Quando parte per Roma, il vescovo non è tanto sicuro – lo si legge tra le righe – della sua lettera a P. Vanutelli e soprattutto di quella a Mons. Mauclerc, curato di Savenay. Senza illusioni pensa ai suoi collaboratori.
“All’epoca della sua morte, not a il Dott. Imbert, gli avversari diffusero la notizia che il vescovo di Nantes era stato rimproverato dal Papa e dal Santo Uffizio a causa di Fraudais… Era impossibile! Come mai Roma fece una inchiesta che spettava unicamente al vescovo, in un processo inutile, là dove il solo giudice era lui?
Comunque il Santo Uffizio approvò la condotta del vescovo di Nantes e gli consigliò di procedere immediatamente con una inchiesta canonica.
Il Santo Uffizio non ha fretta di pronunciarsi, cammina con i piedi di piombo. Per principio non fa dimettere un vescovo e ne svaluta la sua idea… Ma ha mezzi segreti da usare: voci e confidenze che sfuggono a certi suoi membri! Non è ufficiale che si riserva la possibilità di una ulteriore decisione.”
Il nostro venerabile vescovo lasciò Nantes il lunedì di Pentecoste. Passò da Parigi dove cercò di vedere il Nunzio apostolico ed il Card. Guibert, arcivescovo di Parigi.
Deve giungere a Roma per il 24 maggio. Lo accompagna il suo segretario Don Pothier. Ivi ritrova i pellegrini di Nantes e con loro visita le basiliche romane.
Il 1° giugno è in visita dal Papa Pio IX con i suoi pellegrini di Aix e di St. Etienne. Scrive una pagina vibrante di fede ricordando le figure degli eroi di Nantes che han lottato e sono morti per difendere la Santa Sede: Lamoriciére, Pimodan, Charrette, Guérin.
Ricorda anche Santa Chiara che ha portato nella sua diocesi un Chiodo che servì a crocifiggere S. Pietro.
La stessa sera dell’udienza il vescovo si sente stanco.
P. Pothier dal 6 giugno scrive due o tre volte al giorno ai vicari generali Rousteau, Morel ed al P. Fournier, segretario del vescovo.
Il 7 giugno la febbre è alta, il malato non riesce a liberarsi dal catarro. L’8, Pothier scrive a Mons. More:
“Mio caro Padre, scrivo questa lettera con le mie lacrime! La febbre è molto alta.”
I cardinali Mermillod e De Falloux sono vicini al malato. P. Vanutelli vi resta per lungo tempo. La lettera non dice però che il vescovo ha voluto conoscere le ultime notizie ed il contenuto dell’estasi del 20 maggio di Marie-Julie.
Raccomanda al P. Pothier che NON FACCIANO DEL MALE A MARIE- JULIE… dopo la sua morte.
Il 9 giugno è la fine! Il R.P. Vanutelli celebra la S:Messa alle ore 6 nella camera del morente. Il Card. Falloux gli somministra l’estrema unzione.
Gli misero sul petto la sua croce ed una stola. Mons. Daniel, Padre Vanutelli suo confessore ed altri… rimangono… il malato li BENEDICE TUTTI!
“Mio caro Pothier” mormora… il Padre Nostro. Il confessore gli mostra immagini sacre e reliquie“ coraggio!
Poi gli occhi del vescovo si chiudono mentre guardano Pothier.
Proprio in questo periodo il S ignore si presenta per ben 3 volte a Fraudais… come per addolcire il colpo a Marie-Julie.
Appare con quattro raggi nelle mani, uno di questi è pallido e spezzato… Le spiega che questo raggio rappresenta il vescovo Fournier. Marie comprende che il suo Pastore è ammalato e prega per lui.
La seconda volta le dice: “Guarda questo raggio, significa che il buon Pastore è morto” .
Ma lei lo interpreta come annuncio di guarigione.
Il Signore le appare una terza volta e le dice apertamente: “Tu non mi hai capito. Volevo dirti che Monsignore è morto, l’ho chiamato nella gloria. Ho voluto sottrarlo ad altri OLTRAGGI a Nantes. Ha lavorato bene.”
La mattina del 10 giugno Marie-Julie rivelerà al suo confessore tutti i dettagli della morte del vescovo di Nantes a Roma. Dettagli che si troveranno i giorni seguenti nella rivista “Settimanale Religioso” della diocesi.
Qualche settimana più tardi Marie-Julie vedrà spezzarsi ancora due raggi, che significherà la morte di un Vicario.
Venti giorni dopo la morte di Mons Fournier FU PRIVATA DEI SACRAMENTI per ordine dei vicari capitolari diocesani… decisione che fu mantenuta dal nuovo vescovo Mons. Lecoq.
Il Padre Vincenzo Vanutelli, che conosceva già Marie-Julie, avvisò le autorità di Roma. Vanutelli aveva avuto la confidenza dal vescovo morente che lo pregava.
“Vegliate affinché nessuno le faccia del male dopo la mia morte….”
Padre Semenenko, superiore generale dei Resurrezionisti e consigliere del S. Uffizio fu mandato a Fraudais.
Dopo una lunga visita alla fattoria dichiarò: “Fu il giorno più bello della mia vita!”
Dopo questa bella testimonianza su Marie-Julie, il vescovo, sordo alle domande del Papa, delegò P. Hyacinthe Cornier, superiore dei domenicani di Roma.
Venne a sua volta in visita ufficiale, ma segreta, a Fraudais.
Questo visitatore del Papa Leone XIII fu rapito dopo il suo lungo e pio incontro con Marie-Julie.
Perciò il Papa intervenne personalmente per ridare i Sacramenti a Marie-Julie. La missione fu data a P. Vanutelli: “Vai a consolare l’anima afflitta!”
Poi il Santo Padre scrisse una lettera personale al vescovo. Tutto tornò normale per la festa di Tutti i Santi del 1888, dopo 11 anni e mezzo di persecuzione.
Marie-Julie Jahenny
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