domenica 20 ottobre 2024

La verità nascosta in questo lamento è sublime: quando l’uomo si abbandona alle iniquità, non vi è per lui alcuna speranza di vita. La morte è il suo salario.

 


LIBRO DELLE LAMENTAZIONI 


3Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza d’Israele. Ha ritratto la destra davanti al nemico; ha acceso in Giacobbe come una  fiamma di fuoco, che divora tutt’intorno. 

Quanto è stata grande l’iniquità del popolo del Signore? Tanto grande da  ridurlo in un piccolissimo resto, in un territorio desolato. 

Con ira ardente egli ha infranto tutta la potenza d’Israele. Gerusalemme e Giuda sono senza alcuna forza. Sono come pula in mezzo ad un uragano. 

Dio non ha ritratto la sua destra. Ha ritratto la destra davanti al nemico. Giuda lo ha tenuto lontano e Dio non ha potuto usarla. 

Ha acceso in Giacobbe come una fiamma di fuoco, che divora tutt’intorno. 

Esprime la gravità della devastazione, della rovina, della strage. 

Giuda si vede senza Dio, senza il suo sostegno, senza la sua forza. Anzi vede Dio che lotta contro il suo stesso popolo, contro le sue città. 

La verità nascosta in questo lamento è sublime: quando l’uomo si abbandona alle iniquità, non vi è per lui alcuna speranza di vita. La morte è il suo salario. 

Questa verità dovrebbe farci riflettere, pensare, meditare, prima di compiere il male. Con il male diveniamo i nemici della nostra vita. 

Questa verità ce la rivela il Libro di Tobia. Non è però un uomo, un profeta che dice questa verità. È l’Angelo Raffaele che la rivela. 


Terminate le feste nuziali, Tobi chiamò suo figlio Tobia e gli disse: «Figlio mio, pensa a dare la ricompensa dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcos’altro alla somma pattuita». Gli disse Tobia: «Padre, quanto dovrò dargli come compenso? Anche se gli dessi la metà dei beni che egli ha portato con me, non ci perderei nulla. Egli mi ha condotto sano e salvo, ha guarito mia moglie, ha portato con me il denaro, infine ha guarito anche te! Quanto ancora posso dargli come compenso?». Tobi rispose: «Figlio, è giusto che egli riceva la metà di tutti i beni che ha riportato». 

Fece dunque venire l’angelo e gli disse: «Prendi come tuo compenso la metà di tutti i beni che hai riportato e va’ in pace». Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non esitate a ringraziarlo. È bene tenere nascosto il segreto del re, ma è motivo di onore manifestare e lodare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. È meglio la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia, che la ricchezza con l’ingiustizia. Meglio praticare l’elemosina che accumulare oro. L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita. 0Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia sono nemici di se stessi. Voglio dirvi tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è motivo d’onore manifestare le opere di Dio. Ebbene, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a seppellire quel morto, allora io sono stato inviato per metterti alla prova. Ma, al tempo stesso, Dio mi ha inviato per guarire te e Sara, tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della gloria del Signore». 

Allora furono presi da grande timore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura. Ma l’angelo disse loro: «Non temete: la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. Quando ero con voi, io stavo con voi non per bontà mia, ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni. Quando voi mi vedevate mangiare, io non mangiavo affatto: ciò che vedevate era solo apparenza. Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Ecco, io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute». E salì in alto. Essi si rialzarono, ma non poterono più vederlo. Allora andavano benedicendo e celebrando Dio e lo ringraziavano per queste grandi opere, perché era loro apparso l’angelo di Dio (Tb 12,1-22).  


Chi si ama, chi ama la sua vita, chi ama la vita dei suoi fratelli, deve stare lontano dal male. Il male operato ci rende nemici di noi stessi. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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