Il diario spirituale di Gabrielle Bossis
28 giugno 1937 –
«Rispetta la devozione degli altri. Ognuno ha il suo modo di venire a me».
«Ti ho pregata di addormentarti nello Spirito Santo perché il vostro ultimo sospiro dev’essere nell’Amore».
29 giugno 1937 – Mentre mettevo in ordine, gli dicevo: “Signore, voi non mi parlate!”. Lui mi ha risposto dolcemente:
«Quando sei occupata, ho come paura di disturbarti».
«Ci sono molti modi di parlarmi: tu, serviti del tuo cuore».
30 giugno 1937 –
«Tu puoi sentirmi di più o di meno. Ma Io non cambio».
Durante la messa.
«Offrimi tutti i giorni la tua morte, come tutti i giorni Io offro la mia a mio Padre».
«Io, ti do forse delle margherite sciupate o delle rose appassite?
Tu, fa’ che le tue azioni siano fresche di entusiasmo, di amore; e offrimele».
«Vedi, quest’impiegato ti ha detto che una volta tu gli regalasti un bel lapis; non te lo ricordavi. Quante piccole cose tu mi hai offerto, di cui non ti ricordi! Ti dico questo per incoraggiarti».
Io: “Saprò morire? Insegnami a morire!”. Lui mi ha risposto come sorridendo:
«Fa’ spesso le prove generali».
In tram. Gli dicevo: “Per favore, infiamma d’amore tutti quelli che sono in questo tram”. Mi ha risposto tristemente:
«Non vogliono».
«Che pregare non sia una fatica. Perché ti affanni tanto? Che tutto sia semplice, facile, una conversazione in famiglia».
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