La tradizione tramanda che la Vergine SS.ma, dopo la sepoltura di Gesù, abbia raccolto il Sangue sparso lungo la Via Dolorosa e sul Calvario per onorarlo, essendo la reliquia più santa lasciata sulla terra dal suo Divin Figliolo. Da quel giorno le reliquie del Sangue di Cristo furono oggetto della più tenera devozione. Possiamo dire dunque che la devozione al Prez.mo Sangue sia sorta sul Calvario e sia rimasta poi sempre viva nella Chiesa. Né poteva essere altrimenti, perché il Sangue di Gesù è Sangue Divino, è il prezzo del nostro riscatto, il pegno dell'amore di Dio per le anime; ci ha dischiuso le porte del cielo, scorre perennemente su migliaia di altari e nutrisce milioni di anime. Degno è perciò l'Agnello di ricevere onore, gloria e benedizione, perché è stato ucciso e ci ha redento! Nutriamo anche noi viva devozione al Prezioso Sangue, perché sarà una sorgente perenne di grazie. Guardiamo nel Cristo insanguinato il modello perfetto di tutte le virtù, adoriamolo e amiamolo, ed uniti a Lui nella sofferenza, imploriamo il perdono dei nostri peccati.
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S. Gaspare del Bufalo un giorno, più che mai amareggiato per le lotte che doveva superare nel diffondere la devozione al Prez.mo Sangue, si rasserenò e predisse che sarebbe salito sulla Cattedra di S. Pietro un Pontefice che ne avrebbe favorito e inculcato il culto. Questo papa, possiamo dirlo senza pericolo di sbagliare, è stato Giovanni XXIII. Fin dall'inizio del suo pontificato venne pubblicamente esortando i fedeli a coltivare questa devozione; rivelando che egli stesso recitava nel mese di luglio tutti i giorni le litanie del Preziosissimo Sangue, come aveva appreso da fanciullo nella casa paterna. Anziché affidarla ad un cardinale volle riservare a sé la Protettoria della Congregazione dei Missionari del Prez.mo Sangue e, parlando nella Basilica di S. Pietro, ai cardinali, vescovi, prelati e a migliaia di fedeli, il 31 gennaio 1960 per la chiusura del Sinodo Romano, esaltò S. Gaspare come «Il vero e più grande apostolo della devozione al Prez.mo Sangue nel mondo». Il 24 gennaio dello stesso anno approvò per la Chiesa Universale le Litanie del Prez.mo Sangue e nel successivo 12 ottobre volle che alle invocazioni del «Dio sia benedetto» fosse aggiunto, per tutta la Chiesa, anche «Benedetto il suo Prez.mo Sangue». Ma l'atto ufficiale più solenne è senza dubbio la Lettera Apostolica «Inde a primis» del 30 giugno 1960, con la quale rivolgendosi al mondo cattolico, approvava, esaltava ed inculcava il culto verso il Prez.mo Sangue, additando in esso unitamente a quello per il S. Nome di Gesù e per il S. Cuore, una fonte di copiosi frutti spirituali ed il rimedio contro i mali che opprimono l'umanità. Possiamo chiamare perciò Giovanni XXIII «IL PAPA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE» predetto da S. Gaspare.
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