“Il diario mistico di Camilla Bravi”
31 maggio 1952.
Passai questo mese raccolta in Maria e cercai di essere più mortificata. Incominciai con Lei la novena allo Spirito Santo, pregandola di ottenermi dal suo Sposo d'Amore i doni di cui ho bisogno per continuare la lotta. Durante la novena, sebbene non udissi le voci interiori, udii le ispirazioni di Maria e dello Spirito Santo.
La Vergine mi fece comprendere che la grazia che ottiene le virtù, è la docilità alla voce dello Spirito Santo, e ch'io pregassi sempre Lei e il suo Sposo per ottenerla. Essi me l'avrebbero concessa, perché è la più necessaria per giungere alla santità. Mi fece comprendere che lo Spirito Santo, avendo la missione di santificare le anime con il suo Amore, ci dona tutto ciò che v'è nel Padre e nel Figlio, cioè il loro Amore sostanziale che è luce e vita, forza e amore. È Lui che ci dona lo spirito di Cristo e lo forma in noi, che ci dona luce per conoscerlo, amore per seguirlo, forza per vincere le passioni, perché la vita di Cristo sia in noi.
E lasciarlo vivere in noi vuol dire imitarlo, perché è mediante la vita e le opere di Cristo vissute in noi che noi somigliamo al Padre e lo manifestiamo. Solamente lasciando che viva in noi Gesù, con la pienezza della sua vita, e con la morte del nostro io, noi amiamo veramente Dio, in spirito e verità.
Ma io mi domandavo: pur essendo docile alle ispirazioni dello Spirito Santo, come potrò abbattere in me tanti nemici che sono il carattere, l'orgoglio, le tentazioni? Come trovare la forza per resistere alla persecuzione, al disamore, se lotto e prego, e purtroppo tante volte scatto e mi giustifico?
E la bontà dello Spirito Santo m'istruì con le sue ispirazioni: «Io, Spirito d'Amore, ti dono l'arma con cui devi abbattere i tuoi nemici, ed è l'atto incessante del tuo canto d'amore che deve portarti a quella santità a cui ti chiamo. Già da due anni ti avevo donato questo tuo atto di fede e speranza, amore e abbandono in Dio e nella Vergine, che tu ripeti sovente come una giaculatoria che ti unisca di più a Loro. Tu intendi viverlo e ripeterlo incessantemente in te, in tutto il creato e in tutti gli esseri perché cresca in te l'amore e lo portino e l'accrescano in tutti i cuori. E desideri amarmi anche per i reprobi per riparare il loro rifiuto dell'amore».
«Tu immergi il tuo atto, il tuo canto, nella fiamma d'amore nel Cuore di Gesù vivente in Maria affinché Essi lo purifichino. Tu devi viverlo nella fortezza del Cuore di Gesù in Maria. Non uscire mai da questa divina fortezza, altrimenti non potrai usarlo come arma per abbattere il nemico. È in questa fortezza del Cuore di Gesù, tabernacolo della Santissima Trinità, vivente nel Cuore di Maria, che sarai al sicuro e vittoriosa».
«Ora Io, Spirito d'Amore, t'insegno come devi usare il tuo canto affinché sia efficace in te. Anzitutto devi usarlo come arma contro i nemici tuoi interni ed esterni, rendendoti docile agli impulsi della mia grazia. Devi renderlo efficace mediante la mortificazione. Quando senti l'ispirazione di troncare quel discorso inutile, quella parola di critica, quel pensiero contrario alla carità, recita il tuo canto d'amore».
«Così quando la natura si ribella o sei schiacciata sotto il peso della persecuzione, dell'abbandono, del disamore, devi cantare il tuo canto e troncare la ribellione, rialzarti subito appena cadi, e tornare subito a Gesù nella fortezza dalla quale sei uscita e dove Egli t'aspetta. Così quando sei tentata d'avvilimento o turbamento o noia, stanchezza morale e fisica, o contro le virtù. Così pure devi estraniarti da ciò che è mondano, da ogni preoccupazione, da ciò che non ti riguarda, insomma da tutto ciò che può raffreddare o ritardare l'unione. Appena senti l'ispirazione del mio Amore, devi subito essere docile e corrispondere alla grazia».
«Non credere che cessino in te le tentazioni, la ribellione, la persecuzione, i pensieri inutili, le distrazioni, il prurito di parlare, la vista di tutti i difetti altrui, le preoccupazioni, i difetti del carattere ecc. No, queste cose le avrai sempre, e ci saranno giornate che ne sarai assediata: ma se tu sarai docile quando senti la mia ispirazione di troncare, e reciterai il tuo canto, tornerà tutto a tuo vantaggio e merito. In tal modo ti abitui a poco a poco ad ascoltare la voce di Gesù e dello Spirito d'Amore, rinunci alla tua volontà, fai morire il tuo io, togli l'occasione alla tua anima di tutto quello che la distrae o raffredda. E questa tua docilità alle ispirazioni della grazia, toglie in te la radice dalla quale nascono i difetti e le mancanze, ti rende forte contro i tuoi nemici, ti fa esercitare le virtù e ti dona l'unione piena».
«Ricordati che il tuo canto continua anche quando non lo ricordi o quando sei occupata a leggere, pregare o conversare, in virtù delle tue intenzioni e del tuo patto con Dio. Se tu sei docile, ed effettui, tutto s'appiana e diventa facile e si semplifica. Rinnova il tuo canto: "Gesù, Maria vi amo, accrescete in me il Vostro amore, io continuo il mio canto in tutti i cuori e in tutto il creato". E al tuo canto unisci la mortificazione. A darti la forza per viverlo, purificarlo, fortificarlo e renderlo atto a santificarti, tocca a Gesù e Maria».
Orio Nardi
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