domenica 3 febbraio 2019

EUCARISTIA



Se è vero che l'amore o, meglio, la carità di Cristo ci incalza, come non saremo solleciti di farla
ardere questa carità e di fecondarla andando noi a Gesù, andando alla fonte viva ed eterna
della Carità stessa, che è l'Eucaristia?

"Senza di me non potete    fare nulla", ha detto Gesù.

Ci vuole Gesù! E Gesù tutti i giorni; e non fuori di noi, ma in noi spiritualmente e
sacramentalmente. Egli sarà la vita, il conforto e la felicità nostra. Tutto deve essere basato
sulla Santissima Eucaristia: non vi è altra base, non vi è altra vita, sia per noi che per i nostri
cari poveri. Solo all'altare e alla mensa di quel Dio che è umiltà e carità, noi impareremo a farci
fanciulli e piccoli con i nostri fratelli e ad amarli come vuole il Signore.

Solamente così formeremo un cuore solo con Gesù e con i nostri fratelli, i poveri di Gesù. Non
basta pensare a dare loro il pane materiale; prima del pane materiale dobbiamo pensare a dare
loro il pane eterno di vita, che è l'Eucaristia.

Per rimanere noi nel    Signore è necessario che il Signore venga di frequente e, possibilmente,
ogni    mattina in noi.

Ogni giorno il corpo sente il bisogno del suo cibo; e non sentirà l'anima il bisogno del suo Pane,
del "pane vivo disceso dal cielo", che è per noi come scriveva Sant'Ignazio "farmaco di
immortalità"? Il giovane sarà onesto, se sarà pio, se frequenterà bene i santi Sacramenti.

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, sta in me ed io in lui", ha detto Gesù. Vi è cosa
migliore che rimanere noi nel Signore e il Signore in noi? Su, o carissimi, la Carità di Cristo ci
incalza!

La migliore carità che si può fare ad un'anima è di darle Gesù! E la più dolce consolazione che
possiamo dare a Gesù è di dargli un'anima.

Questo è il suo regno.

Conforto e benedico    tutti nel Signore.

S. Luigi Orione

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