DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
16 luglio 1962
Sono stata in chiesa e, come mi sono inginocchiata davanti all'altare dell'Addolorata Vergine, mi ha invaso una grande tristezza. Ho pensato al Padre X., il quale era ancora ammalato. Rattristata, mi sono lamentata con la Vergine Madre la quale mi ha detto così: "Offri la tua sofferenza per la sua guarigione". Ho chiesto alla Vergine Madre se guarirà. Ella, con parole molto gentili mi ha confortata: "Sì, fra poco, ma non per molto tempo". E ha continuato: "Il mio amato figlio, molto vicino al mio Cuore, è già in viaggio e fra non molto arriverà a Me".
20 luglio 1962
Il Signore Gesù mi ha chiesto: "Figliola mia, escludi ogni sapore dai tuoi cibi, perché solo così sarò il tuo ospite. Quello che a te piace per Me non ha sapore. Perciò ti chiedo, quando Mi inviti, cerca di far piacere a Me". In questo giorno la Vergine Madre mi ha chiesto di mettere la nostra Parrocchia sotto la protezione sua e di S. Giuseppe e di chiedere ogni giorno la grazia della buona morte per le anime.
Corpus Domini 1962
Il dolce Redentore ha riempito l'anima mia con la meravigliosa sensazione del suo Santo Corpo e Sangue, penetrando talmente in me che per settimane ho sempre riflettuto su questo. Era suo desiderio che meditassi con Lui tale sconfinato grande pensiero pieno di grazia: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in Me ed Io in Lui".
E’ indescrivibile quello che io provavo durante le meditazioni; per settimane ero insaziabile, non riuscivo a calmare il mio animo e non mi è possibile trovare parole per esprimere simile stato di beatitudine. Il maligno, però, invidiava questa meravigliosa grazia e, affiancatosi a me, continuava il suo disturbo per farmi smettere di pensare all'Eucarestia: "Perché sei così entusiasta? Anche io posso fare miracoli ancora più grandi". A questo indecente parlare del maligno ho così risposto: "Può darsi che puoi fare miracoli, ma soltanto quando e per quanto Dio te lo permette, però non puoi salvare nessuno". Questo lo ha tanto colpito che nemmeno io pensavo che simili parole lo disarmassero. Con vergognosa rabbia ha cessato di molestarmi.
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