mercoledì 17 marzo 2021

LA PRESENZA REALE



GESÙ IN SACRAMENTO

Venga il tuo regno!

Venga, Gesù, il tuo regno e si dilati, ed estenda ovunque le sue conquiste gloriose!

Ecco l'augurio che dobbiamo rivolgere a Nostro Signore: sia conosciuto e amato là dove non lo è ancora: tutti compiano in sé l'opera della sua Incarnazione e Redenzione. E dov'è conosciuto e amato Gesù? Ah, quanto si è ristretto il regno di Gesù Cristo in questi ultimi trecento anni con la guerra ai suoi diritti e a quelli della sua Chiesa! Si da la caccia a Nostro Signore; gli si rubano chiese e popoli. Quante rovine nel campo eucaristico!

E quanti popoli che non ebbero mai la fede! Come Gesù giungerà mai a stabilirvi il suo regno? Basterebbe un santo!

Augurate dunque a Nostro Signore buoni sacerdoti, veri apostoli. Sia questa la nostra preghiera incessante. Quei poveri infedeli non conoscono il loro Padre celeste, né Gesù loro Salvatore, né la tenera loro Madre e noi li lasciamo in tale misero stato! Oh, crudeltà! Estendiamo, dilatiamo con le nostre preghiere il regno di Gesù Cristo. Gl'idolatri vengano alla fede e conoscano il loro Salvatore; gli eretici ed i scismatici rientrino nell'ovile, docili sotto la verga del Buon Pastore.

In qual modo regna Gesù Cristo sui cattolici? Domandate senza posa la conversione dei cattivi cattolici che oramai hanno persa la fede. Domandate che la conservino quelli che l'hanno ancora. Voi che avete una famiglia, domandate che tutti i membri conservino la fede: vi sarà speranza finché avranno ancora questo legame che li unisce a Gesù Cristo. Finché Giuda restò con il divin Maestro aveva facili l'occasione ed i mezzi di salvarsi: una parola sarebbe bastata. Ma quando lo abbandonò, fu finita, e Giuda precipitò nel fondo dell'abisso. Domandate dunque, per tutti i vostri cari, almeno la conservazione della fede in Gesù Cristo. So che si dice spesso: meglio un buon protestante che un cattivo cattolico. Niente affatto! Ciò significherebbe che ci possiamo salvare senza la vera fede. No, no; il cattivo cattolico è sempre il figlio; prodigo, è vero, ma figlio; quindi ha diritto alla misericordia, per quanto peccatore. Il cattivo cattolico per la sua fede è più vicino a Dio che il protestante: è tuttora nella casa, mentre l'eretico sta fuori, e quanto è difficile farvelo entrare!

Ora, per lavorare alla conservazione della fede, abbiate un parlare cristiano, tutto di fede. Cambiate il linguaggio del mondo. Per una colpevole tolleranza noi abbiamo lasciato cacciar Gesù Cristo dagli usi, dalle leggi, dalle convenienze sociali, ed in una sala di convegno un po' misto non si oserebbe parlare di Lui. Ed anche tra cristiani praticanti sarebbe cosa strana il parlare di Gesù Cristo in Sacramento. Vi sono tanti, dicesi, che non fanno Pasqua, non vanno a Messa, che si teme di offendere un convitato, forse lo stesso padrone di casa. Si parlerà di arte sacra, di verità morali, delle bellezze della religione, ma di Gesù Cristo, dell'Eucaristia, giammai. Orsù, cambiate tutto ciò; fate professione della vostra fede; sappiate dire: Nostro Signor Gesù Cristo, non mai soltanto: Cristo. Bisogna finalmente mostrare che Nostro Signore ha diritto di vivere e di regnare nel linguaggio sociale. E' una vergogna per i cattolici, tenere Nostro Signore nascosto sotto il moggio. Bisogna farlo vedere dappertutto.

Chi fa apertamente la sua professione di fede e pronunzia il nome di Gesù Cristo, si riveste della forza della sua grazia. In pubblico tutti debbono sapere qual è la nostra fede!

Sentiamo proclamarsi principi atei, vediamo certuni farsi gloria di non credere a nulla; perché mai noi non oseremmo affermare la nostra fede e pronunciare il nome del nostro divin Maestro? Sì, dovete pronunziarlo: questi sciagurati empi sono indemoniati, opponete ai demoni il nome di Nostro Signore Gesù Cristo: se tutte le persone di fede prendessero la risoluzione di parlare francamente di Nostro Signore, rendendone naturale il pensiero, in breve cambierebbero la faccia del mondo. Il gran secolo si avvicina, i due eserciti sono di fronte. L'eclettismo, per grazia di Dio, è finito. Bisogna essere buoni o cattivi, di Gesù Cristo o di satana. Ebbene, affermate Gesù Cristo, ditene il nome; questo è il vostro stendardo, portacelo nobilmente levato.

Finalmente, il regno di Gesù Cristo venga in voi, nell'anima vostra. Nostro Signore certo è in voi, ma vi è ancora molto da fare perché regni completamente. Siete solo conquistati; Gesù non regna ancora tranquillamente con un regno di pace e di amore; non tutti i confini sono in suo potere; ora qual sovrano può veramente regnare se non possiede tutte le frontiere del suo stato?

Crescete nella cognizione di Nostro Signore: entrate nella sua vita, nei suoi Sacrifici, nelle sue virtù in Sacramento; entrate nel suo amore. Invece di restare sempre in noi, ascendiamo sino a lui: è già bene vedere noi in lui, ma è meglio vedere lui in noi; invece di coltivare voi stessi, coltivate, fate crescere Gesù Cristo in voi. Pensate a lui, studiatelo in se stesso, entrate in lui, e troverete di che vivere in lui che è grande, infinito: è questa la via larga e regale, percorretela e vi si dilaterà l'orizzonte della vita.

di San Pietro Giuliano Eymard

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