martedì 13 settembre 2022

La Missione Sacerdotale di Conchita

 


Gesù e il suo amore sacerdotale 

 

Per capire ciò che Gesù sta per dare a Conchita, deve prima vedere Lui, autore e perfezionatore della nostra fede (Eb 12,1-3). 

Il vescovo Martinez le dice quanto segue: 

Ma ciò che rivela la squisitezza del suo amore divino e umano è l'aspetto sacerdotale di questo amore incomparabile: il suo amore sacerdotale è il suo amore in pienezza, così come il sacerdozio è il coronamento della sua missione. 

a) Questo amore sacerdotale è per il Padre un ardente ed efficacissimo desiderio di glorificazione.  La profondità del Cuore di Gesù è questo AMORE GLORIFICANTE.  Quando è entrato nel mondo, ha detto: "Ecco, sono venuto per fare la tua volontà".  

E questa volontà divina che, secondo San Paolo, ha al centro il sacrificio del Calvario, è stata il motivo della sua vita, l'impulso del suo Cuore, il nord della sua anima, il suo cibo e la sua bevanda, come egli stesso si è degnato di rivelarci al pozzo di Giacobbe. 

La gloria del Padre fu la fonte della sua gioia e la sorgente dei suoi dolori; il segreto della sua eloquenza e il fuoco del suo apostolato; la chiave della sua vita e la ragione della sua morte.  Per questa gloria ha offerto sulla croce il suo sacrificio cruento e offre sull'altare il suo sacrificio mistico, e offre e offrirà fino alla fine dei tempi il sacrificio delle anime che si uniscono a Lui....  

b) Dal profondo di questo amore glorificante è sorta, non come un nuovo amore, ma come un prolungamento logico dello stesso amore, questa delicata, sofferente, inestinguibile ed eterna tenerezza per le anime (=uomini) (a "Come ci ha amato Gesù?", C.C. 54,149-151).  

Nella logica di questo amore sacerdotale c'è l'amore per i suoi sacerdoti. 

Vediamo alcune delle ragioni addotte da Gesù stesso. 


IMITARE GESÙ 

Dovete amare i Sacerdoti come li amo io; i buoni e i non buoni, con lo stesso mio Cuore, tenerezza e carità, come colui che ha dato il sangue e la vita per le loro illustri vocazioni e per la loro santificazione (54,29).  

...dovete imitarmi.  Una e mille volte mi sacrifico per le vostre anime... (54.31). 


COSA VEDE NEI SACERDOTI 

 Io sono me stesso (54.359). 

Non finirei mai di dire cosa sono per Me i sacerdoti: le mie mani, i miei operai, il mio stesso Cuore e il centro di innumerevoli anime. 

Nel sacerdote vedo il riflesso del Padre mio, una fibra santa e feconda di quel Padre amato.  Nel Sacerdote vedo Me stesso e lo Spirito Santo, il centro del Mio Spirito.  Nel sacerdote contemplo i misteri: il mistero dell'Unità, attraverso il suo essere intimo con la Santissima Trinità.  Vedo il mistero dell'Incarnazione che il sacerdote perpetua in ogni Messa.  Vedo il mistero dell'Eucaristia che non avrebbe avuto luogo senza il suo aiuto.  Vedo i Sacramenti, infine, e la mia amata Chiesa, e migliaia di anime generate in essa per la gloria di Dio (54,37). 

 

PERCHÉ SONO UNA COSA SOLA IN ME 

Sono miei, per doppio dono del Padre mio e dello Spirito Santo, che mi ha unto come Sacerdote eterno, e dipendono tutti da me.  E sono tutti uno in Me, la loro testa, il loro cuore, il loro principio, il loro centro di vita e di azione, che dovrebbe essere la loro stessa vita (54,36). 

 

SONO ANIME NUCLEARI 

Essi, i miei sacerdoti, trattengono le grazie, che non sono solo per loro stessi, ma anche per le anime.  Ma se non ricevono, come possono dare?  Ed è indispensabile che diano, perché la loro missione è dare e darsi, e quindi è indispensabile che ricevano (54, 276). 

 

SONO LA SUA CROCE INTIMA 

Essi formano la mia croce intima, e questi miei dolori li trasformo in carità per loro, li trasformo in un'ampia e fruttuosa panacea a loro favore (54, 294). 

 

HA COMPRATO QUELLE GRAZIE  

Le grazie non si comprano, si danno, sono doni di Dio che ho già comprato con i miei meriti infiniti per il mondo, e molto specialmente con gli intimi dolori del mio Cuore per i miei Sacerdoti: ciò che voi comprate con i vostri sacrifici e che nella mia unione, sono le disposizioni necessarie perché le anime sacerdotali si aprano a riceverle (54,159). 

 

ESSERE GRATI PER CIÒ CHE VIENE FATTO PER LORO 

... il mio Cuore è grato per ciò che viene fatto per i miei sacerdoti sulla terra, nei loro corpi e nelle loro anime, cioè nel materiale e nello spirituale, e lo ricompenso con munificenza e grazie speciali (54, 359). 

Manuel Rubín de Celis, M.Sp.S 


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