CHI MORRA’ VEDRA’…
Il dannato odia Dio!
Per il dannato il caso è molto diverso, perché l'anima, non essendo in grazia di Dio, sceglie volontariamente ed ostinatamente uno stato di completa separazione da Lui; è tutta concentrata in se stessa per l'orgoglio, odia Dio perché quell'infinita grandezza contrasta con il proprio orgoglio, vuole rimanere, odiando, in quello stato che è come il proprio ambiente e il proprio regno, rifiuta ogni misericordia, come una menomazione del proprio orgoglio, è tutta nel male, è tutta nell'odio, e il male le produce una infelicità disperata ed ostinata, nella quale vive, e dalla quale non vuole separarsi, perché nel suo odio contro Dio, del quale non può non riconoscere la maestà e l'amore, considera come un dispetto contro di Lui la propria dannazione.
Un figlio che odia il padre, che conosce amoroso verso di lui, gli fa il massimo dispetto allontanandosi dal suo amore e perdendosi fra la gente di cattiva vita. Si trova in un abisso di pene, ma ci rimane e non risorge dal suo stato per odio verso il padre, al quale può dare almeno il dolore di vederlo perduto. Per questo odio contro Dio, i demoni ed i dannati cercano di perdere le anime, e bramano tirarle con loro nella infelicità. Il vizioso vorrebbe gli altri viziosi come lui, il ladro vorrebbe avere compagni ladri come lui. Anche sulla terra il male è terribilmente diffusivo e tende alla propaganda ed allo scandalo. I perversi vogliono la perdizione degli altri che vivono nel bene e nella pace per l'occulta e tremenda invidia che hanno della loro felicità. Se gli uomini considerassero che cosa è l'Inferno, non sarebbero così stolti da cadervi, e da rimanere disperatamente dannati per tutta l'eternità!
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