domenica 18 dicembre 2022

Padri del deserto

 


Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


40 Una volta un demone altissimo apparve in pompa magna e osò dire: "Io sono la potenza di Dio e sono la Provvidenza, cosa vuoi che ti dia?". Ma io, a maggior ragione, alitai su di lui [3a], pronunciai il nome di Cristo e mi accinsi a colpirlo. Mi sembrò di averlo colpito, e subito egli, grande com'era, insieme a tutti i suoi demoni, scomparve al nome di Cristo. Un'altra volta, mentre digiunavo, venne pieno di astuzia, sotto le sembianze di un monaco, con quelli che sembravano pani, e mi diede un consiglio, dicendo: "Mangia e smetti di fare le tue molte fatiche.  Anche tu sei un uomo e stai per ammalarti". Ma io, intuendo il suo artificio, mi alzai per pregare; ed egli non lo sopportò, perché se ne andò e dalla porta sembrò uscire come fumo. Quante volte nel deserto ha mostrato ciò che assomigliava all'oro, affinché io lo toccassi e lo guardassi. Ma io cantavo salmi contro di lui ed egli spariva. Spesso mi percuotevano con le strisce, e io ripetevo sempre: "Nulla mi separi dall'amore di Cristo [4]", e a questo punto si riducevano a picchiarsi l'un l'altro. Non fui io a trattenerli e a distruggere il loro potere, ma fu il Signore, che disse: "Vidi Satana come un fulmine cadere dal cielo"; [5] ma io, figlioli, memore delle parole dell'Apostolo, trasferii [6] questo a me stesso, perché imparaste a non indebolirvi nella disciplina, a non temere il diavolo e le illusioni dei demoni.

41. E poiché sono diventato uno sciocco nel descrivere queste cose, ricevete anche questo come un aiuto per la vostra sicurezza e per non avere paura; e credetemi perché non mento. Una volta qualcuno bussò alla porta della mia cella e uscendo vidi uno che sembrava grande e alto. Quando chiesi: "Chi sei?", egli disse: "Sono Satana". E quando gli chiesi: "Perché sei qui?", rispose: "Perché i monaci e tutti gli altri cristiani mi rimproverano immeritatamente? Perché mi maledicono ogni ora?". Allora risposi: "Perché li disturbi?". Mi rispose: "Non sono io a turbarli, ma sono loro stessi a turbarsi, perché io sono diventato debole. Non hanno letto [7]: "Le spade del nemico sono finite e tu hai distrutto le città?". Non ho più un luogo, un'arma, una città. I cristiani sono diffusi ovunque, e finalmente anche il deserto è pieno di monaci. Che facciano attenzione a se stessi e non mi maledicano senza riserve". Allora mi meravigliai della grazia del Signore e gli dissi: "Tu che sei sempre bugiardo e non dici mai la verità, alla fine, anche contro la tua volontà, hai detto la verità. Perché la venuta di Cristo ti ha reso debole, ti ha abbattuto e spogliato". Ma egli, avendo udito il nome del Salvatore e non potendo sopportare il bruciore che ne deriva, sparì.

42. Se, dunque, il diavolo stesso confessa che il suo potere è scomparso, dobbiamo assolutamente disprezzare sia lui che i suoi demoni; e poiché il nemico con i suoi segugi non ha che dispositivi di questo tipo, noi, avendo conosciuto la loro debolezza, siamo in grado di disprezzarli. Perciò non ci scoraggiamo in questo modo, non abbiamo in cuore un pensiero di viltà, né ci creiamo dei timori, dicendo: "Ho paura che un demone venga e mi abbatta, che mi sollevi e mi butti giù, o che sorgendo all'improvviso contro di me mi confonda". Non dobbiamo assolutamente avere questi pensieri, né affliggerci come se stessimo per morire, ma piuttosto essere coraggiosi e rallegrarci sempre, credendo di essere al sicuro Consideriamo nella nostra anima che il Signore è con noi, che ha messo in fuga gli spiriti maligni e ha spezzato il loro potere. Consideriamo e mettiamo a cuore che, finché il Signore è con noi, i nostri nemici non possono farci del male. Infatti, quando vengono, si avvicinano a noi in una forma corrispondente allo stato in cui ci scoprono [8], e adattano le loro illusioni alla condizione mentale in cui ci trovano. Se, dunque, ci trovano timidi e confusi, si assalgono subito come ladri, avendo trovato il luogo incustodito; e quello che noi stessi pensiamo, loro lo fanno, e anche di più. Infatti, se ci trovano deboli di cuore e codardi, accrescono fortemente il nostro terrore con le loro illusioni e le loro minacce, con le quali l'anima infelice viene d'ora in poi tormentata. Ma se ci vedono gioire nel Signore, contemplare la beatitudine del futuro, essere consapevoli del Signore, ritenere che tutte le cose sono nelle sue mani e che nessuno spirito malvagio ha forza contro il cristiano, né alcun potere su nessuno - quando vedono l'anima fortificata con questi pensieri - sono scoraggiati e fanno marcia indietro. Così il nemico, vedendo Giobbe circondato da loro, si ritirò da lui; ma trovando Giuda sguarnito, lo fece prigioniero. Perciò, se vogliamo disprezzare il nemico, riflettiamo sempre sulle cose del Signore e facciamo in modo che l'anima si rallegri sempre nella speranza. E vedremo che le insidie del demonio sono come fumo, e che i malvagi stessi fuggono piuttosto che inseguire Perché, come ho detto prima, sono molto timorosi, e non vedono l'ora che arrivi il fuoco preparato per loro.

di Girolamo  [c.341 - 420. Biblista e Dottore della Chiesa].

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