La meditazione discorsiva e la meditazione affettiva
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b) La meditazione affettiva
i) In genere
Mentre il tipo di meditazione che ha come scopo principale il conoscere Dio si chiama ‘meditazione discorsiva’, la meditazione che mira principalmente ad amare Dio si chiama ‘meditazione affettiva’, ‘orazione affettiva’, o semplicemente ‘orazione’ 2 .
Il primo tipo di meditazione, come abbiamo accennato sopra, caratterizza soprattutto la via purgativa, dove l’anima si sforza di combattere i peccati. Il secondo tipo di meditazione, invece, caratterizza la via illuminativa, dove l’anima, essendo riuscita sostanzialmente a superarli, ha cominciato a condurre una vita di Carità. Come uno specchio oscurato dalla polvere riflette spontaneamente, non appena è pulito, gli oggetti che si trovano davanti ad esso, così lo spirito umano, appena purificato dalle tenebre in cui i suoi peccati lo immergevano, riflette subito i raggi inviati su di lui dal Sole di Giustizia.
Questo sole difatti non oscura mai, brilla sempre, è presente in tutto l’universo spirituale, penetra dappertutto dove non viene impedito da nessun ostacolo. Si tiene incessantemente davanti all’anima, anche quando questa rifiuta di lasciarlo entrare, come il sole naturale davanti agli scuri chiusi. Il Signore dice di Sé Stesso nel libro dell’ Apocalisse (3.20): ‘Ego sto ad ostium et pulso’, e, quando la finestra si apre e l’anima si libera dall’attaccamento al peccato, entra immediatamente.
ii) Il genere di amore che caratterizza la meditazione affettiva
Si distinguono due generi d’amore: l’amore sensibile , che è un’emozione, e l’amore razionale che è una virtù. L’amore razionale è di ordine sovrannaturale, cioè, per i cristiani nello stato di Grazia, è la Carità. Questo è l’amore che caratterizza la meditazione, come caratterizza anche la vita cristiana tutta intiera. Può ridondare sulla sensibilità dell’anima suscitando l’emozione dell’amore, ossia l’affetto verso il Signore, ma questo dipende dalla persona che medita, e non è un tratto essenziale dell’amore in questione. L’amore razionale informato dalla Grazia, che è la Carità, è un atto della volontà che mira a darsi al Signore, cioè che mira al dono di sé. Nel Salmo 65 il salmista dice (v. 15): ‘Vi offrirò olocausti pingui di midollo’. Ora l’olocausto era un sacrificio nel quale la vittima veniva intieramente consumata dal fuoco. L’autore sacro promette qui, nel senso spirituale, di offrire a Dio sull’altare del suo cuore olocausti pieni di midollo: cioè slanci d’amore che salgano dal più intimo di sé stesso, in cui egli si offrirà a Dio tutto intiero, senza riserva alcuna.
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Padre Konrad zu Loewenstein
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