martedì 15 agosto 2023

La vita della Sacra Famiglia a Matarea - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).



La vita della Sacra Famiglia a Matarea 


A Matarea gli abitanti non avevano altra acqua che quella fangosa del Kilo.  

Maria, con le sue preghiere, trovò una sorgente. Quando si stabilirono lì, ebbero molto da soffrire, perché non avevano nulla da mangiare se non qualche frutto e bevevano la cattiva acqua del Nilo. Poiché da tempo non avevano acqua buona, Giuseppe pensava di andare con i suoi attrezzi e il suo asino nel deserto fino alla sorgente nel giardino dei portatori di balsamo; ma mentre Maria stava pregando, le apparve un angelo che le disse che dietro la casa avrebbe trovato una sorgente d'acqua. Andò dall'altra parte del muro, dove si trovava la sua stanza, e vide uno spazio aperto sotto, in mezzo alle macerie, dove si trovava un albero molto vecchio e molto folto. Teneva in mano un bastone con un bastoncino all'estremità, simile a quelli usati dalle persone che viaggiano in questi luoghi. Maria fu felicissima e chiamò Giuseppe che, dopo aver scavato, scoprì che lì c'era una fontana in muratura, ora ricoperta di macerie. Giuseppe la pulì e la restaurò. Vicino alla fontana, sul lato dove era arrivata Maria, trovò una grande pietra che sembrava un altare, e credo che un tempo fosse stato un altare, ma non ricordo altri dettagli al riguardo. A quella fontana Maria fece bere il Bambino, lo bagnò, gli lavò i vestiti; e così rimase ad uso esclusivo della Sacra Famiglia, essendo sconosciuta agli altri, finché il Bambino Gesù, ormai cresciuto, fu in grado di andare a prendere l'acqua da solo e di aiutare Maria.  Una volta lo vidi con alcuni bambini alla fontana per dare loro da bere nell'incavo di una grande foglia. Questi bambini parlarono dell'acqua ai loro genitori e così altri vennero ad utilizzare la fonte, anche se era quasi esclusivamente ad uso della comunità ebraica locale. Un giorno, mentre Maria era inginocchiata in mezzo alla strada che portava alla sua casa e pregava, vidi il Bambino Gesù che andava alla sorgente con una bacinella per prendere l'acqua. Era la prima volta che lo faceva.  Maria si commosse profondamente quando lo vide e, ancora in ginocchio, lo pregò di non farlo più a causa del pericolo di cadere nell'acqua. Il Bambino rispose che sarebbe stato molto attento, perché era suo desiderio attingere acqua ogni volta che lei ne avesse avuto bisogno. 

Il Bambino Gesù aiutò i suoi genitori in ogni modo possibile, essendo molto attento e prudente in ogni cosa. Quando Giuseppe lavorava vicino alla casa e dimenticava un attrezzo, vedevo il Bambino portarglielo, stando molto attento a quello che faceva. La gioia che dava ai suoi genitori li compensava dei tanti sacrifici fatti in Egitto. Più di una volta ho visto il Bambino andare al villaggio ebraico, a un miglio da Matarea, per portare il pane che Maria riceveva in cambio del lavoro che svolgeva. Gli animali nocivi, abbondanti in quel paese, non gli facevano male e gli erano familiari: una volta l'ho visto giocare con i serpenti. La prima volta che lo vidi andare in quel villaggio da solo, aveva tra i cinque e i sette anni e indossava un vestitino marrone a fiori gialli, che Maria gli aveva confezionato. Lo vidi inginocchiato sulla strada a pregare, quando apparvero due angeli che gli annunciarono la morte di Erode. Gesù non disse nulla di questo ai suoi genitori, non so se per umiltà, o per suggerimento degli angeli, o perché non era ancora il momento di lasciare l'Egitto. Un'altra volta lo vidi andare al villaggio con altri bambini ebrei, e quando tornò a casa pianse per il degrado in cui vedeva gli israeliti in Egitto. 


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