lunedì 6 gennaio 2025

MARIE des VALLEES - VITTIMA DI ESPIAZIONE PER IL TEMPO DELLA GRANDE CONVERSIONE

 


MARIE des VALLEES 

15.2.1590 - 25.2.1656 - ERMENGARDA HAUSMANN 

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Un'altra volta Marie pensò: «L'amore agisce senza badare alla ragione, mentre la misericordia è più accondiscendente e va più d'accordo con la ragione. L'Amore ci fa partecipare alla bellezza di Dio; la Misericordia alle sue ricchezze».  

Poche persone condivideranno la straordinaria inclinazione di Marie verso la divina Giustizia. Essa confidò ad uno dei suoi direttori spirituali: «Se Dio facesse comprendere a lei la bellezza della divina Giustizia come a me, lei verrebbe a sapere quanto essa è splendente e bella da meditare, proprio così, e Lei predicherebbe di più di essa e contro il peccato, lasciando da parte tutte le altre prediche».  

Fu soprattutto durante i tre anni di relativa pausa del dolore, che seguirono il suo inferno, che Marie fu presa tutta e compenetrata dalla Giustizia divina. Chi la sentì parlare in quel tempo, comprese che la stessa Giustizia di Dio parlava per bocca sua, tanto infiammate erano le sue parole contro la mostruosità del peccato. La divina Giustizia le disse allora molte cose riguardanti i dodici anni di sofferenza espiatrice che sarebbero venuti e le infuse l'ultimo desiderio di sopportare questo dolore che Marie chiamò «il Male dei Mali» per amore dei peccatori. La divina Giustizia disse una volta a Marie: «È una cosa rara, amarmi unicamente in maniera assoluta e senza timore. I buoni mi temono e i cattivi mi odiano... Sorgi come una splendida aurora, che chiama il sole». E durante un'estasi Marie disse: «Anche se tutti gli uomini volessero impedirmi, di trovare bella la Giustizia divina, a causa del suo rigore, non ci riuscirebbero. Oh! Se fosse possibile che soffrissi la morte tante volte quante sono le gocce del mio sangue, per accrescere il mio amore per essa e il mio odio per il peccato. Questa disposizione non proviene da me».  

San Giovanni Eudes ci racconta una visione a mo' di parabola avuta da Maria: «La Giustizia divina discese dal Cielo, per visitare i suoi affittuari e riscuoterne i loro debiti. Essa rintronava dell'ira di Dio, che doveva annegare il mondo, era armata di frecce, spada e fulmini. Allora Maria vide come si fece avanti la Misericordia di Dio, e la invitò a un ristoro e la fortificò con il suo vino. Mentre la Giustizia dormiva, la Misericordia rinchiuse il torrente dell'ira, affinché il mondo non venisse sommerso. La Misericordia tolse anche alla Giustizia spada e frecce e le immerse nel sangue innocente, gettandole nel cuore di Marie. Ma diede i fulmini all'Amore, che li elesse come fiaccola, come segno di vittoria, che voleva tenere eternamente in mano. Ora, quando la divina Giustizia si svegliò, non era affatto cattiva o irritata di trovarsi disarmata, anzi ringraziò la divina Misericordia per il suo coraggio e le disse che era tanto felice, che le regalò i possedimenti affittati e i fittaioli: «Fa di loro quello che vuoi, sono cosa tua. Io ritorno al Cielo, per preparare una festa anche a Te».  

Marie vide anche la seconda parabola: «Tre dame vanno a passeggio in un giardino con i loro bambini. Tutti e tre i bambini cadono in una pozzanghera e si imbrattano i vestiti. La prima dama disse compassionevole: «è un bambino, si deve far asciugare il vestito poi lo si può di nuovo pulire». La seconda prende un altro vestito, che gli fa indossare sopra il vestito sporco. La terza leva il vestito al suo bambino, lava il vestito rendendolo bianco come prima e gli dà anche una buona dose di legnate. La prima che compassiona gli errori, è la Misericordia, la seconda, che copre la mancanza è l'Amore (l'amore del prossimo), ma la terza è la Giustizia, che espia il peccato con il castigo».  

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