Ora è venuto il momento di pubblicare, parola per parola, tutto ciò che è descritto nel testo originale, affinché il lettore possa leggere con i propri occhi e possa conoscere completamente il “perché, come e quando” avvenne il Diluvio cosiddetto “universale”, che distrusse una vastissima area dell’Asia centrale, in cui persero la vita tutti gli abitanti corrotti e lussuriosi che vi dimoravano, ad esclusione del solo Noè e della sua famiglia.
Da questa descrizione si può anche capire – purtroppo – che quando Dio “decreta il Giudizio”, Egli non cambia più idea e non permette che nessuno si salvi tra coloro che erano stati precedentemente avvertiti e infine ammoniti.
Chi crederà a tutto ciò, ben per lui, poiché può ancora salvarsi se ascolta gli Insegnamenti di Dio e li mette in pratica.
Chi invece non crederà a tutto ciò, si dovrà rammaricare per tutto ciò che gli potrà capitare per non averci creduto.
Infatti Dio non costringe nessuno, ma lascia ad ognuno la propria libera scelta.
Ecco ora come si svolsero davvero le cose circa 4000 anni fa, che si conclusero con il Diluvio sulla vasta zona asiatica circondata da catene montuose.
Questo reale racconto inizia dall’Avvertimento di Dio attraverso dodicimila angeli con a capo Waltar, figlio defunto di Mahal, il fratello di Noè, il quale Waltar fu viceré della città di Hanoch, durante la vita terrena.
Tali angeli, però, erano visibili a tutti sotto spoglie umane, ovvero normali uomini, e agivano quali messaggeri di Dio.
Vediamo ora, dunque, come è finito questo straordinario evento apocalittico.
LE FASI FINALI DEL DILUVIO UNIVERSALE
E IL TIPO DI MORTE SUBITA DAGLI ABITANTI
GFD/3)
Le spiegazioni di Waltar, figlio defunto di Mahal e ora angelo e messaggero di Dio, riguardo all’ultimo tentativo di Dio di ammonire e di salvare gli uomini dal diluvio mediante i Suoi angeli. L’acqua sotterranea è cento volte quella dei mari. Il movimento di rotazione della Terra dipende dall’acqua sotterranea. La missione di Mahal e la partenza degli angeli per la pianura.
1. Dopo tale sublime atto di adorazione dell’Altissimo, l’angelo Waltar parlò nuovamente a suo padre terreno Mahal dicendo: «Ora Mahal, procreatore del mio corpo terreno di un tempo, è venuto il tempo in cui vanno ricordate le parole: “Andate, e adempite la Mia Volontà!”. Io però non ho bisogno di annunciarti tali cose, poiché il Signore Stesso te le ha rivelate e ti ha detto le ragioni per cui Egli ci ha chiamato dai Cieli.
2. Vedi, ora si tratta dell’ultimo, straordinario tentativo di salvare gli uomini della Terra! Se questo non riesce, allora è certo che anche il Signore permetterà che gli uomini maligni trovino nel loro stolto affaticarsi il loro proprio giudizio e la loro rovina; e questo sarà per gli spiriti degli uomini, nuovamente inghiottiti dalla materia, almeno una lezione molto penetrante, che insegnerà loro come le creature, alle quali Dio ha dato la libertà suprema della vita, non devono mai intervenire distruttivamente nel grande Ordine di Dio in maniera così stolta e sconsiderata!
3. Dio Stesso ha posto le montagne sulla Terra e le ha sistemate per la loro millecupla utilità, e sotto le montagne ha scavato dei grandi e profondi bacini d’acqua nei quali è contenuta cento volte tanta acqua quanta ce n’è nei mari della superficie terrestre. E quest’acqua sotterranea è come il sangue della Terra che ha la sua circolazione attraverso gli ampi canali della Terra, e per lo più produce, secondo l’Ordine del Signore, il movimento sempre uguale della Terra e di conseguenza la sua vita organica interna, poiché anche un corpo mondiale deve avere una vita se deve essere un portatore e sostentatore della vita.
4. Ma se ora gli hanociti, come tanti vermi roditori, si sono attaccati alle montagne e perforano sotto di esse dappertutto alla profondità di migliaia e migliaia di klafter (migliaia di metri) e le distruggono e con ciò aprono le vene alla Terra, allora io dico: “Di chi sarà la colpa e il Giudizio se quei ciechi stolti abitanti di Hanoch vi troveranno la loro rovina?!”.
5. Ma se tu avessi deposto in qualche luogo un otre pieno d’acqua, e poi venissero i vermi e lo perforassero, ebbene, una volta che fosse qua e là bucato, l’acqua non irromperebbe con violenza fuori dalle aperture e non affogherebbe tutti i maligni vermi roditori?!
6. E vedi, precisamente in questo modo accadrà qui con gli abitanti della città di Hanoch e, per mezzo loro, anche con tutti gli animali e cose! E vedi, questo è anche il vaso del quale nei tempi antichissimi venne profetizzato che sarebbe traboccato per il giudizio di ogni creatura di quel luogo laddove si fosse trovata colma la misura degli orrori degli uomini!
