domenica 12 marzo 2023

Lavorare, soffrire e «voglia il cielo» anche morire si potesse per la salvezza di tutte le anime

 


LETTERA 35  

A P. Pietro Giuseppe Pal, Halaucesti (Romania) J.M.I.Fr.  


Cracovia 8 I 1920  

Carissimo,  

 Ho ricevuto una Sua cartolina, ma non so se la mia seconda è arrivata nella quale scrivevo che mi sono inteso con il Visitatore della Polonia dei PP. Missionari (S. Apollinare. a Roma) di far che Lei possa essere ispettore della «Società della Medaglia Miracolosa» ultimamente di nuovo approvata con «Breve» di 8 luglio 1909 (vedi Acta Apostolicae Sedis). Il vescovo deve nominare l'ispettore e per questo atto introduce canonicamente la detta Società, e allora tutti coloro che ricevono in tutta la diocesi la medaglia miracolosa da uno dei sacerdoti che hanno la facoltà di benedire e imporre la medaglia, godono di tutte le indulgenze (vedi Raccolta delle Indulgenze). L'ispettore del resto non ha nessun obbligo determinato. - Mi risponda quanto prima se si è fatto già nominare dal Rev.mo P. Cipolloni1 o no ancora e se lo vuol fare (perché se no scrivo ad un altro). Vedi sono troppo focoso, è vero.  

 Un'altra cosa: la nostra carissima comune Mamma fece, come vede dal foglio stampato aggiunto a questa lettera, anche stampare il nostro Statuto Generale di Roma. Ne abbiamo fatte fare 5000 copie a dispetto della carestia terribile della carta e della stampa. I cattivi stampano e non c'è per loro la carestia e allora neppure per noi. Subito dopo che erano finiti i nostri fogli, il prezzo della stampa si alzò, in seguito ad uno sciopero, da 90 a 100 per cento; vuol dire il doppio. La Mamma ci ha pensato proprio a tempo. - Ricevuta l'approvazione del vescovo di Cracovia [Mons. Adamo Stefano Sapieha] abbiamo cominciato a lavorare più pubblicamente. si inscrivono uomini e donne di diversissima età e condizione. Siamo quasi 60 (2). Questa domenicae [11 I] sarà [in] così detta «sala cappellate Italica»3 un discorso spiegante la natura e lo spirito di M.I. Lo terrà un Padre ([ P. Enrico Gòrczany] professore di S. Scrittura da quasi forse, 10 anni). L'invito a tutti i fedeli è affisso alla porta della Chiesa.  

 Lo Statuto Generale è questo che è stampato; in forza poi di C. III, § 2 dello stesso Statuto si distinguono 2 o anche 3 gradi in quanto l'azione è soltanto individuale oppure anche sociale ossia in fine «senza limiti» (sarebbe anche eroico). Il 2° grado ammette poi statuti particolari per regolare gli atti sociali. Così per es. i chierici di Cracovia hanno elaborato un tale statuto (per mezzo di una commissione di 3, eletta per questo) e approvato nella seduta ordinaria del 20 XII (ci sono due sedute ordinarie al mese: nel primo e terzo sabbato) «ad experimentum» per tre mesi. Le mando una copia. Il vescovo di Riga [Mons. Edoardo O'Rourke] passando di qua ci lasciò una benedizione in scritto e volle per sé una copia latina e polacca.  

 Il 5 I 1920 ebbe luogo la prima seduta della M.I. dei sacerdoti, francescani, Minori Conventuali, della nostra Provincia. Eletto il Presidente e il Segretario4, erano anche questi due delegati per elaborare uno statuto particolare. Il tempo della seguente seduta lasciato «ad arbitrium» del Presidente. Ci entrano anche qua dei capelli bianchi5.  

 Carissimo, non so che cosa la nostra cara Mamma vuole ultimamente fare con tutto questo, cerco soltanto di seguire in tutto l'obbedienza e poi non mi curo.  

