sabato 1 aprile 2023

Lavoriamo e soffriamo per la Mamma Immacolata e per le anime.

 


LETTERA 37   

A Fr. Giovanni Garleanu 1, Roma J.M.I.Fr.  

Cracovia 17 I 1920  


Carissimo!  

 Benché abbia poco tempo, tuttavia è giusto che io risponda quanto prima, anche se in breve.  

 La lettera che ci avete inviato è stata per noi di grande consolazione; dico «per noi», poiché, dopo averla tradotta in polacco, l'ho fatta conoscere anche agli altri chierici della M.I.  

Da noi l'Immacolata incrementa sempre di più la «sua Milizia». Senza dubbio avete già ricevuto la pagellina stampata in polacco. Ora, oltre alla benedizione del vescovo di Riga (Lettonia), che dal polacco può essere tradotta così: «Iddio benedica le pie aspirazioni della Milizia dell'Immacolata e la Madonna santissima la sostenga con la sua intercessione e la sua protezione. +Edoardo O'Rourke vescovo di Riga», abbiamo ricevuto anche quella del vescovo di Cracovia che, tradotta dal polacco, si legge così: «Benediciamo di cuore i membri della Milizia dell’Immacolata: combattendo sotto lo stendardo della Madre di Dio (Madonna) aiuti la Chiesa a condurre ai piedi di Gesù tutto il mondo. +Adamo Sapieha».  

Questo vescovo è particolarmente conosciuto per la difficoltà con cui approva qualcosa di nuovo. Inoltre, il M. Rev.do P. Provinciale [P. Luigi Karwacki] mi ha scritto il 27 XII 1919 dicendomi: «Ti prego di divulgare la Milizia dell'Immacolata e di stamparne lo statuto, evidentemente con il consenso del P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski]».  

 E, subito, in data 12 I 1920, dopo aver ricevuto la pagella già stampata e le notizie del progresso della M.I., mi scrisse (sempre in polacco): «Mi fa molto piacere che lei, padre, si occupi con tanto zelo della Milizia e sono fiducioso che in breve tempo lei intraprenderà un'offensiva su tutta la linea della Grande, Piccola e Media Polonia (così si dividono le parti della Polonia) e anche in Lituania e forse sugli altri fronti, per difendere la devozione all'Immacolata».  

 Sicuro, perciò, di muovermi nell'obbedienza e, quindi, nella volontà della nostra Madre e Regina, non mi preoccupo degli scherni e delle difficoltà che da qualsiasi parte devono pur venire.  

 Il numero degli iscritti al 1° grado ha già superato i 200 (2).  

 Quanto alla storia, Fr. Girolamo sa molte cose e poiché forse ora avrà un po' di tempo, perciò potrai chiedere a lui qualcosa di più. Io noto solo questo: la «Milizia dell'Immacolata» è nata nelle vacanze estive del 1917. All'inizio non c'era un programma determinato, ci univa solo il desiderio più o meno espresso di consacrarci totalmente all'Immacolata come strumenti nelle sue mani immacolate per salvare e santificare le anime (specialmente i massoni). Dopo la stesura del primo statuto, i primi si radunarono nella camera di Fr. Antonio Mansi, di s.m. - con l'incoraggiamento del Rev.mo P. Alessandro Basile S.J. e con il permesso del Rev mo P. Rettore P. Stefano Ignudi - per discutere e approvare lo statuto. Nonostante ciò, per un intero anno la situazione rimase incerta. Tuttavia, dopo che due membri, P. Antonio M. Glowinski (19 X 1918) e Fr. Antonio M. Mansi (31 X 1918) ebbero fatto il loro ingresso in paradiso, lo statuto ricevette la conferma e gli iscritti si moltiplicarono.  

 Il 28 III 1919 Sua Ecc. Mons. Domenico Jaquet, in una udienza particolare dal Pontefice Benedetto XV, chiese ed ottenne (in forma generica, senza la presentazione dello statuto) la benedizione per l'associazione della E.V. Immacolata esistente tra gli alunni del collegio serafico. Una settimana più tardi, il 4 IV 1919, il Rev.mo P. Vicario Generale, P.M. Domenico Tavani, dopo aver esaminato diligentemente il fine, i mezzi, lo spirito e lo sviluppo della Milizia, diede questa benedizione scritta di propria mano: «Ben volentieri benediciamo e facciamo voti affinché la Beatissima Vergine Immacolata Patrona del Nostro Ordine incrementi e protegga con la sua materna protezione e una copiosa benedizione la pia Milizia. Fr. Domenico M. Tavani, Vicario Generale».  

 Fin da allora il Rev.mo P. Generale3 espresse pure il desiderio che i membri della M.I. si moltiplicassero e la M.I. fosse introdotta e si sviluppasse nei nostri collegi.  

 Termino qui, poiché il resto già lo conosci bene anche tu. Pure P. Cirillo Kita è dei nostri.  

 Per quanto riguarda le correzioni, lo statuto generale rimanga come il P. Generale l'ha approvato con la sua benedizione. Al NB se ne può aggiungere un altro (NB 2) come nella pagellina polacca; tradotto potrebbe essere così: «Nulla obbliga sotto peccato benché minimo; nostro unico sprone è l'amore (senza limiti - le parole 'senza limiti' non si trovano nel testo polacco, perché sono state tolte dal censore episcopale di Cracovia; se il censore di Roma le accetta si possono aggiungere) verso il sacratissimo Cuore di Gesù, allo scopo di unire a Lui attraverso l'Immacolata il maggior numero possibile di anime nel modo più stretto». Inoltre, le parole: «Dignare me ...» è meglio collocarle dopo l'atto di consacrazione (come nella pagellina polacca). Per quanto riguarda lo stesso atto, non venga mutato da come è stato scritto in polacco e approvato ufficialmente dal vescovo. Si possono togliere solo gli sbagli grammaticali. Ecco il testo:  

Atto di consacrazione alla B.V.M. Immacolata.  

