venerdì 6 marzo 2020

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick

Arrivo a Gerusalemme: la città e il tempio L'abitazione dei sacerdoti - La casa 
di Zaccaria 

La stessa sera la Veggente riprese il racconto. 
Ho visto l'arrivo a Gerusalemme della Beata Vergine e di tutto il suo seguito; era verso  mezzogiorno. Gerusalemme era una città straordinaria: profonde vallate e colline  circondavano le mura, alle quali si appoggiavano gli alti edifici che rivolgevano al  centro le loro facciate. I quartieri venivano costruiti a ritmo accelerato, l'uno dopo  l'altro, occupando a poco a poco tutte le colline circostanti fuori della città antica,  lasciando però sussistere le antiche mura. Le valli erano collegate da ponti di pietra alti  e massicci. Le stanze che davano nei cortili interni, protetti dall'ombra di grandi  pergolati, erano quelle più abitate delle case. Gli abitanti di Gerusalemme lasciavano  le loro dimore ed i cortili solo per recarsi al tempio o per i loro affari, perciò le strade  non erano molto affollate. Infatti nelle contrade regnava un profondo silenzio, ad  eccezione dei luoghi pubblici di mercato ed i palazzi del governo in cui vi era un  movimento di guardie e di viaggiatori. Quando la popolazione veniva chiamata al  tempio in occasione delle solennità religiose, alcuni quartieri si spopolavano e  diventavano senza vita. Gesù poteva aggirarsi tranquillo con i suoi seguaci per quelle  stradine, appunto per la vita silenziosa e tranquilla che vi regnava e per la solitudine  assoluta in cui si trovavano molte vie che percorrevano le valli. Gerusalemme  mancava d'acqua; lunghi acquedotti la conducevano in città e veniva inviata nelle alte  torri per mezzo di pompe. Nel tempio c'era bisogno di molta acqua per abluzioni o per  lavare i vasi sacri, perciò si prestava ogni attenzione per moderarne il consumo. Molti  negozianti abitavano a Gerusalemme e tenevano depositata la merce sotto i portici che  circondavano i mercati o in leggere capanne costruite sulle pubbliche piazze. Vicino  alla "porta delle pecore" si trovavano molti negozianti di gioielli, oro e pietre preziose;  essi pure vivevano in piccole capanne di forma rotonda e nere, come se fossero tinte di  pece o resina. Sebbene queste fossero costruite con materiale leggero, erano assai  solide. Contenevano tutto quello che occorreva per gli usi domestici, mentre la merce  veniva esposta fra una capanna e l'altra. Il tempio sorgeva su un monte, ad un lato del  quale c'era un lieve declivio con case e stradine. I sacerdoti ed i servi abitavano in  questa zona della città. I rifiuti che venivano gettati dal tempio, come per esempio gli  avanzi e le ossa degli animali sacrificati, venivano trasportati dai servi giù per questo  declivio fino ad una grande fossa fuori dalle mura della città e poi bruciate per giorni e  giorni. Alla sommità del monte dove sorgeva il tempio si vedeva vegetazione, i  sacerdoti ne avevano fatto un giardino. Sotto il tempio si trovavano molte gallerie,  sotterranei e fonderie di metalli. Nell'edificio tutto era massiccio e poderoso ma io non  vi rinvenni alcun buon luogo. I numerosi cortili del tempio erano angusti ed oscuri, con molte panche e scanni esposti allo sguardo pubblico. I continui sacrifici  cruenti ed il sangue che scorreva incessantemente, erano cosa davvero spiacevole,  sebbene tutti i sacrifici venissero eseguiti con una grande precisione. Vidi i viaggiatori  al seguito di Maria entrare in città, ma nonostante la porta nord fosse più vicina al loro  cammino non entrarono da quel lato, bensì si diressero verso i giardini ed i palazzi di  Gerusalemme verso la porta meridionale. Attraversarono una parte della valle di  Giosafat, e lasciando a sinistra il monte degli Ulivi e la via di Betania, entrarono per  "la porta delle pecore", che conduce al mercato delle bestie. Presso la porta c'era lo  stagno nel quale si lavavano le pecore prima del sacrificio; questo non era lo stagno di  Bethesda. Il corteo si inoltrò nelle strette vie della città fino al mercato del pesce, dove  si trovava la casa paterna di Zaccaria di Hebron. In questa casa vi abitava un vecchio,  forse lo zio di Zaccaria. Nonostante avesse finito il suo servizio sacerdotale al tempio,  Zaccaria vi si era soffermato per assistere e preparare la presentazione della Santa  Vergine. Molti parenti di Gioacchino erano rimasti ad attendere fuori della casa il  gruppo di viaggiatori. Il sole picchiava rovente sul capo di quella gente: donne, uomini, giovani e fanciulle, adorne con ghirlande e ramoscelli, andarono impazienti  incontro alla comitiva in arrivo. Vidi tra questa gente che attendeva anche due  fanciulle nipoti di Elisabetta, giunte da Betlemme e da Helbron con i loro genitori.  Elisabetta non era intervenuta. Tutti accolsero gli stanchi viaggiatori con grida di gioia  e di indicibile allegrezza e li condussero nella casa di Zaccaria, dove ci fu un vero  tripudio universale. Più tardi rientrò Zaccaria che volle accompagnare gli ospiti  all'alloggio provvisorio presso il tempio. Allora tutti si disposero come in processione:  Zaccaria, Anna e Gioacchino guidavano il folto gruppo di parenti e conoscenti della  fanciulla consacrata al tempio, seguiva Maria Santissima che, in mezzo a tre o quattro  fanciulle vestite di bianco, indossava il secondo abbigliamento solenne col mantello  color azzurro, poi venivano i parenti delle quattro fanciulle-ancelle con le loro  famiglie. Passarono dinanzi al palazzo di Erode e poi alla futura abitazione di Pilato e  per molte altre contrade. Avanzarono così, sfidando i raggi prepotenti del sole, verso il  lato del tempio tra levante e settentrione, lasciandosi dietro la fortezza Antonia.  