giovedì 5 marzo 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA TERZA COPPA  DELL’IRA DI DIO

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In un lungo articolo, pubblicato su “Chiesa viva” n. 57 dell’ottobre 1976, e dal titolo: “Il profeta Ezechiele e la Russia”, Don Luigi Villa trattò della guerra tra Israele e la Russia, ricordando le parole del generale Mosche Dayan: «La prossima guerra non sarà con gli arabi, ma con la Russia». 
L’articolo si apre con una sintesi del piano divino che domina e dirige gli eventi di questa guerra del Re del Nord:

«... e verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione, tu con dei popoli numerosi teco (...) un potente esercito; salirai contro il mio popolo d’Israele, come una nuvola che sta per coprire il paese. Questo avverrà alla fine dei giorni. Io ti condurrò contro il mio paese affinché le Nazioni mi conoscano quand’io mi santificherò in te sotto gli occhi loro, o Gog!» (Ezechiele 38; 15-16; 650 a. C).

In Ezechiele ci sono parecchie indicazioni che precisano questo tempo. Innanzitutto, si parla esplicitamente, diverse volte, degli “ultimi anni” (Ezech. 38; 8) e della “fine dei giorni” (Ezech. 38; 16). Inoltre, questa profezia è in un contesto che ha una precisa enumerazione cronologica degli avvenimenti che ci saranno. Prima di tutto: Ezechiele parla della restaurazione degli Ebrei in Palestina, reduci da una lunga dispersione a dimensioni mondiali.
Che sia una restaurazione materiale, non sembrerebbe esservi dubbio (Ezech. 36; 8). Anche in Ezech. 37 si parla di restaurazione materiale, come Nazione, e che, poi, verrà la rinascita spirituale.

Vi si dice, cioè, che le ossa secche «sono tutta la casa di Israele che, senza speranza, è dispersa tra tutte le Nazioni del mondo» (Ezech. 37; 11); e che in queste ossa «non c’era in esse spirito alcuno» (Ezech. 37; 8); e poi (Ezech. 38 e 39) che «prima della restaurazione spirituale, il grande nemico del settentrione invaderà Israele» (Ezech. 38; 8,16).
Ma Dio giudicherà da pari suo gli invasori nordici; e sarà questo che porterà Israele a riconoscere il vero Messia, Gesù Cristo e a credere in Lui (Ezech. 39; 6-8). Ora, Israele è risorto come Nazione nel 1948.

Non è da oggi che, nella profezia di Ezechiele, intorno a questo “Stato guida” del Nord, si è visto la Russia. Nel 1864, per esempio, il dott. John Cumming scriveva: «Io credo che questo re del Nord sia il dittatore della Russia... Che la Russia occupi un posto, un posto molto preciso, nella parola profetica, è stato ammesso da quasi tutti i commentatori». 
La prova? Ezechiele descrive questo Stato-guida del Nord come «Gog del paese di Magog, capo (o principe sovrano) di Mescec e di Tubal» (Ezech. 38; 2).
Ossia, il profeta sottolinea l’albero genealogico di questo Stato nordico.
Gog è il nome simbolico della Nazione-guida. Magog è il suo territorio. Ma Gog è anche il principe degli antichi popoli, chiamati appunto Mescec e Tubal. Ora, nella Bibbia, al capitolo che viene detto “tavola delle Nazioni” si parla di questi nomi (Genesi 10) come dei nipoti di Noè, attraverso il figlio Jafet (Genesi 10; 1,2) di cui Magog è il secondo figlio, Tubai è il quinto e Mescec il sesto.

Ezechiele, per ben tre volte, parla di questo grande nemico d’Israele, sottolineando che verrà dalla «estremità del settentrione» (Ezech. 38; 6,15 - 39; 2).
Ora, all’estremo nord d’Israele non c’è che la Russia. Il profeta Ezechiele elenca anche nomi di popoli e Nazioni che si confedereranno con la Russia (Ezech, 38; 5-6).

1. La Persia. Questo paese biblico, secondo gli esperti, è il moderno Iran.

2. La Libia. Il suo nome originario ebraico era Put. E Put era il terzo figlio di Cam. I discendenti di Put emigrarono verso l’occidente dell’Egitto e divennero il fondamento delle Nazioni arabe dell’Africa del Nord, come la Libia, l’Algeria, la Tunisia e il Marocco. La loro prima tappa fu la Libia.

3. L’Etiopia o (Cush). La parola ebraica Cush – il primo figlio di Cam – è stata tradotta col nome “Etiopia”. In Genesi, leggiamo che Mosè parla della “terra di Cush” come una zona nei pressi dei fiumi Tigri ed Eufrate, ma situata in Africa. Tutti i negri dell’Africa sono discendenti da Cush.

