domenica 5 novembre 2023

Gomorra

 


Gomorra di San Pier Damiani


Capitolo 1: Della diversità di coloro che peccano contro natura


« Affinché l'intera faccenda vi sia presentata in ordine, si possono distinguere quattro tipi di questo sordido delitto.

Alcuni peccano in modo innaturale con se stessi [masturbazione solitaria],

altri con le mani di altri [masturbazione con un altro],

altri tra le cosce [coito intercrurale],

e altri che consumano l'atto [il rapporto sessuale].

E si sale per gradi dal primo all'ultimo, in modo che quelli che seguono sono giudicati più seri di quelli che precedono. Perciò si impone una penitenza maggiore a chi cade con gli altri che a chi si masturba. E coloro che consumano l'atto sono giudicati più severamente di coloro che si contaminano tra le cosce. La diabolica macchinazione ha scoperto tali gradi di sprofondamento che, quanto più in alto l'anima infelice sale attraverso di essi, tanto più in basso scende nelle profondità dell'abisso infernale. »


Capitolo 2

  "Coloro che sono responsabili di questa perdizione spesso giungono alla riluttanza, misericordia divina permettendo. Realizzano soddisfazione e sopportano devotamente il peso della penitenza, per quanto pesante possa essere. Ma soprattutto temevano la perdita del loro ordine ecclesiastico. Alcuni rettori di chiese, forse più accondiscendenti di quanto non dovrebbero essere a questo vizio, assumono la posizione che, per i tre gradi sopra elencati, nessuno dovrebbe essere deposto dal suo ordine. Gli unici che non si rifiutano di degradare sono quelli che sono caduti nella quarta [sodomia]. Di qui che coloro che sono noti per essere caduti in questa infamia con otto o dieci persone sordide come loro, rimangono tuttavia nel loro proprio ordine. Indubbiamente, questa empia pietà non guarisce la ferita, ma la allarga, gettando ramoscelli sul fuoco. Non proibisce l'amarezza dell'atto perpetrato, ma piuttosto concede la libertà di commetterlo. L'uomo carnale, di qualunque ordine sia, teme e teme più di essere disprezzato dagli uomini che di essere condannato dall'esame del giudice supremo. E per questo preferisce portare il peso di ogni penitenza dolorosa piuttosto che sottomettersi al pericolo di perdere il suo grado. E mentre, per indiscreta discrezione, non teme di perdere lo stato del suo onore, è indotto a tentare presuntuosamente l'inesperto, e di rimanere più a lungo in ciò che ha provato suo malgrado. Di modo che, per così dire, soffre più amaramente dove non è stato colpito. Una volta sprofondato in essa, cade più facilmente nell'abisso della vergognosa oscenità. »


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