Il papa Giovanni Paolo II, nell'ottobre del 2002, ha donato alla Chiesa i cinque "misteri della luce" nel Rosario. È stato un dono preziosissimo perché ha completato e perfezionato il ciclo della vita terrena di Gesù, inserendo nel Rosario gli eventi principali e più significativi accaduti nel periodo che va dal ritrovamento di Gesù ragazzo nel tempio, fino all'agonia nell'orto del Getsemani, abbracciando, quindi, tutto il tempo della vita pubblica di Gesù nello svolgimento della sua missione evangelizzatrice.
Tra il Vangelo dell'infanzia e il Vangelo della Passione e Morte di Gesù si trova, infatti, il Vangelo della predicazione di Gesù che rivela al mondo il disegno salvifico di Dio. Questa rivelazione è tutta luce che illumina l'umanità e la conduce sui passi di Colui che è la «luce del mondo» (Gv.8,12), che è la «Via, verità e vita» (Gv.14,6). I misteri della luce nel Rosario vogliono appunto presentare alla nostra meditazione e contemplazione questa "luce divina" che si irradia da Cristo, in Cristo e per Cristo nel Vangelo della sua vita pubblica.
L'umanità ha sempre bisogno della "luce" che viene da Dio: la luce della verità, la luce della vita, la luce dell'amore, la luce del bene: è la luce necessaria per vincere le tenebre dell'errore e della corruzione, della morte e del male. Il regno di satana nel mondo, lo sappiamo da Gesù stesso, è il regno di colui che vuole imporre sull'umanità «l'impero delle tenebre» (Lc 22,53), e nessuno può essere così ingenuo da credere che i «figli delle tenebre» (cfr. Lc 16,8) non siano sempre operosi e attivi in ogni modo e maniera, in ogni tempo e luogo. Di qui la necessità, l'urgenza della "luce" che illumini i nostri passi.
Negli ultimi giorni della vita di san Pio da Pietrelcina, in una conversazione con un gruppetto di figli spirituali, alla richiesta di una valutazione sulle condizioni attuali del mondo e dell'umanità, Padre Pio rispose con due battute terribili, quasi lapidarie. La prima battuta: «Tutte tenebre!»; la seconda battuta: «Il mondo sta in braccio a satana!». Sono due battute micidiali che equivalgono in pieno all'espressione di Gesù sull'«impero delle tenebre» da parte del «principe» delle tenebre (cfr. Lc 22,53). E chi ci salverà da queste tenebre? È appunto questo l'aiuto che il papa Giovanni Paolo II vuole darci con i cinque «misteri della luce» inseriti nel Santo Rosario. È un dono estremamente salutare. E tocca a noi fare tesoro di questo novello Rosario, di questi «misteri della luce» per fugare le tenebre che ci circondano da ogni lato e per poter vivere da «figli della luce» (Lc 16,8).
Padre Stefano Manelli
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