4. Gomer (e i Paesi d’oltre cortina).
Si sa che Gomer fu il primo figlio di Jafet e fu il padre di Ashkemaz, Rifat e Togarma. 
Il dr. Robert Young afferma che Gomer e le sue orde «si stabilirono a settentrione del Mar Nero, e di là si sparsero verso il meridione e l’Occidente, sino agli estremi confini dell’Europa».
Genesio dice che Ashkemaz è una parte delle orde di Gomer, e afferma che esso è «il nome proprio di una regione e di una Nazione nell’Asia settentrionale, derivante dai Cimmeri che sono l’antico popolo di Gomer. I moderni ebrei credono che si tratti della Germania e chiamano quel Paese con questo nome ebraico».
Giuseppe Flavio chiama questi figli di Ashkemaz “i Reginiani”. Una mappa dell’antico impero romano li colloca nell’attuale area della Polonia, Cecoslovacchia e Germania Orientale fino al Danubio. Lo stesso quadro geografico lo si trova confermato anche nel moderno Talmud.
In conclusione: Gomer e le sue orde costituiscono, oggi, l’attuale Europa Orientale che era oltre la Cortina di ferro. Germania Orientale, quindi, e Paesi slovacchi.


5. Togarma (e le sue schiere). «La casa di Togarma e tutte le sue schiere» Ezechiele (38; 6) dice provengono «dall’estremità del settentrione». 
Genesio dice che «sono una Nazione ed un Paese settentrionali, provenienti da Gomer e ricchi di cavalli e muli». Alcuni dei figli di Togarma fondarono l’Armenia. 
Il dr. Bauman prova che alcuni figli di Gomer formarono le tribù dei Turcomanni dell’Asia centrale.
Togarma, quindi, è una parte della moderna Russia meridionale e fu l’origine dei Cosacchi e degli altri popoli della parte orientale della Russia.

Dopo questa panoramica di popoli, che Ezechiele stesso dice non essere completa, non c’è da stupirsi della meraviglia del profeta davanti ad un tal numero di popoli e Nazioni che verranno coinvolti nel conflitto contro Israele. 
Ezechiele stesso, indirizzandosi al comandante russo grida: 

«... Mettili in ordine; preparati, tu con tutte le tue moltitudini che si adunano attorno a te, e sii tu per essi colui al quale si obbedisce» (Ezech. 38; 7).

Anche questo è di attualità. Forse che non è la Russia, oggi, ad equipaggiare di armi tutte le Nazioni che a lei sono e saranno legate? 
La Russia quindi è Gog.

E la Russia arma ed equipaggia questa vasta confederazione di popoli che condurrà contro Israele. Ma la Russia e i suoi satelliti saranno distrutti da Dio, e questo porterà Israele a credere in Cristo, loro vero Messia (Ezech. 38; 15 ss). 
Siamo dunque alla fase della Terza Guerra Mondiale – della quale la Madonna di Fatima aveva detto “si scatenerà entro la seconda metà del 20° secolo” – in cui tutte le Nazioni saranno coinvolte? E non era proprio questo il piano della Terza Guerra mondiale pianificato dai vertici degli Illuminati di Baviera, Albert Pike e Giuseppe Mazzini quando scrissero: 

«La Terza Guerra mondiale scoppierà tra il Sionismo politico (incluso lo Stato di Israele) e l’Islam, perché si distruggano a vicenda insieme a tutte le altre Nazioni, trascinate nel conflitto, per combattersi fino al loro completo esaurimento fisico, morale, spirituale economico»?

E questo con lo scopo finale di far ricevere ovunque ai cittadini 

«la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero, rivelata finalmente alla vista del pubblico; manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo»?

L’uomo ha sempre desiderato la pace, ma la Storia non fa che registrare guerre. «Pace, pace, mentre pace non v’è» (Geremia 6, 14).
Gesù stesso ha predetto che l’uomo, alla fine, avrebbe gettato il mondo in un caos di guerra così vasta e distruttiva che solo il suo personale intervento potrà farla cessare, prima che avvenga ogni annientamento di vita. 

Ecco le sue parole: «E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno sarebbe scampato» (Mt. 24; 22). Ma perché questa triste prospettiva? Perché l’uomo non è capace di far cessare le guerre? 
La risposta è semplice: «Donde vengono le guerre – dice il Signore – e le contese tra voi? Non è forse da questo, cioè dalla vostra voluttà che guerreggia nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi contendete e guerreggiate; ma non avete...» (Jac. 4; 1-2), 

Cioè: dentro di noi vi è una natura egoistica che tende ad escludere Dio per mettervi se stessa. E questo è la causa-origine di ciò che Dio chiama “peccato”. Il peccato è, appunto, questo andare voltando le spalle a Dio; è appunto questo fare di se stesso il centro. Ed è appunto per questa natura bacata (originata dal peccato originale!) che l’uomo non può avere pace, né con se stesso, né con la sua famiglia, né col suo prossimo, né – su scala più vasta – con le altre Nazioni.

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a cura del dott. Franco Adessa

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