martedì 4 giugno 2019

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta 

Leggendo nel Volume 29, settembre 29, 1931, scopriamo quale doveva essere la Crescenza della creatura innanzi alla Maestà Divina e come Il vivere nella Divina Volontà è dono che Dio farà alla creatura.

(Scrive Luisa:)   Stavo facendo il mio giro nella Divina Volontà, per seguire i tanti suoi atti fatti per amor nostro e, giunta nell’Eden, mi son fermata in quell’atto in cui Dio creava l’uomo.  Che momenti solenni!  Che foga d’amore!  Sicché quell’atto si può chiamare un atto purissimo, completo, sostanzioso, non mai interrotto d’Amor divino.  Quindi l’uomo fu formato, ebbe principio, nacque nell’Amore del suo Creatore:  era giusto che doveva crescere come impastato ed alitato, come una fiammella, dal soffio di Chi tanto l’amava.
Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù, visitando la piccola anima mia mi ha detto: “La creazione dell’uomo non fu altro che uno sbocco del nostro Amore, ma tanto, che [l’uomo] non lo potette ricevere tutto dentro di sé, non avendo capacità di poter chiudere nel suo interno un atto di Colui che l’usciva alla luce.  Onde il nostro atto rimaneva dentro e fuori di lui, affinché gli potesse servire di alimento per poter crescere innanzi a Colui che con tanto amore lo aveva creato e che tanto l’amava.  E siccome non fu il solo nostro amore che sboccò nel creare l’uomo, ma tutte le nostre Qualità divine, quindi sboccò la Potenza, la Bontà, la Sapienza, la Bellezza e così di seguito, perciò il nostro amore non si contentò d’amarlo, ma sboccando tutte le nostre Qualità divine, restava la mensa sempre preparata ed a disposizione dell’uomo, in modo che ogni qualvolta il volesse, potesse venire a sedersi a questa mensa celeste per alimentarsi della nostra Bontà, Potenza, Bellezza, Amore e Sapienza e così crescere innanzi a Noi colle nostre stesse Qualità divine col modello della nostra somiglianza.  Ed ogni qualvolta veniva alla nostra presenza per prendere i nostri sorsi delle nostre Qualità divine, Noi dovevamo cullarlo sulle nostre ginocchia, per fargli prendere riposo e fargli digerire ciò che aveva preso, affinché potesse di nuovo alimentarsi dei nostri sbocchi divini, per formare la sua crescenza completa di bontà, di potenza, di santità, di bellezza, come il nostro amore lo desiderava ed il nostro Volere lo voleva.  Noi, quando facciamo un’opera è tanto il nostro amore che tutto diamo e prepariamo affinché nulla manchi alla nostra opera creatrice;  facciamo opere compiute, non mai a metà, e se qualche cosa pare che manchi, è la parte della creatura che non prende tutto ciò che Noi abbiamo messo fuori per suo bene e per gloria nostra”.
[…]  “Il vivere nella mia Volontà è un dono che facciamo alla creatura!  dono grande che supera in valore, in santità, in bellezza ed in felicità tutti gli altri doni, in modo infinito ed inarrivabile.  Quando facciamo questo dono sì grande, non facciamo altro che aprire le porte per farla posseditrice dei nostri possedimenti divini, luogo dove non più hanno vita le passioni, i pericoli, né nessun nemico le può nuocere o farle del male;  questo dono conferma la creatura nel bene, nell’amore, nella stessa vita del suo Creatore, ed il Creatore resta confermato nella Creatura, quindi succede l’inseparabilità tra l’uno e l’altro.  Con questo dono la creatura si sentirà cambiata la sorte:  da povera ricca, da malata perfettamente guarita, da infelice si sentirà che tutte le cose si cambiano per lei in felicità. […] E’ questo che vogliamo dare alle creature:la nostra Volontà come dono! perché guardandola e possedendola come cosa propria, riuscirà facile a farle formare il suo Regno.  Questo dono fu dato all’uomo nell’Eden, ed ingrato Ce lo respinse, ma Noi non mutammo Volontà, lo teniamo a riserva;  e ciò che uno Ci respinse, con grazie più sorprendenti Lo teniamo preparato per darlo agli altri;  […]  Però ci vogliono grandi preparazioni da parte delle creature, conoscere il gran bene del dono per sospirarlo, ma tempo verrà che la nostra Volontà sarà posseduta come dono dalla creatura”.

a cura del Gruppo di Preghiera ‘Divino Volere e Divino Amore’

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