 O Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l'intera economia della misericordia, io N.N., indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua, e di fare con me e con tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, con la mia vita, morte ed eternità, ciò che ti piace. Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di te: «Ella ti schiaccerà il capo» [Gen.3,15], come pure: «Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero» [ufficio della B.V. Maria], affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto Regno del sacratissimo Cuore di Gesù. Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.  

R. Concedimi di lodarti, o Vergine santissima. V. Dammi forza contro i tuoi nemici.  

 Puoi anche presentare questo atto al Rev.mo P. D'Avoli4 per la correzione degli errori puramente grammaticali, come feci io con lo statuto generale prima di ricevere la benedizione del Rev.mo P. Generale.  

 Se a Roma puoi far stampare facilmente la pagella d'iscrizione in latino, fàllo quanto prima (evidentemente con il permesso dei superiori), altrimenti scrivimi subito.  

 Quanto alle norme generali per qualsiasi statuto particolare, cioè della M.I. di secondo grado (M.I. 2) siano chiari questi punti: 1) gli statuti particolari nascono in forza del C. III § 2 dello statuto generale; 2) ogni atto sociale (sottoposto, quindi, a «giurisdizione esterna») ha valore con l'approvazione del Protettore, il quale è sempre il superiore ecclesiastico immediato (per noi il superiore dell'Ordine); tutti i membri, infatti, nell'obbedienza riconoscono la volontà della loro Madre e Regina. Gli atti sociali sono: la determinazione dello statuto particolare, i suoi cambiamenti, le elezioni con sistema democratico, i decreti, ecc.  

 Basta per ora, poiché non ho tempo. Sappia, perciò, il Rev.mo P. Rettore chi sono i membri attuali della M.I. e quali sono le loro attività esterne. Tutto questo è contenuto nei «nota bene» [dello statuto].  

 Pertanto si faccia tutto secondo l'obbedienza nella rispettiva «giurisdizione» e, poiché generalmente le cose nuove vengono in mente a poco a poco e poi si evolvono, quindi generalmente prima appartengono alla «giurisdizione interna». Dato che da questa fonte ci viene manifestata chiaramente la volontà della nostra Regina, allora se l'azione è esterna - il che avviene quasi sempre negli atti sociali - noi conosciamo la Sua volontà concreta dall’approvazione o disapprovazione del Protettore.  

 Sarà bene altresì che per [iscriversi al]la M.I. di primo grado (M.I. 1) si apprezzi il consiglio e il permesso del direttore spirituale, per il secondo grado si consigli (specialmente per i giovani), mentre nel terzo grado si esiga sempre5.  

 Se ritieni opportuno cambiare lo statuto particolare da tipo monarchico a democratico - come è qui a Cracovia - allora, dopo aver accolto il parere del direttore spirituale, cerca di conoscere la volontà del Rev.mo P. Rettore, in quanto Protettore (dato che è superiore) e agite come l'Immacolata vi ispirerà, alla sua maggior gloria.  

 Ho scritto troppo, quindi anche se non ho detto tutto, per ora basta.  

 Ringrazio ancora P. Domenico per la lettera e digli che, di quella cosa di cui ho scritto in precedenza, ne avevamo parlato ritornando dal convento di S. Maria, ove eravamo andati a confessarci.  

 Un po' d'italiano6: io non so che cosa vuole la nostra comune Mamma, ma forse da noi [la] M.I. si ingrandirà di ancora molto.  

 Preghi un po' per me povero, che io possa meglio corrispondere alle grazie di Dio per mezzo della Mamma. - Scusi anche se senza ordine ho scarabocchiato.  

 Saluti tutti i M.I. dalla parte dei nostri M.I. - Oggi c'è la seduta ordinaria. - La conferenza [la] tiene il Fr. Alfonso sulla fede e ragione 7.  

 Lavoriamo e soffriamo per la Mamma Immacolata e per le anime.  

Suo in S. Francesco fratello ed in Immacolata commiles  

Fr. Massimiliano M. Kolbe M.I.  

 

 Il bacio della mano mando al R.mo P. Rettore; lo saluti tanto.  

 Era stata da noi nella domenica 11 I una conferenza di M.I.; la sala era piena e quasi 400 carte stampate si sono distribuite per venire poi per ricevere la firma del sacerdote M.I. che ammette alla M.I.  

 Fr. Girolamo dove sta? Lo saluto, che si ricordi del «povero Max».  

Saluti a P. Leli. Al P. Vicerettore saluti. Vorremmo sapere anche i nomi dei nuovi M.I.  

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Traduzione dal latino; eccetto l'ultima parte (cf. nota 6).  

 (1) Cf. SK. 28, nota 1. - (2) In Ksiega wpisowa czlonkòw M.I. 1919-1922 [Registro d'iscrizione alla M.I. 1919-1922] dal n. 60 al n. 200 appaiono, tra gli altri, 33 Clarisse di Cracovia e 10 soldati della scuola per sottufficiali di Przernysl. - (3) Il 6 VI 1919 P. Domenico Tavani era stato eletto Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali. - (4) P. Antonio D'Avoli era professore nel collegio serafico internazionale di Roma. - (5) P. Alfonso Kolbe in Notatki o M.I., p. 3, annota: «A Roma si veniva accettati [alla M.I.] solamente quando il direttore spirituale acconsentiva, mentre il sistema usato era fortemente monarchico». - (6) Fino al termine della lettera il testo originale di P. Massimiliano è in lingua italiana. - (7) Più precisamente: «Può la fede opporsi alla ragione?».  


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