7. Tu però Mahal rimani qui e istruisci coloro i quali eventualmente verranno a cercare la salvezza; però gli scellerati cacciali via con grandine e fulmini!
8. Ed ora che tu sai interamente come stanno le cose, non litigare più in futuro con il Signore, bensì rimani nel tuo antico ordine; e così tu, al pari di tuo fratello Noè, otterrai la salvezza secondo i piani sapientissimi del Signore!».
9. Dopo queste parole tutti gli angeli dissero: «Amen!» e poi abbandonarono l’altura per recarsi giù in pianura.
10. Cosa fecero però là nel corso di cinque anni e come essi condussero a Noè gli animali insieme al foraggio nell’arca, questo verrà narrato prossimamente!
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(GFD/3)
L’attività dei dodicimila angeli nella pianura per avvisare gli abitanti dell’imminente diluvio. Le montagne sono i coperchi dei bacini d’acqua sotterranei. Waltar istruisce il re Gurat e Drohuit, il capitano dei fedeli servitori della regina, poi suggerisce allo spaventato Gurat di fuggire sull’altura se vuole salvarsi dal diluvio.
1. Ma quale successo ottennero dunque nella pianura tali straordinari messaggeri [ovvero angeli nelle sembianze di uomini normali]?
2. I dodicimila angeli si recarono anzitutto ad Hanoch, dove essi trovarono solo il re Gurat con il capitano Drohuit, già da molto tempo restituito a libertà, intenti a leggere i rapporti di FungarHellan, il gran sacerdote generale, riguardo alle sue operazioni di guerra contro Dio.
3. Questi messaggeri celesti però, arrivati ad Hanoch, si divisero, e solo cento si recarono nel castello del re, il quale però mise subito da parte i suoi rapporti di guerra e, concessa udienza a quei presunti deputati, li accolse, come al solito, con la massima cortesia politica e cortigiana, e chiese ad essi i motivi della loro venuta.
4. E subito si fece avanti l’angelo Waltar e disse a Gurat: «Gurat, non riconosci più il viceré assassinato Waltar, il fratello di Agla?»
5. A questo punto lo spavento si impadronì del re e più ancora di Drohuit, poiché entrambi riconobbero subito l’inconfondibile [defunto] Waltar e non seppero cosa fare di fronte a questa apparizione.
6. Solo dopo qualche tempo il re domandò a Waltar: «Com’è possibile? O Waltar, non fosti dunque ucciso dagli sgherri di tua sorella?! Com’è che tu ora vivi? Infatti era inconfondibilmente la tua testa quella che gli assassini portarono quella volta ad Agla, la quale poi la fece imbalsamare!»
7. E Waltar rispose: «Sì, Gurat, io sono interamente lo stesso Waltar! Ma ora io vivo per l’eternità in un corpo nuovo, spirituale e indistruttibile che fa parte del mio spirito e che è completamente una cosa sola con me! E così io sono ora un messaggero di Dio dai Cieli come tutti costoro che sono qui e come moltissimi altri ancora che sono già sparpagliati per la città per predicare al popolo l’imminentissimo Giudizio di Dio, così come anche noi abbiamo qui la missione di annunciarti la stessa cosa, e cioè che voi ora siete già quasi irrimediabilmente perduti!
8. Infatti le vostre guerre contro i popoli dell’altopiano vi hanno procurato la sicura rovina, poiché la vostra scienza e conoscenza vi ha portato a conoscere dei mezzi che voi ora applicate e con i quali distruggete le montagne dalle fondamenta rendendole come mucchietti di arvicola(14), senza sapere ciò che si trova sotto le montagne della Terra!
9. Vedi, le montagne sono dei coperchi delle grandi acque sotterranee e per questo motivo sono, secondo l’Ordine di Dio, per lo più congiunte per mezzo di dure pietre contro cui nulla possono nuocere le acque sotterranee!
10. Ebbene, se voi distruggete queste poderose difese contro le acque sotterranee, non cominceranno forse le stesse ad irrompere con violenza sulla superficie della Terra e non saliranno poi fin oltre le massime montagne annegando voi tutti?!
11. Venti nuovi poderosi torrenti hanno già cominciato, a centoventi miglia (890 km) da qui, a convertire la pianura in un lago, e oggi se ne aggiungeranno altri cinque, e così ogni settimana se ne aggiungeranno degli altri! Dimmi: “Quale potrà essere la vostra sorte da qui a non molto?”».
12. A questo punto Gurat rimase enormemente sbalordito e lo spavento all’inizio gli troncò la parola; ma Waltar gli consigliò quindi di fuggire subito sull’altura, dove avrebbe potuto trovare ancora salvezza se egli avesse voluto fare così.
13. Quello che accadde poi, lo vedremo in seguito!
Jakob Lorber – Giuseppe Vesco
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