Spunti di Riflessione
seguendo la Sacra Scrittura
e gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta
“Egli è il giudice dei vivi e dei morti” (At 10,42)
Vol. 6 – Giugno 23, 1905 =
Continuando il mio solito stato, stavo pensando come morì Gesù Cristo, e che Lui non poteva in nessun modo temere la morte, perché stando così unito con la Divinità, anzi trasmutato, già si trovava sicuro come uno nel suo proprio palazzo; ma per l’anima, oh, quanto è diverso! Mentre questi ed altri spropositi pensavo, il benedetto Gesù è venuto e mi ha detto: “ Figlia mia, chi si sta unito con la mia Umanità già si trova alla porta della mia Divinità, perché la mia Umanità è specchio all’anima, da cui riverbera la Divinità in essa; chi si trova ai riverberi di questo specchio, s’intende che tutto il suo essere è trasmutato in amore. Perché, figlia mia, tutto ciò che dalla creatura esce, anche il movimento degli occhi, delle labbra, il muovere dei pensieri e tutto il resto, tutto dovrebbe essere amore e fatto per amore, perché essendo il mio Essere tutto amore, dove trova amore assorbisco tutto in Me, e l’anima vi dimora in Me sicura, come uno nel suo proprio palazzo. Dunque qual timore può avere l’anima nel suo morire di venire a Me, se già si trova in Me? ”
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