domenica 28 giugno 2020

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Non giudicare Ognuno crede che il proprio criterio, e il proprio modo di vedere uomini e cose sia il più giusto e sbaglia, perché il suo giudizio è unilaterale. Anche quando credete di essere spassionati, vi regolate sul vostro pensiero, che non può conoscere a fondo l'oggetto o il soggetto del giudizio. A volte addirittura vi orientate su quello che vi si dice, e non c'è cosa più monca ed errata di quello che si dice o si riferisce. Come attraverso un vetro rosso tutto è proiettato in rosso, così quello che si dice o si riferisce, prende tutto il colore di chi dice o riferisce a seconda del suo stato di animo. Come, allora, può essere esatto il giudizio? «Non giudicate» (Mt 7,1). Ed io non vi diedi allora, un semplice consiglio di carità e di saggezza, ma vi richiamai ad una verità assoluta.

Un orologio a due quadranti Figliola mia, quando si scende una scala, si passa con facilità dal gradino più alto a quello più basso, sino alla fine quando si sale si fa il cammino inverso, ma con fatica, ansando. Scendendo, la scala sembra breve; salendo, sembra lunga.
Così è la vita. Si avanza con fatica sino al culmine e si declina con rapidità, senza quasi che uno se ne accorga. L'orologio sembra a due quadranti: uno segna il tempo lungo che non finisce mai, l'altro segna il tempo che sfugge.

La giovinezza volge al tramonto Non ti addolorare vedendo i primi segni dell'età matura: i capelli imbiancano, le forze declinano, il volto, sempre più stanco, perde la luce della giovinezza. O buona mamma, non volerla inseguire! E non illuderti di potervi rimediare con la luce falsa dei surrogati del mondo... Accetta il tuo declinare col decoro di una sorridente bontà che sappia esprimere la saggia, la santa giovinezza dell'anima. Guarda in alto e, scendendo, ascendi, come chi, salendo, si libera a poco a poco dei pesi e diventa più agile. E tu, a poco a poco, liberati di ciò che può far inciampare i tuoi passi ed impedisce di giungere all'eterna meta. Fosti bambina, poi fanciulla, poi donna, poi sposa, poi mamma... Sarai nonna, poi vecchierella e, infine, beata, figlia di Dio, sposa nella gloria, dominatrice della materia, dalla quale sarai libera per sempre, pregando innanzi al trono di Dio. Vivi da santa ora che tutto pare che ti sfugga e sii tutta unita alla mia Volontà in mezzo alle tue pene di sposa e di mamma.

don Dolindo Ruotolo

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