 Se crede opportuno applichi anche nel Collegio dove sta il desiderio del Rev.mo P. Generale [P. Domenico Tavani] cioè che la «Milizia dell'Immacolata» si impianti nei nostri Collegi. Lo statuto particolare dei Chierici di Cracovia che Le potrà, oltre la semplice notizia dell'operato della Mamma, servire anche di aiuto per compilare (o approvare la compilazione fatta dai Chierici stessi) dello Statuto particolare del suo Collegio. Aspettiamo dunque la notizia ufficiale della M.I. del Collegio di Rumenia ai M.I. del Collegio di Chierici di Cracovia. Questo giova per rinforzarsi e rinfocarsi per la salute e la santificazione delle anime. È vero che lo Statuto del Collegio nostro di Rumenia avrebbe lo stesso carattere dello Statuto particolare dei Chierici di Cracovia, cioè: specialmente la preparazione al futuro lavoro. - I Chierici nostri o piuttosto i M.I. dei nostri Chierici hanno già mandato una lettera ufficiale munita delle firme di tutti e scritta da un delegato per questo e il cui scritto venne approvato dagli altri.  

 Sarebbe una gran consolazione per i nostri M.I. come fu quella dei Romani, se una tale lettera arriverà quanto più presto anche dalla Rumenia. - A Leopoli si sta già formando un altro focolare M.I. fra i novizi nostri.  

Carissimo Padre, mettiamo adesso in pratica quelle belle idee che ci sviluppavamo a vicenda a Roma. Lavorare, soffrire e «voglia il cielo» anche morire si potesse per la salvezza di tutte le anime che sono e saranno e per la loro quanto più alta santificazione (cominciando, si capisce, ma non limitandosi, con la propria)!  

 Ancora qualche parola di M.I. Sul foglio stampato vede nella pag. 3 riga 8: «2) Nic nie... etc.» questo così sarebbe più o meno in italiano: «Niente obbliga sotto il peccato benché minimo; soltanto l'amore verso il SS.mo Cuore di Gesù per unire, nel modo più stretto possibile con Lui per mezzo dell'Immacolata quanto più delle anime è l'unico nostro stimolo».  

Ancora: Se vuole prendere in Sua mano la causa della M.I. in tutta la Rumenia. Può anche compilare uno statuto particolare con gli altri Padri M.I. cioè P. Bejan e P. Persechini. Si capisce che la caratteristica di questo non è di prepararsi, ma di lavorare anche in comune preghiera, cognizione e applicazione dei (legittimi) mezzi, benché il luogo sepa,i;j. i singoli. Faccia anche (se crede) il foglio stampato in rumeno (e ci mandi per l'archivio almeno una copia), ottenuta l'approvazione del rispettivo vescovo e poi iscriva anche (come facciamo noi qua) i secolari, prima al I grado, poi se il numero sarà sufficiente si può con statuti particolari organizzare separatamente gli studenti per es. i maestri, etc. Facendo tutto coi mezzi legittimi non si avrà difficoltà neppure dalle autorità civili.  

 Scusi per scarabocchio, sgridami forte. Ci mandi particolari per una biografia del P. Antonio [Glowiriski].  

 Suo sincero e cordiale in S. Padre Francesco e in Immacolata commiles,  

Fr. Massimiliano M. Kolbe  

M.C.   M.I.  

 La biografia di fr. Antonio [Mansi] si stamperà in polacco in qualche periodico. La traduzione della biografia del P. Antonio fatta a Roma è già tradotta in polacco e andrà in questi giorni in qualche periodico.  

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Testo originale in lingua italiana.  

 (1) P. Ulderico Cipolloni fu P. Provinciale in Romania negli anni 1911-1920. - (2) Dei primi 30 iscritti alla sede della M.I. di Cracovia si è già parlato in SK 33. Nella seconda trentina figurano tra gli altri: due religiosi fratelli, studenti, domestiche, sarte, un insegnante. - (3) Sala o cappella italiana, adiacente alla chiesa di s. Francesco d'Assisi dei Frati Minori Conventuali di Cracovia. - (4) P. Massimiliano e P. Enrico Gòrczany - cf. SK 36. - (5) Tra i Padri più anziani dimoranti allora nel convento di Cracovia vi erano: il Guardiano P. Mariano Sobolewski, P. Stefano Wawrzkowicz e P. Daniele Bielen.  

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