martedì 1 ottobre 2024

UN CONFESSORE ... SI CONFESSA ...

 


IL MEDICO: IL CONFESSORE

UN PRETE... NON VALE L'ALTRO

Nel sacerdote grandezza e povertà convivono stabilmente; talvolta convivono anche grandezza e miserie.

La grandezza... per i poteri che Dio gli ha dato e la povertà o alcune gravi miserie, quando ci sono... per i suoi limiti di uomo o di pover'uomo.

La dimensione umana del sacerdote, coi suoi pregi e i suoi difetti, nella Confessione ha un peso notevole, più che in qualunque altro Sacramento.

Ogni sacerdote, che ne ha ricevuto facoltà dalla Chiesa, può assolvere validamente un peccatore che, pentito, gli confessa le sue colpe, ma spesso il penitente non ha bisogno solo del perdono.

Può anche aver bisogno di luce per sbrogliare qualche groviglio di coscienza, può aver bisogno di stimoli forti e di una mano ferma per non continuar a cullarsi nel peccato, può aver bisogno di una parola di incoraggiamento che lo rassereni e lo aiuti a credere che con l'aiuto di Dio può farcela a cambiare vita, può aver bisogno di una parola di conforto in un momento di dolore o di una presenza amica che gli dia sicurezza e calore umano in un momento di disperazione; può aver bisogno di queste e di tante altre cose...

E tutto ciò un confessore può darlo solo nella misura della sua maturità umana, della sua formazione cristiana e della sua esperienza e disponibilità sacerdotale.

Il carattere che si è formato come uomo non può non entrare, nel bene e nel male, nel suo rapporto col penitente.

Così pure la sua sensibilità e spiritualità come cristiano. In quanto peccatore, che ha bisogno come gli altri del perdono di Dio, come vede, come sente, come vive la sua Confessione? Se la vive come rigenerazione e ristoro della sua anima, allora è in grado di capire quale tesoro il Signore gli ha messo nelle mani a favore dei suoi fratelli.

E come sacerdote che formazione spirituale, culturale e pastorale si è fatto? Se Cristo è la sua prima passione e se il bene dei suoi fratelli (soprattutto quello spirituale ed eterno) è la sua seconda passione, inscindibilmente legata alla prima, allora ci sono i requisiti perché quel sacerdote sia un buon confessore.

Don Enzo Boninsegna


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