domenica 5 settembre 2021

LA SANTA COMUNIONE

 


Un servo di Dio, parlando di un'opera composta dall'abbé Favre, il famoso missionario della Sabova, intitolata: "Teoria pratica della comunione frequente e quotidiana, ad uso dei sacerdoti che esercitano il santo ministero", si esprime così: "Vorrei, se fosse possibile, far stampare tante copie di quest'opera quanti sono i sacerdoti, i confessori e i direttori d'anime, e anche quanti sono i fedeli nel mondo; affinché tutti siano persuasi che non possiamo fare nulla di più gradito al nostro Redentore, né più utile a noi stessi, della Santa Comunione.


1° In esso l'autore ci fa vedere, prima di tutto, come Gesù Cristo stesso invita e richiede a tutti i fedeli senza eccezione la Comunione frequente e quotidiana.

2° Che gli Apostoli hanno insegnato a tutti i fedeli, senza eccezione, a ricevere la Comunione ogni giorno;

3° Che i santi Padri hanno costantemente esortato, sollecitato e richiesto a tutti i fedeli la Comunione frequente e quotidiana, e questo senza alcuna eccezione o restrizione, se non per mancanza di preparazione;

4° Che la Chiesa invita, esorta ed esorta tutti i fedeli a farla, purché abbiano le disposizioni adatte;

5° Che i Sommi Pontefici e i Vescovi esortino e sollecitino tutti i fedeli ad essa;

6° Che i santi, i maestri di vita spirituale e i teologi consigliano a tutti i fedeli di farlo;

7° Che l'esperienza insegna che la Comunione frequente è per le anime un potente mezzo di salvezza e santificazione;

8° Che i bisogni dell'anima lo richiedono;

9° Che la Comunione frequente procura i benefici più preziosi ai fedeli che la praticano;

10° Che la Comunione è il fine di tutti i sacramenti, la fonte di tutte le grazie, e il compendio di tutti i mezzi di salute e soddisfazione;


"In una parola, il pio autore dà così tante ragioni, così tanti motivi potenti e convincenti per muovere i pastori d'anime e i confessori a permettere la Comunione frequente e anche quotidiana, che non si può dire o desiderare di più".

Santa Gertrude ha sperimentato questa consolazione. Un giorno, mentre si preparava alla Santa Comunione e sentiva acutamente di essere così poco preparata, pregò la Santa Vergine e tutti i Santi di offrire a Dio per lei tutta la preparazione e tutti i meriti con cui ognuno di loro, durante la vita, si preparava a ricevere Gesù Cristo; e in quel momento le apparve il Divino Redentore e le disse: "In verità ti dico, figlia mia, che agli occhi di tutti i cittadini del cielo tu apparirai vestita di quell'ornamento che hai chiesto".

Quanto è buona la mia fortuna il giorno in cui ho la gioia di ricevere Gesù nella Santa Comunione. Allora si forma un'unione così stretta tra lui e me, secondo le sue stesse espressioni, che lui abita in me e io in lui. In quel momento posso veramente dire: Gesù è in me, vive in me, è tutto mio e io sono tutto Suo.

Parlando di questa unione di Gesù con l'anima che lo riceve devotamente nella Santa Comunione, i santi ne dicono cose meravigliose. San Giovanni Crisostomo afferma che dopo la Comunione il corpo dell'uomo è così unito a quello di Gesù da formare un solo corpo. San Cirillo di Alessandria dice anche: "Quando il divino Redentore entra in noi, la sua adorabile carne è unita alla nostra carne, il suo corpo al nostro corpo, il suo sangue al nostro sangue, la sua anima alla nostra anima, il suo cuore al nostro cuore, la sua divinità alla nostra umanità; e questo con un'unione così intima, così nobile, così stupenda, così delicata, che la santa Chiesa è fuori di sé, che gli Angeli hanno una santa invidia per noi, e il paradiso è tutto in estasi. Gesù diventa in un certo senso uno con noi, e noi uno con Lui.

Oh, quante volte, mio amato Redentore, vi siete uniti amorevolmente a me che vi ho così spesso offeso! Che il tuo santissimo e amabilissimo Cuore sia per sempre benedetto, lodato ed esaltato. Così sia.

Come sono dolci e consolanti le seguenti riflessioni di Padre Nieremberg della Compagnia di Gesù: "Coloro che ricevono la comunione, dice, diventano in un certo modo i figli della Beata Vergine, secondo la carne. La ragione di ciò è che essi non formano che un solo e medesimo corpo e sangue di Gesù che Maria ha formato nel suo casto grembo: ora, se sono una sola e medesima carne con quella del Figlio di Maria, sono come suoi figli secondo natura; ad essi ella guarda come al suo corpo e al suo sangue, li tratta allo stesso modo come se li avesse avuti, come se avesse avuto Lui con il quale non formano che una sola carne, in virtù di una reale e sostanziale unione". È impossibile spiegare, dice anche Padre Nonet, la gioia della Beata Vergine, quando ci vede fare la comunione con fervore, nutrendoci con la carne e il sangue di suo Figlio.

Intendo dare alla Santa Vergine la più grande gioia che possa ricevere da me, unendomi a suo Figlio, e facendo di lui l'ospite, il Re, il Dio del mio cuore. Sì, anima fedele, quando prendi il prezioso corpo di Gesù Cristo, entri in un'alleanza più stretta con la Santa Vergine che quella dei bambini con la loro madre, perché essendo uno solo con suo Figlio, tu sei uno solo con lei.

Quando un'anima, diceva Santa Madeleine de Pazzi, ha ricevuto il pane della vita nel Santissimo Sacramento dell'Altare, grazie alla stretta unione che ha con Dio, può anche dire come il Salvatore: "Consummatum est" perché tutte le cose buone sono raccolte in questo cibo celeste, e tutti i desideri trovano compimento in Dio: Cosa può desiderare un'anima quando ha Lui che contiene tutte le cose? Se desidera la carità, possiede Colui che è la perfezione della carità, la carità per eccellenza.

Lo stesso vale per la vera fede, la speranza, la purezza, la pazienza, l'umiltà e la mansuetudine, perché Gesù Cristo procura all'anima tutte le virtù, grazie a questo cibo. E cosa può desiderare o desiderare di più l'anima quando trova tutte le virtù, tutte le grazie, tutti i favori desiderabili riuniti in questo Dio d'amore, che risiede sotto le specie sacramentali così realmente come è seduto alla destra del Padre suo in Paradiso?

Il Verbo è nel Padre, il Padre nel Verbo e lo Spirito Santo l'uno nell'altro inseparabilmente; e noi, ricevendo il Verbo, riceviamo il tutto, la Santa Trinità!

 Si può dire che la Comunione è la beatitudine di questa vita.

"Una sola Comunione, se noi portassimo ad essa le disposizioni necessarie, potrebbe causarci maggiori trasporti di gioia che la vista e la visita di tutti gli Angeli e i santi messi insieme. Oh, chi può dire quanto il Signore lavora in un'anima pura per mezzo della Santa Comunione! Solo Dio può saperlo; l'anima stessa, che è il teatro di queste meraviglie, non le conosce. Se è ben disposto, riceve in una sola Comunione una grazia superiore a tutte quelle che furono concesse ai santi in tutte le loro rivelazioni e visioni". 


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