mercoledì 17 marzo 2021

Il buon samaritano delle vittime del demonio

 


Felici, esorcista e posseduti liberati! 

Fra Benigno parla di pazienti liberati con la gioia di una  madre che con la preghiera e la sofferenza ha generato dei figli  alla vera vita: li ha liberati con l’autorità di Cristo dalle sofferenze: “Avere visto queste persone nei tormenti, procurati dal  maligno e vederle adesso nella gioia, senza tormenti, nella normalità e quotidianità della vita, mi procura una grande felicità” (p.125).  

Per un ragazzo di 25 anni, per la sua liberazione definitiva  ci sono voluti 9 incontri. Per un ragazzo di 26 anni sono bastati  sette incontri. Ad un altro ragazzo, oltre i 5 anni trascorsi con  precedenti esorcisti, sono occorsi altri due anni. E due anni ci  sono voluti anche per una giovane mamma. La sua liberazione  è avvenuta con le preghiere del figlioletto.  

“Nell’ultimo esorcismo il figlioletto Manuel era seduto in macchina ad attendere la mamma. 

Dopo un’ora di esorcismo il demonio non mostrava alcuna intenzione di andarsene. La mamma sta in trance, distesa sul materasso e tenuta da due persone.   

D’accordo con il marito chiamo Manuel, lo faccio inginocchiare, gli suggerisco la preghierina da ripetere: ‘Gesù, io ti prego, libera mia mamma’. La liberazione è improvvisa e definitiva. Alle ultime parole della preghierina la mamma si sveglia dalla trance, abbraccia il figlioletto con grande tenerezza. Tornano a casa  per vivere sereni e felici” (p.126) . 

“Per un ragazzo di 17 anni sono bastati tre incontri, tre  esorcismi con la sola formula invocativa, non avendo ancora  certezza che fosse posseduto dal demonio. Dopo qualche giorno il padre telefona che il figlio è guarito e già è andato a ballare. Quando lo hanno portato la prima volta per il colloquio  preliminare, non riusciva a camminare da solo. Anche con  Gesù avveniva che, “scacciato il demonio, la persona risultava  guarita” (cf Lc 11,14-22). 

“In un altro caso una mamma ha abbandonato contemporaneamente il marito e 5 figli per andare a vivere con un altro  uomo. A me è sembrato un caso diverso dai tanti altri che succedono e che la stampa raccoglie con avidità e diffonde con  prurito di novità. Prego il Signore durante l’esorcismo perché  dia forza a quella donna di tornare in famiglia, lasciando l’uomo che non è suo marito.  

Coinvolgo anche la famiglia a deporre ogni eventuale odio  e a recitare tutti insieme ogni giorno il Rosario per il ritorno  della mamma. La grazia viene ottenuta. Oggi in quella famiglia papà, mamma e figli pregano insieme il Rosario ogni sera  e tutte le domeniche sono insieme alla Mensa del Signore. È  la seconda grazia meravigliosa che Dio ha concesso e tutta la  famiglia sa ringraziare” (p.128) . 

“Per un bambino autistico di sei anni è bastato un solo incontro. Dalle informazioni della mamma sospetto la presenza,  l’influsso del maligno. Vista l’irrequietezza del bambino lo  porto in un salottino fornito di giocattoli. Io avrei pregato e  benedetto il bambino, finché lui si sarebbe intrattenuto con i  giochi. Succede nettamente il contrario.  

Il bambino prende due sedie, ordina alla mamma: “Tu siedi qua”, e la mamma stupita, obbedisce. Non l’ha mai fatto e  non poteva farlo, data la malattia. A me indica di sedere alla  scrivania: “Tu mettiti là”. Mi siedo e chiedo: “Giovanni, che cosa devo fare?”. “Tu adesso prega”. Mi fa ripetere tre volte  la forma invocativa dell’esorcismo.  

Appena ho finito il bambino abbraccia la mamma e poi  anche me, dicendo: “Gesù, Gesù. Gesù”. Giovanni riceve attraverso l’esorcismo, dono della Chiesa, la liberazione dal  maligno e la guarigione dal male. Il papà aveva pianto tanto:  passava lunghe ore della notte sul divano a piangere per la  malattia del figlio. Oggi vivono nella gioia” (p.129) . 

Mi piace ricordare un caso particolare raccontato da P.  Amorth a Radio Maria. Nadia, ottima cristiana si sposa per  formare una buona famiglia, ma non arrivano i figli. Provvede  a riempire il vuoto con l’adozione di due bambini. Avendo  delle proprietà, alcuni parenti già avevano la speranza di ereditare. L’arrivo dei figli addottivi disturba le loro speranze,  e  non si rassegnano a perdere l’eredità. Nadia ha una casa in  campagna dove trascorre i fine settimana e le vacanze, ma era  disturbata da rumori e fatti strani. Più tardi viene a sapere che  in quella casa avevano abitato persone dedite alle fatture.  

I figli crescono bene, ma lei ad un dato momento avverte  disturbi fisici. Passa da un medico all’altro per conoscere la  causa e potersi curare. 

Tanto denaro e tempo spesi invano perché nessuno scopre la vera causa e la cura da dare.  

Un medico cristiano, visto il tipo di disturbi e certi particolari, sospetta che vi sia qualcosa che va oltre la scienza e suggerisce di rivolgersi ad un sacerdote. Il caso arriva a P. Amorth. Il demonio ad un dato momento chiede all’ sorcista uno scambio: “Ti lascio libera Nadia e mi dai queste  sei persone”. Uno scambio esigente, da terrorista. Con gli esorcismi dal 1978 fino al 1988 spezza uno ad uno i legami  con ciascuna delle sei persone richieste e nel 1994 arriva alla  liberazione totale di Nadia. Durante il tempo degli esorcismi  Nadia fa anche largo uso di sale, olio e acqua esorcizzati unitamente a grande fede e preghiera, ma la Confessione frequente e la Comunione quotidiana sono stati gli esorcismi più  forti.    

L’esorcista ha saputo valorizzare, e con efficacia, l’Olio  degli infermi mescolato con l’Olio dei catecumeni, le rinunce  a satana e la professione di fede. Tutta la famiglia ottiene effetti benefici nella fede, nella preghiera e pratica cristiana. 

FRATELLO ESORCISTA

Nessun commento:

Posta un commento