mercoledì 7 aprile 2021

PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE, L'ATTO SESSUALE CONIUGALE E LA PROCREAZIONE

 


Si può vedere che Papa Pio XI condanna tutte le forme di contraccezione come mortalmente peccaminose perché frustrano l'atto matrimoniale. Questo condanna la PFN? Sì, ma i difensori della pianificazione familiare naturale dicono "no". Essi sostengono che usando la pianificazione familiare naturale per evitare il concepimento non stanno deliberatamente frustrando l'atto matrimoniale o privandolo intenzionalmente del suo potere naturale di procreare la vita, come viene fatto con i contraccettivi artificiali. Essi sostengono che la PFN è "naturale".

Il buon senso dovrebbe dire a coloro che considerano profondamente questo argomento che queste argomentazioni sono speciose perché la PFN ha come intero scopo quello di evitare il concepimento. Tuttavia, la giustificazione tentata per la PFN - l'affermazione che non interferisce con l'atto matrimoniale stesso ed è quindi ammissibile - deve essere specificamente confutata. Questa affermazione è specificamente confutata da uno sguardo attento all'insegnamento della Chiesa Cattolica sul matrimonio e sul SUO SCOPO PRIMARIO. È l'insegnamento della Chiesa Cattolica sullo scopo primario del matrimonio (e dell'atto matrimoniale) che condanna la PFN.

Il dogma cattolico ci insegna che lo scopo primario del matrimonio (e dell'atto coniugale) è la procreazione e l'educazione dei figli.

Papa Pio XI, Casti Connubii (# 17), 31 dicembre 1930: "Il fine primario del matrimonio è la procreazione e l'educazione dei figli".

Papa Pio XI, Casti Connubii (# 54), 31 dicembre 1930: "Poiché, pertanto, l'atto coniugale è destinato dalla natura principalmente alla generazione di figli, coloro che nell'esercitarlo vanificano deliberatamente i suoi poteri e scopi naturali peccano contro la natura e commettono un atto vergognoso e intrinsecamente vizioso."

Oltre a questo scopo primario, ci sono anche scopi secondari per il matrimonio, come il mutuo aiuto reciproco, il placare la concupiscenza e il coltivare l'amore reciproco. Ma questi scopi secondari devono sempre rimanere subordinati allo scopo primario del matrimonio (la procreazione e l'educazione dei figli). Questo è il punto chiave da ricordare nella discussione sulla PFN.

Papa Pio XI, Casti Connubii (# 59), 31 dicembre 1930: "Perché nel matrimonio, oltre all'uso del diritto matrimoniale, ci sono anche fini secondari, come l'aiuto reciproco, il coltivare l'amore reciproco e il placare la concupiscenza, che marito e moglie non hanno il divieto di considerare FINO A QUANDO SONO SUBORDINATI AL FINE PRIMARIO [cioè la procreazione dei figli] e fino a quando la natura intrinseca dell'atto è conservata."

Quindi, anche se la PFN non interferisce direttamente con l'atto matrimoniale stesso, come amano sottolineare i suoi difensori, non fa differenza. La PFN è condannata perché subordina il fine primario (o scopo) del matrimonio e dell'atto matrimoniale (la procreazione e l'educazione dei figli) a fini secondari.

La PFN subordina il fine primario del matrimonio ad altre cose, tentando deliberatamente di evitare i figli (cioè, di evitare il fine primario) pur avendo rapporti coniugali. La PFN inverte quindi l'ordine stabilito da Dio stesso. Fa proprio la cosa che Papa Pio XI insegna solennemente che non può essere fatta legittimamente. E questo punto schiaccia tutti gli argomenti di coloro che difendono la PFN; perché tutti gli argomenti di coloro che difendono la PFN si concentrano sull'atto matrimoniale in sé, mentre ignorano ciecamente il fatto che non fa alcuna differenza se una coppia non interferisce con l'atto stesso se subordina e vanifica lo SCOPO primario del matrimonio.

Per riassumere, quindi, l'unica differenza tra la contraccezione artificiale e la PFN è che la contraccezione artificiale vanifica il potere dell'atto matrimoniale stesso, mentre la PFN vanifica il suo scopo primario (subordinando la procreazione dei figli ad altre cose).

LA SANTA BIBBIA CONDANNA INFALLIBILMENTE TUTTE LE FORME DI CONTROLLO DELLE NASCITE E INSEGNA CHE SIA L'INTENZIONE CHE L'ATTO CONTRO LA PROCREAZIONE DI BAMBINI È DANNOSO E UN PECCATO MORTALE

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