sabato 6 maggio 2023

«Ecco l'ancella del Sígnore»

 

1. L'Angelo chiama Gesù «Figlio dell'Altissimo». Fino a che punto Maria percepisce la portata di questo appellativo?

Per rispondere bisogna evitare due opposti scogli: se Maria avesse visto in questo nome un termine generico, sia pure insolito, atto a designare un uomo destinato a una altissima missione, ma semplice uomo, non sarebbe stata sufficientemente illuminata sulla sostanza della proposta divina, quindi si sarebbe trovata madre di Dio a propria insaputa; se, all'opposto, Maria avesse avuto una intuizione relativamente piena della persona del nascituro, le sarebbe stato diminuito il merito della fede. Maria dunque comprese che il nascituro sarebbe stato il Figlio di Dio fatto uomo; fino a quale punto potè inabissarsi nella comprensione di questa realtà del Figlio di Dio, cioè quale fosse l'intuizione che essa ebbe della divinità del Messia, non lo sappiamo. Maria però possedeva il punto di appoggio per affidarsi: «Nulla è impossibile a Dio. Lo Spirito Santo verrà su di te ...». Allora pronuncia il suo sì.

2. Un sì estremamente coraggioso. Forse non ci rendiamo conto da quale forza d'animo era sostenuto il sì di questa fanciulla, pressoché quindicenne, di fronte alla sconcertante responsabilità di Madre del Figlio dell'Altissimo. Quando Elisabetta la vedrà varcare la soglia della propria casa, esclamerà con gioia: «Beata te, che hai creduto!». È la beatitudine eminentemente mariana: quella che racchiudeva in sé tutta l'anima di Maria.

Il sì di Maria è espresso nella forma: «Ecco la serva del Signore: si faccia di me secondo la tua parola». E’ un affidarsi a una parola che si sviluppa nel tempo come il rotolo di Ezechiele, anzi alla stessa Parola di Dio, il Verbo che si farà carne in lei e che la condurrà passo passo, si, ma lungo una via velata di mistero. Mistero di un avvenire imprevedibile, e mistero di un presente che si svolgerà continuamente al passo di Maria per addestrare Maria - e noi tutti - a camminare al passo di Dio.

3. «Ecco la serva del Signore»: sarà il mio programma. Dirò con Maria: «Padre, sia fatta la tua volontà».

Dio ci pone sulla strada del suo piano in due modi:

- con fatti, avvenimenti, realtà indipendenti dalla nostra libera scelta, come l'essere nati in questa epoca, in tale famiglia, con tali doni e limiti; con interventi divini che a noi possono apparire come «casi», ma che da Dio sono disposti con sapienza d'amore; di fronte a tutto questo dobbiamo aprirci con l'atteggiamento dell'accettazione fiduciosa: «Dio sa quello che fa: Egli mi conosce e mi chiama per nome»;

- con i suoi comandamenti o consigli o ispirazioni interiori. Con essi Dio affida a noi personalmente gran parte del nostro destino e ci invita alle scelte migliori. Non dobbiamo mai andare contro i comandamenti di Dio, perché sono la corazza di difesa della nostra persona; possiamo e dobbiamo però seguire generosamente i consigli evangelici e le ispirazioni interiori, in misura della grazia che ci è data da Dio stesso.


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