sabato 4 maggio 2019

IL CORAGGIO DI SUICIDARSI IN CRISTO



 ..tutti soli e tutti uniti dall'amore forte ed eterno di Cristo. una sola cosa deve accomunare questi fratelli: un amore folle per Dio. 
Questa follia è la vera sapienza del cuore, l’unica, in cui Dio davvero si compiace. Ora, Sig. Taddeo, non passa giorno che non benedica e non ringrazi mio Marito di non avere ascoltato le mie preghiere passate e di essere stato cosi ostinato a cambiare i miei progetti, anzi non solo li ha cambiati, me li ha distrutti....mi ha donato di scoprire la forza eccelsa e potente che è insita nella disperazione...  Lo adoro, si, lo adoro, per Lui in se stesso, per tutto quello che mi ha dato e ancor di più per quello che non mi ha voluto dare, per avermi cioè rifiutato per un momento la ciliegina che desideravo con tutta me stessa. Solo ora comprendo che in verità Lui voleva donarmi una torta intera, dove le ciliege non si contano…. sò che diverranno come la sabbia del mare. "Tutto è vostro, il cielo la terra, il presente il futuro, la morte e la vita, tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio".. come ci dice S. Paolo. 
--- La sua storia sembra una fiaba signora. 
 --- Lo so, il bello è che è una fiaba vera. 
 --- Se mia sorella separata, non avesse già 6o anni le consiglierei di mettersi alla ricerca del Signore e di sperare che Egli le si manifesti. 
 --- Sig. Taddeo, la meraviglia con Gesù è che non è mai troppo tardi. Quella donna Samaritana era proprio una donna separata e in quell’incontro con Cristo Lui rivolge un dolce e accattivante invito a 
tutte quelle donne sole, dalla vita spezzata, monca, “ Se tu conoscessi il Dono di Dio” e cioè:  se tu mi conoscessi..se tu sapessi cosa vorrei darti, dice a ognuna di loro. La Samaritana mi piace, è attuale più che mai quella donna a caccia della vita che non aveva, ... ce l’aveva messa tutta per trovare  un uomo degno  della sua vita, cinque mariti non sono uno scherzo oggi, figurarsi duemila anni fa. Per rincorrere la felicità, per lottare per essa, ha avuto il coraggio di  sfidare le convenzioni… e di avere anche un amante… Gesù poi la trattò con molto riguardo, non si disturbò neppure a perdonarla, sapeva bene cosa quella donna stava cercando….  Sig. Taddeo, se Lui volesse, potrebbe in un giorno solo dare doni di amore  e sapienza a sua sorella che altri non riescono ad avere in una vita intera di studi teologici e di vita casta. Lui guarda il cuore, abbiamo la fortuna che Lui guarda il cuore. Il principe azzurro non è  un personaggio delle favole: è Lui! Il Marito per eccellenza!  il Marito che noi tutte vorremmo avere. Più lo desideriamo e più Lui ci viene incontro. Sa perché dopo la resurrezione la prima persona che ha meritato di vederlo è stata Maria Maddalena? 
Perché è rimasta a piangere in quel sepolcro vuoto, vede come l'amore e il pianto sono da Lui visti e ricompensati? Anche l’amore che non abbiamo dato direttamente a Lui vale ai suoi occhi e lo riconosce come dato a Lui stesso. Forse che la nostra vita a volte non diventa un  sepolcro vuoto? Lui che chiama le stelle per nome e sa quanti capelli abbiamo in testa, può non aver visto le nostre lacrime? i nostri desideri, la nostra rabbia ?... impossibile! Ecco il sepolcro vuoto, è li per annunciare l'imminente incontro, è in quel luogo di morte che può capitarci di essere chiamati per nome dalla  Vita Stessa.... dal Marito...  
--- Mi perdoni  Sig.ra se Le faccio questa domanda, ma mi spunta dal cuore: non le sembra di aver fatto della necessità virtù, lei mi parla di lacrime, di frustrazioni, di rabbia.  Non sono queste intenzioni poco pure, per accostarsi a seguire il Signore? 
-- è una domanda invece lecita quella che mi fa, ma le rispondo che mica  a tutti è dato di sentire la chiamata di Dio in  pura disposizione d’animo e magari da bambini come tanti santi…  I discepoli del Signore erano tutti o quasi dei peccatori, per non parlare di S. Paolo, che addirittura perseguitava la Chiesa di Cristo, e poi  il dolore sperimentato in una vita amara e distante da Lui è già un’ottima base per accostarsi al Signore. Il dolore è come un segreto che unisce intimamente l’uomo a Dio, ci pensa poi Lui, cammin facendo, a renderci sempre più idonei a stargli vicino...  e a non soffrir più per fallimenti o delusioni umane, ma per puro amore Suo. A proposito di S. Paolo mi intrigano terribilmente le parole che dice Gesù riguardo a quell’apostolo : “gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome“.. 
La prego non mi guardi con quella faccia, come se fossi una  masochista a caccia di guai.  La verità e che comprendo  quello che significano davvero quelle parole: gli mostrerò quanto lo amo....  

di Viviana Maria Rispoli


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