O Gesù, ai piedi della croce, fissando con lo sguardo il tuo Cuore Divino trapassato dalla lancia, comprendo la tua voce silenziosa che mi sussurra: Se vuoi essere la mia fedele serva, ama e fa’ penitenza! Ama! Sì, mio Gesù, voglio amarti, desidero amarti, amarti sempre più. Ma come devo manifestare il mio amore? Tu, o Signore, hai bisogno di opere. I sentimenti passano, ma gli atti rimangono. Mostrerò il mio amore per Gesù prima di tutto con la fedeltà alla preghiera. Una preghiera senza consolazione ma fatta con diligenza, è più meritevole di una preghiera che dà consolazione e il trasporto dello spirito. Nonostante le difficoltà tenderò a quell’unione con Dio, che per la natura umana è un duro lavoro, ma nel santo amore innalza l’anima a Dio. Ti mostrerò il mio amore, Gesù, mediante l’amore del prossimo, l’amore che sacrifica il proprio “io” per il bene altrui, che ama con le opere, come Gesù ci amava con le opere, col sacrificio, con dedizione senza limiti; un amore che ama fino all’annientamento del proprio “io”. Cuore di Gesù, voglio amare, voglio amare con tutta la mia vita, sempre, sempre più.
Gesù non esige da me penitenze straordinarie, sofisticate e, diciamolo, spesso tali da destare nel cuore la vanità, il compiacimento in se stessi. No, la mia penitenza è la compassione per le sofferenze di Cristo, è la contrizione dei peccati. La mia penitenza sia quella di portare gioiosamente e serenamente le piccole croci che comporta la vita.
MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA
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