, Resurrezionista, narra alcune circostanze della morte del grand'uomo alla quale assistette. «Chopin aveva preso in mano e baciava di frequente il Crocifisso, mentre lagrime di sincero rammarico sgorgavano dai suoi occhi. - Credi? - gli dissi.

- Sì, credo! - rispose.

- Credi come la tua madre t'insegnò? – Si Piangendo per profonda contrizione, fece la sua lunga confessione e ricevette gli altri Sacramenti.               Da quel momento Chopin si sentì trasformato: per quattro giorni e quattro notti sopportò con ammirabile pazienza i dolori della malattia, ringraziando Iddio e baciando il Crocifisso; agli amici che venivano a porgergli l'ultimo saluto, raccontava la felicità di essere ritornato cristiano.

Nei momenti estremi, pregò la contessa Potocha di cantargli l'Ave Maria dello Stradella, che, sollevatosi sui guanciali, ascoltò come in estasi. Trattenutosi alquanto in preghiera, e baciato di nuovo il Crocifisso, disse: «Eccomi già alla fonte della felicità...». E spirò.

(G. Buetti: L'Adorazione della SS.ma Eucaristia - Marietti, Torino 1937).

Ai grandi traviati solo il Crocifisso può dare adeguata speranza di perdono e serenità di coscienza, specialmente in punto di morte.


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