sabato 1 febbraio 2025

Le anime alle quali Dio ha ormai comunicato la vera conoscenza non stimano quest’amore, che ha la sua durata solo nella vita presente

 


Cammino di perfezione 


Dal momento in cui ricordano questa verità, ridono di se stesse e della pena che procurava loro in altri tempi chiedersi se il loro amore fosse o meno ricambiato. Anche se l’affetto è buono, è ben naturale desiderare che sia ricambiato. Ma, una volta ricevuto il contraccambio, vediamo che è solo paglia, aria senza peso che il vento porta via. 

Quand’anche, infatti, ci abbiano molto amati, che cosa ci rimane? Ecco perché a queste anime non importa d’essere amate più che di non esserlo, a meno che non si tratti di un rapporto con persone che, come ho detto, giovino al loro profitto spirituale, perché capiscono che la nostra natura è tale che, senza un affetto cui appoggiarsi, si abbatterebbero subito.

Vi sembrerà che tali anime non amano né sanno amare nessuno se non Dio. Amano, invece, sì, e molto di più, e il loro amore è più vero, più appassionato, più proficuo; in conclusione è amore. Esse sono sempre più propense a dare che a ricevere; ciò accade loro perfino con lo stesso Creatore. Questo io dico che merita di essere chiamato amore, mentre le basse affezioni della terra ne hanno usurpato il nome.


Vi domanderete anche: se non amano ciò che vedono, a che cosa si indirizzerà la loro affezione? La verità è che esse amano ciò che vedono e si affezionano a ciò che odono; ma le cose che vedono sono stabili. Se dunque amano, vanno al di là del corpo: volgono gli occhi sull’anima e guardano se in essa vi è qualcosa da amare. Se non c’è, ma vedono un qualche inizio o disposizione tale da far pensare che, scavando, troveranno oro in questa miniera, se nutrono amore per essa, la fatica non è loro di peso: non esiterebbero ad affrontare nessuna difficoltà di fronte alla quale venissero a trovarsi, per il bene di quell’anima, perché desiderano continuare ad amarla e sanno perfettamente che ciò è impossibile se non possiede beni spirituali e non ama molto Dio. E dico che è impossibile, per quanto possa obbligarle, che muoia d’amore per loro, faccia per esse tutto quello che può ed abbia in sé riuniti tutti i doni di natura: l’amore non sarà forte né durevole. 

Ormai sanno e conoscono per esperienza il valore di tutto, e non si lasceranno ingannare. Vedono che non sono fatte per vivere insieme, che è impossibile continuare ad amarsi reciprocamente, perché è un amore che finirà con la vita, se l’altra persona non osserva la legge di Dio, se si capisce che non lo ama, e che dovranno andare in parti diverse.


Le anime alle quali Dio ha ormai comunicato la vera conoscenza non stimano quest’amore, che ha la sua durata solo nella vita presente, più di quel che vale, e nemmeno quanto vale, perché per coloro ai quali piace godere delle cose del mondo, diletti, onori, ricchezze, avrà qualche valore il fatto che uno sia ricco o possa offrire passatempi o distrazioni. Chi, invece, aborrisce ormai tutto ciò, farà poco o nessun conto di tale amore.

Queste anime, quindi – se ne amano un’altra – riversano il loro amore nell’adoperarsi con passione a renderla degna d’essere amata dal Signore, perché altrimenti, come ho detto, sanno che l’amore non sarà durevole. È, il loro, un amore che costa caro, perché non tralasciano di far nulla per il profitto di chi amano; sarebbero pronte a sacrificare mille volte la vita per un minimo vantaggio dell’altra anima.

Oh, prezioso amore che cerca di seguire il modello dell’amore, Gesù, nostro bene!

S. Teresa d’Avila

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