martedì 16 febbraio 2021

SULLA MIA CROCIFISSIONE

 


08/01/1995

La forza del potere delle tenebre mi ha tradito. L'agonia e la disperazione erano grandi. Dovevo essere sacrificato per il bene di tutti, ma non tutti mi hanno accolto. Sono stato disprezzato, abbandonato, oltraggiato dai Miei stessi servi. Non ho potuto impedire nulla. Le leggi dovevano essere rispettate. 

         Benedetto, mio amato figlio, oggi ti parlerò della mia crocifissione. Era troppo doloroso. Sono stati i momenti più tristi della storia umana. Tra schiaffi, pugni, leccate, ho ricevuto da mani spietate. Loro, le mani assassine, non hanno smesso di picchiarmi. Sputi che ricevevo ogni volta che cadevo. I calci non avevano più limiti. Sono stato arrestato proprio quando la gente aveva più bisogno di me. Ma non si poteva fare nulla. Ero l'Agnello immolato, destinato ad essere crocifisso. La mia croce pesava di più per i peccati che portavo, ma non il peso del legno. Il legno non era niente per me. I peccati erano troppi, i peccati degli stessi uomini che avevo creato. Non avevo altra scelta. Per salvare il Mio popolo, solo la morte per Me garantirebbe di nuovo la Vita. Io, Gesù, ho lasciato che facessero tutto ciò che volevano di Me, per vincere il mio nemico, per il bene di tutti. È stato il momento nella mia traiettoria in cui ho visto il mondo che avevo creato: il fango che si era formato, lo sporco che il diavolo ha messo in testa agli uomini che non potevano vedere la vera luce. Per loro, ero solo una pietra d'inciampo; per i pochi dei miei, ero e sono la vera luce.

         Nella mia flagellazione, gli insulti non tacevano, dai brutti nomi che mi chiamavano. Nell'ora di mettermi in croce, le risate si sentivano da lontano. Loro, i malvagi, erano come avvoltoi, volevano solo divorare la Mia Carne. La misericordia poteva essere ascoltata solo da mia madre e dai miei fratelli, i pochi che mi erano vicini. Nel battere le mazze per mettere i chiodi nelle Mie Mani, ho sollevato il Mio Corpo dalla terra. Nei piedi, quando hanno messo i chiodi, ho pianto, perché erano la sicurezza del Corpo Santo che era tra la gente. Ero sospeso, sollevato senza alcun aiuto da parte mia, mi sono trovato completamente abbandonato. Dall'alto della croce ho guardato in basso, non c'era più nulla per adempiere le Leggi che avevano scritto di Me. Con la Mia morte ho vinto Satana, ma era necessario. Sono risorto dopo tre giorni, portato dagli angeli. "Gloria a Dio nell'alto dei cieli" è quello che ho sentito in quel momento. La mia pace era tornata di nuovo al Padre celeste.

         Ora è giunto il momento che il mondo conosca di nuovo chi sono. Porto con Me la falce per pulire il Mio campo di grano, tagliare ciò che non è buono e raccogliere il buon seme. Semi che avevano le mie radici, che crescevano solo per Me. La luce risplenderà di nuovo. Il sole non sarà più necessario, perché io sono la Luce.  "Venite, benedetti del Padre mio!". (Mt 25,34). Queste saranno le Mie parole che l'umanità ascolterà. "Uscite da Me, maledetti, perché ho avuto fame e sete e voi non mi avete servito nulla". Ora il tuo pagamento è la morte, la morte che ti porterà all'inferno" (Mt 25,41ss).

         Bento, mio caro figlio, ovunque io sia, la tua sedia ti sta già aspettando. Ti appartiene già. Mio amato figlio, tu sei la forza della mia vittoria.

          Io sono Gesù e in te metto il mio amore. Le mie benedizioni.
         
GESU'


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