Messaggio di Dio Padre a Madre Eugenia E. Ravasio
Sono tra voi. Felici coloro che credono in questa verità e che approfittano di questo tempo di cui le scritture hanno parlato in questi termini: ‘Ci sarà un tempo in cui Dio deve essere onorato e amato dagli uomini come Egli desidera’. Le Scritture pongono in seguito la domanda: ‘Perché?’ ed esse rispondono: ‘Perché solo Lui è degno di lode, di amore e di onore per sempre!’.”
Mosè ha ricevuto da me stesso come primo dei dieci Comandamenti quest’ordine da comunicare agli uomini: ‘amate, adorate Dio!’. Gli uomini che sono già cristiani possono dirmi: ‘noi ti amiamo da quando siamo venuti al mondo o dalla nostra conversione, poiché noi diciamo spesso nella preghiera domenicale: ‘Padre nostro che sei nei Cieli’. Sì, figli miei, è vero, voi mi amate e mi onorate quando dite la prima invocazione del padre nostro, ma continuate le vostre richieste e vedrete: ‘Che il tuo Nome sia santificato!’ - Il mio Nome è santificato? Continuate: ‘Venga il tuo Regno!’ - Il mio Regno è venuto?”.
Onorare come Re il Padre e il Figlio
“Voi onorate, è vero, con tutto il vostro fervore la regalità del Figlio mio Gesù e in Lui onorate me! Ma rifiuterete a vostro Padre questa grande gloria di proclamarlo ‘Re’ o almeno di farmi regnare, perché tutti gli uomini possano conoscermi ed amarmi? Desidero che celebriate questa festa della regalità di mio Figlio in riparazione degli insulti ricevuti davanti a pilato e anche da parte dei soldati che flagellarono la sua santa ed innocente umanità. Non chiedo di sospendere questa festa, al contrario di celebrarla con entusiasmo e fervore. Ma perché tutti possano veramente conoscere questo Re, occorre anche conoscere il suo Regno. Ora per giungere a questa duplice conoscenza in maniera perfetta, è necessario ancora conoscere il padre di questo re, il Creatore di questo regno.
In verità, figli miei, la Chiesa - questa società che ho fatto fondare da mio Figlio - completerà la sua opera facendo onorare Colui che ne è l’Autore: il vostro Padre e Creatore. Tra voi, figli miei, alcuni potranno dirmi: ‘La Chiesa è cresciuta incessantemente, i cristiani sono sempre più numerosi; è questa una prova sufficiente che la nostra Chiesa è completa!’.”
“Sappiate, figli miei, che il Padre vostro ha sempre vegliato sulla Chiesa fin dalla sua nascita e che, d’accordo con mio Figlio e con lo Spirito Santo, l’ho voluta infallibile mediante il mio Vicario, il santo padre. Tuttavia non è pur vero che, se i cristiani mi conoscessero quale io sono, cioè come il Padre tenero e misericordioso, buono e generoso, praticherebbero con più forza e sincerità questa religione santa?
Conoscere il Padre per poterlo veramente amare
Figli miei, non è forse vero che, se sapeste di avere un Padre che pensa a voi e che vi ama di un amore infinito, vi sforzereste a titolo di reciprocità di essere più fedeli ai vostri doveri di cristiani e anche di cittadini per essere giusti e per render giustizia a Dio e agli uomini? Non è vero che, se aveste la conoscenza di questo padre che vi ama tutti senza distinzione e che, senza distinzione, vi chiama tutti col bel nome di ‘Figli’, mi amereste come figli affettuosi? E l’amore che mi dareste, non diventerebbe sotto il mio impulso un amore attivo, che si estenderebbe al resto dell’umanità che non conosce ancora questa società di cristiani, e meno ancora Colui che li ha creati e che è loro Padre? se qualcuno andasse a parlare a tutte queste anime abbandonate alle loro superstizioni, o alle tante altre che chiamano dio poiché sanno che esisto senza sapere che sono vicino a loro, se dicesse loro che il loro Creatore è anche il loro padre che pensa a loro e che si occupa di loro, che le circonda di un intimo affetto in tante sofferenze e solitudini, questi otterrebbe la conversione anche dei più ostinati; e queste conversioni sarebbero più numerose ed anche più solide, cioè perseveranti.
Alcuni, esaminando l’opera di amore che sto compiendo in mezzo agli uomini, troveranno qui da criticare e diranno così: ‘ma i missionari, da quando sono giunti nei paesi lontani, non parlano ai non credenti che di dio, della sua bontà, della sua misericordia; che potrebbero dire di più di dio dal momento che ne parlano sempre?’. i miei missionari hanno parlato e parlano ancora di dio nella misura in cui essi stessi mi conoscono, ma io ve l’assicuro, non mi conoscete così come io sono; perciò vengo per proclamarmi padre di tutti e il più tenero dei padri, per correggere l’amore che mi portate che è falsato dal timore. Vengo a rendermi simile alle mie creature per correggere l’idea che avete di un dio terribilmente giusto, poiché vedo tutti gli uomini trascorrere la loro vita senza affidarsi al loro unico Padre che vorrebbe far loro conoscere il suo unico desiderio, cioè facilitare il passaggio della loro vita terrena per dar loro in Cielo una vita tutta divina”.
“In questo (nella mancanza di fiducia) io ho una prova che le anime non mi conoscono, dal momento che anche voi non mi conoscete, fino a quando non supererete la vecchia concezione che avete di me. ma adesso che io vi do questa luce, restate nella luce e portate la luce a tutti; sarà un mezzo potente per ottenere delle conversioni e anche per chiudere, se è possibile, la porta dell’inferno.
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