domenica 9 giugno 2024

La Legge di Mosè prepara il popolo di Dio per la venuta del Salvatore promesso

 


La Legge di Mosè prepara il popolo di Dio per la venuta del Salvatore promesso


Il Catechismo della Chiesa Cattolica1, al paragrafo 62, insegna: "Dopo i patriarchi, Dio formò Israele come suo popolo, salvandolo dalla schiavitù d'Egitto. Fece con lui l'alleanza del Sinai e gli diede, per mezzo di Mosè, la sua Legge, perché lo riconoscesse e lo servisse come unico Dio vivente e vero, Padre provvidente e giudice giusto, e perché aspettasse il Salvatore promesso".2

Il brano del Catechismo che oggi ci accingiamo a meditare è una sintesi profonda e ricca della storia della salvezza di Israele, che può essere esplorata in vari modi. Questo brano mette in evidenza l'azione divina nella formazione del popolo eletto, dalla liberazione dalla schiavitù in Egitto fino alla promulgazione della Legge sul monte Sinai.

In primo luogo, la liberazione dall'Egitto è un atto di redenzione che segna la trasformazione di un gruppo di schiavi in una nazione libera, un popolo con una propria identità. Tale liberazione non è solo fisica, ma anche spirituale, perché Dio redime Israele per essere il Suo popolo, per vivere in comunione con Lui e per riflettere la Sua santità nel mondo.

L'Alleanza del Sinai è un altro punto centrale. Stringendo questa alleanza, Dio si impegna con Israele in modo speciale, stabilendo un rapporto che è al tempo stesso legale e profondamente personale. Il dono della Legge per mezzo di Mosè non è semplicemente un insieme di regole, ma una rivelazione del carattere di Dio e una linea guida per vivere in armonia con Lui e gli uni con gli altri. La Legge funge da specchio, riflettendo la giustizia, la santità e la provvidenza di Dio, evidenziando anche la necessità di un rapporto fedele e obbediente con Lui.

Riconoscere e servire "l'unico Dio vero e vivente" implica il rifiuto delle false divinità e degli idoli comuni a quel tempo e l'impegno per la verità rivelata. Dio si rivela non solo come Creatore e Signore, ma anche come Padre provvidente e giudice giusto, offrendo guida, protezione e giustizia al Suo popolo.

Infine, la speranza nel "Salvatore promesso" indica la dimensione escatologica della fede di Israele. Tutta la Legge e i profeti convergono sulla promessa di un Messia, un Salvatore che adempirà e supererà tutte le aspettative di liberazione, non solo dalla schiavitù fisica, ma anche dal peccato e dalla morte. Questa speranza mantiene viva la fede e l'attesa di Israele, preparando la via per la pienezza dei tempi in cui Dio avrebbe mandato Suo Figlio, Gesù Cristo, per realizzare la redenzione finale.

Oggi studiamo un paragrafo del catechismo che riassume il cammino di Israele dalla schiavitù alla speranza messianica, rivelando un Dio che è insieme liberatore, legislatore, padre e giudice. È una narrazione che continua a ispirare e guidare i fedeli, ricordandoci che, attraverso la storia e le alleanze, Dio chiama costantemente l'umanità a una relazione di amore, giustizia e speranza.

Altair Fonseca 

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