LIBERAZIONE
Sulla Confessione
Quasi nessuno si accusa dei peccati di omissione: omissione di lavoro, di preparazione professionale, di assistenza alla propria famiglia, dei doveri ecclesiali, di opere di carità.
C'è un peccato del quale mai nessuno si accusa, e per il quale tuttavia si contrae una gravissima responsablità dinnanzi a Dio: è il peccato di omissione di soccorso spirituale.
Per comprenderlo basta ricordare che la legge civile punisce con la galera il delitto di omissione di soccorso stradale, e che la vita eterna vale immensamente piú della vita terrena. Per questo Dio dice: «Quando io dirò all'empio: Tu morrai! se tu non lo ammonisci e non lo avverti di abbandonare la via perversa, affinché possa vivere, egli morrà nella sua iniquità; ma del sangue di lui io chiederò conto a te. Se invece tu avrai ammonito l'empio ed egli non si sarà convertito dal male e dalla sua via perversa, egli morrà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. Cosí pure, qualora il giusto si ritirasse dalla sua giustizia e commettesse l'iniquità, se io porrò un tranello dinnanzi a lui, egli morrà; perché tu non l'hai ammonito, egli morrà nel suo peccato, né saranno tenute in considerazione le opere giuste che egli aveva compiuto; ma del sangue di lui io chiederò conto a te. Ma se tu hai ammonito il giusto di non peccare, ed egli non avrà commesso colpe, il giusto vivrà perché fu ammonito, e tu avrai salvato la tua vita». (Ez. 3, 18-21).
Cosa ne diresti di un naufrago che, raggiunta una scialuppa, si salvasse e si rifiutasse di accogliere nella scialuppa gli altri naufraghi? O di un evaso da un campo di sterminio che, potendo salvare altri 2, 20, 200 condannati a morte, non volesse portarli via con sé?
Gesú ha espressamnte detto che condannerà all'inferno coloro che potendo sfamare un affamato o curare un ammalato o coprire un assiderato li lasciano morire. Come non condannerà coloro che potendo salvare tanti peccatori, li lasciano andare all'inferno?
Il Signore ha espressamente detto che non pretende che noi convertiamo i lontani e i peccatori; vuole però che noi li evangelizziamo o li ammoniamo.
La Chiesa ha raggruppato in 7 opere di soccorso spirituale:
- Consigliare i dubbiosi; dissuadere chi vuole frequentare compagnie cattive o altre confessioni religiose, persuadere chi ha dubbi nella fede, ecc.
- Insegnare agli ignoranti; fare catechismo, insegnare le preghiere ai propri figli, evangelizzare i propri dipendenti, i propri alunni, i compagni, i colleghi, i condomini ecc; soprattutto educare bene i propri figli.
- Ammonire i peccatori: dissuadere chi vuol divorziare, chi vuol fare aborto, chi vuole andare a films pornografici o in luoghi cattivi, correggere prudentemente chi bestemmia, chi parla male della chiesa, chi fa turpiloquio, ecc.
- Perdonare le offese e mettere pace tra parenti o conoscenti o amici che sono in lite o in freddo. Solo chi perdona viene perdonato. (Lc. 6, 37).
- Consolare gli afflitti: consolare con parole di fede chi è in lutto, avvicinare e confortare chi è abbandonato, chi è disperato, ecc.
- Sopportare pazientemente le persone moleste senza star sempre a rimproverarle, senza far vedere le proprie antipatie.
- Pregare Dio per i vivi e per i morti, per i bisognosi, per gli affamati, per i lebbrosi, per gli ammalati, per i moribondi, per i peccatori, per i pagani, per i nostri morti e per tutti i morti; rendere sempre universale la nostra preghiera, pensare e pregare per tutta la Chiesa e per tutta l'umanità; impiegare un tempo notevole del giorno nella preghiera.
Un fatto terribile, capitato a una monaca spagnola, la beata Ochoa, fa vedere la gravità del peccato di omissione di soccorso spirituale: mentre pregava vide, in visione, sua madre che moriva e andava all'inferno.
Esterrefatta esclamò:
- Perché, Signore? Perché? Una voce le rispose:
- Perché ha trascurato di educare la cameriera.
Di Padre Ildebrando A. Santangelo
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