Salirono molti gradini fino ad un alta muraglia. Vidi la Santa Fanciulla piena di  vivacità salire rapidamente da sola i gradini, sotto lo sguardo ammirato ed attonito  degli astanti. L'alloggio era un edificio vastissimo; numerosi locali simili si trovavano  nelle vicinanze del tempio ed erano adibiti ad ospitare i visitatori giunti da lontano.  Zaccaria aveva affittato quest'alloggio per la sacra Famiglia. Il locale era formato da  quattro camere da letto, una sala grande per accogliere gli ospiti ed una cucina. Il  mobilio consisteva in basse tavole. Vicinissimo si trovava l'altro cortile dove stavano  le stalle con il gregge e le mandrie destinate ai sacrifici. Le due ali dell'edificio erano  abitate dai servi del tempio. Quando la comitiva prese dimora in quest'appartamento,  vennero dei servi a lavare i piedi agli uomini e delle serve alle donne, poiché questa  era l'usanza tradizionale con i nuovi arrivati. Dopo questa cerimonia passarono in una  sala al cui centro pendeva una gran candeliere a più luci, sotto il quale si trovava un  largo bacino di bronzo colmo d'acqua nel quale ciascuno si lavò il viso e le mani. Gli  asini liberati dai loro pesi, furono condotti nelle scuderie da un servo. Gioacchino  annunziò di essere venuto per il sacrificio e, nel vicino cortile, lasciò esaminare ai  servi del tempio le bestie. Dopo alcune ore, Gioacchino, Anna e Maria si recarono  nell'abitazione di un sacerdote. Questa era posta in una posizione elevata. Maria  Santissima, vivificata da un'energia incredibile e come spinta da uno spirito interiore,  salì i gradini in pochi secondi. In quella casa vidi due sacerdoti: uno assai vecchio e  l'altro più giovane. I prelati salutarono cortesemente i nuovi ospiti che erano già attesi.  Ambedue erano tra quei sacerdoti che avevano partecipato all'esame di Maria a  Nazareth. Li sentii parlare del viaggio e della prossima iniziazione della pia Fanciulla.  Essi dissero che al tempio si trovavano delle celle in cui le vergini consacrate all'altare  si ritiravano per la preghiera e la meditazione, inoltre potevano guardare inosservate  l'interno del santuario. Quindi fecero chiamare un'anziana vedova addetta al luogo sacro che era incaricata di vegliare sulla piccola Maria. La matrona abitava con le altre  donne in una casa vicino al tempio, ma alquanto discosta, si occupava dei lavori  femminili e dell'educazione delle fanciulle. Si potrebbe paragonare nei tempi moderni ad una "maestra" dei nostri paesi, cioè a quelle donne dallo spirito devoto che  riuniscono intorno alla loro esperienza le fanciulle del luogo che vogliono imparare il  ricamo, a scrivere e a leggere per prepararsi alla vita coniugale. La donna arrivò quindi  avvolta nella sua veste, e le si poteva scorgere a malapena parte del volto. Dai genitori  e dai sacerdoti le fu presentata la futura allieva. Vidi il suo viso illuminarsi dalla gioia  per quel nuovo compito che lei sentiva molto importante. La Santa Vergine l'accettò  con un contegno umile e rispettoso. La matrona venne istruita sulla nuova pupilla e  sulla consacrazione di quest'ultima al tempio, quindi accompagnò in silenzio la  Vergine e i suoi genitori al loro alloggio per prendere in consegna gli effetti più  preziosi della pia Fanciulla, poi se ne ritornò al tempio a disporre l'accoglienza della  nuova arrivata. 
Il 7 novembre Suor Emmerick continuò. 
In tutto il giorno ebbi visioni che riguardavano i preparativi di Gioacchino per il  sacrificio e l'accettazione di Maria al tempio. Allo spuntar dell'alba, Gioacchino ed  alcuni altri condussero il bestiame al luogo sacro. I sacerdoti lo esaminarono di nuovo,  le bestie che rifiutarono furono subito inviate al mercato mentre quelle accettate  furono condotte nel cortile del macello, dove vidi eseguire alcune operazioni. Di  queste ricordo solo che Gioacchino, prima che le bestie fossero uccise, poneva una  mano sul loro capo. Poi vidi alcuni pezzi degli animali uccisi che furono salati e messi  da parte per l'offerta sacrificale all'Altissimo. Sacerdoti e leviti si muovevano a due per  volta regolarmente e con molta precisione. Nell'abitazione provvisoria di Anna e  Gioacchino frattanto si teneva una festa solenne alla quale partecipavano ben cento  persone. Tra queste vidi più di ventiquattro fanciulle di diverse età, anche la giovinetta  Seraphia di dieci anni; costei, dopo la morte di Gesù, fu chiamata Veronica. Si erano  preparate e disposte ghirlande e corone di fiori per Maria e per le persone che l'accompagnavano. Sette fiaccole adornate ardevano rendendo l'ambiente molto solenne.  Vidi molti leviti e sacerdoti entrare ed uscire dalla stanza. Anche alcuni sacerdoti  presero parte al banchetto mostrandosi stupiti per la generosità di Gioacchino, il quale  dichiarò che la sua riconoscenza verso l'Altissimo era assai grande. Erano veramente  lontani i tempi in cui egli si era visto rifiutare la sua offerta al tempio. Vidi Maria  passeggiare nei pressi della casa in compagnia di altre fanciulle.

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