ONORE AL CROCIFISSO
JUAN DE CASTILLO.
Moriva questo pittore in Siviglia. Dopo il viatico, mentre il parroco si indugiava a confortarne lo spirito, un chierichetto, in un canto della stanza, ravvivava il fuoco attutito dal freddo.
Ad un tratto il morente chiese un carbone spento, e con esso in pochi istanti tracciò un commovente Crocifisso sulla parete vicina.
Il chierichetto espresse la sua meraviglia e chiese come avesse potuto con tanta facilità e prontezza riprodurre così bene N. Signore Crocifisso.
Il morente, quasi raccogliesse tutte le forze, disse: «Quando si ha Gesù nel cuore, lo si riproduce facilmente all'esterno».
Queste parole rimasero impresse nella mente del chierichetto, che sarebbe poi stato il celebre Murillo. (A. e G.: Corona Infantile - Sismondi. Torino, 1938).
Nel campo artistico, come nel campo morale, la sentenza del Castillo ha pieno valore. Nessuno dà quel che non ha. Oggi, non pochi artisti sacri, celebri soltanto per originali stranezze, ci sembra che posseggano la fede di un lucignolo fumante: una fede non spenta, ma quasi: cosa ci possono offrire di veramente artistico?
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