giovedì 15 maggio 2025

“La Croce è Resurrezione”.

 


VISIONE DELLA CROCE


Ero nella cappella; vedo un'immagine della Croce di Cristo (con Cristo sull'altare) ma ho paura di vederla e voglio andarmene. Mi ricordo di padre J, il mio direttore spirituale, che mi dice di non scappare da ciò che sta accadendo nella mia preghiera, anche se mi spaventa e mi fa soffrire; tengo duro, non me ne vado. Per obbedienza, mi arrendo e me ne vado.

Continuo con la visione. Vedo una strada diritta, che porta alla croce dove si trova Lui. Mi vedo all'inizio di quella strada. È una strada giusta, né troppo larga né troppo stretta, se non proprio giusta per passare.

Indosso una tunica scura, marrone, povera, un po' stracciata, come un sacco.

Sono sul sentiero e vado avanti.

Al quinto passo mi riconosco come creatura e cado a terra.

Sono a terra a faccia in giù con le braccia incrociate e rimango lì per un po', sotto l'altare. Poi mi vedo alzare. Quando mi alzo, la mia veste diventa bianca. Poi mi spoglio di tutto, mi spoglio e, mentre lo faccio, mi trovo immediatamente sulla croce con Lui. In tutto faccio sette passi fino alla fine.

Nella visione sono fuso con Gesù come se non avessi alcuna materia. Gesù in croce è sull'altare e io sono dentro di Lui, fuso con Lui. Sono come trasparente.

Mentre mi fondo, dalla croce arrivano dei raggi, dalle sue mani, sono le sue grazie. Guardo il resto del corpo. Tutto il suo corpo è luce, la luce esce da tutte le sue ferite; ma la luce più intensa esce soprattutto dalle ferite delle mani e dei piedi.

Vedo molto chiaramente i raggi delle sue mani che escono in varie direzioni. Anche dal suo fianco, sebbene la luminosità sia diversa. Dal suo fianco esce un riflettore, più ampio. Non sono raggi, è diverso. Vedo la flangia del lato da cui esce questo riflettore, è sotto la sua costola destra, ma non fino in fondo, bensì al centro di essa; non è sulla costola stessa, ma proprio accanto ad essa, sotto.

Ho scritto: “La Croce è Resurrezione”. Vedo la Croce come gloriosa. È un Cristo crocifisso glorioso. È sulla croce, ma... tutto di Lui è gloria e luce.

Capisco che le sue ferite sono una vittoria di Grazie versate. Da qui quella luminosità, trionfante.

Scrivo dopo questa visione: "Sono turbato, anche se la scena mi ha dato pace. Penso che sia arrogante vedere queste cose. Come posso essere inchiodato a Lui, come posso fondermi con Lui adattandomi alla Croce. Come posso vedere nelle sue mani e nelle mie (perché sono unite, fuse) quei raggi. Non posso fare a meno di credere che sia sbagliato, che non avrei dovuto guardare, che sono orgoglioso, ma l'obbedienza...".

-Perdonami Signore.

Ho avuto la visione e quella reazione, lo stesso giorno.

s.t.G.

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