mercoledì 30 luglio 2025

- L'opinione di chi afferma non poter si dimostrare l'esistenza di Dio, essendo una verità per sé nota

 


Questa indagine, con la quale alcuni cercano di dimostrare l'esistenza di Dio, può forse sembrare superflua a chi afferma essere una verità per sé nota che Dio esiste, così da non potersi pensare il contrario; e che quindi è impossibile dimostrare l'esistenza di Dio. Ed ecco gli argomenti che sembrano a ciò favorevoli:  

 I. Sono per sé note quelle affermazioni che sono conosciute non appena se ne afferrano i termini: conosciuto, p. es., che cosa è il tutto e che cosa è la parte, subito si capisce che il tutto è maggiore della parte. Ma ciò avviene quando si fa l'affermazione: «Dio esiste». Poiché col termine Dio intendiamo la cosa di cui non si può pensare niente di più grande. Tale è il concetto che si forma in chi ascolta e comprende il termine suddetto; quindi almeno concettualmente Dio deve già esistere. Ma non può esistere solo concettualmente: perché quanto esiste e nell'intelletto e nella realtà è superiore a ciò che esiste solo nell'intelletto. Ora, nel nome stesso di Dio è incluso che non possa esserci nulla di superiore. Dunque è evidente che l'esistenza di Dio è cosa per sé nota, derivando chiaramente dallo stesso significato del termine.  

 2. Si può sempre pensare una cosa la quale non possa non esistere. Ma essa è evidentemente superiore a ciò che può pensar si inesistente. Perciò si potrebbe pensare qualche cosa di superiore a Dio, se si potesse pensare che Dio non esiste. Ma questo è contro il significato del termine. Dunque rimane evidente che l'esistenza di Dio è una verità per sé nota.  

 3. Sono necessariamente notissime le proposizioni in cui una cosa viene predicata di se stessa, come: «L'uomo è l'uomo»; oppure quelle il cui predicato è incluso nel soggetto, come: «L'uomo è un animale». Ora, in Dio, e lo vedremo in seguito, a differenza delle altre cose, l'esistenza è inclusa nell'essenza, cosicché equivale per lui il problema del quid est a quello dell'an est. Perciò nell'affermazione: «Dio esiste», il predicato o s'identifica col soggetto, o per lo meno è incluso nella definizione del soggetto. Quindi che Dio esiste è una verità per sé nota.  

 4. Ciò che è noto per natura è conoscibile per se stesso: poiché alla sua conoscenza non si arriva mediante una ricerca o uno studio. Ora, è noto che Dio per natura è oggetto di conoscenza; essendo Dio l'ultimo fine a cui tende per natura il desiderio dell'uomo, come vedremo [lib. III, c. 25]. Dunque che Dio esiste è una verità per sé nota.  

 5. Bisogna che sia per sé noto ciò che costituisce il principio per conoscere ogni altra cosa. Ebbene, Dio è precisamente codesto principio. Infatti, come la luce del sole è principio di ogni percezione visiva, così la luce di Dio è principio di ogni cognizione intellettiva: essendo egli l'essere in cui radicalmente e in sommo grado si riscontra la luce intellettuale. Quindi che Dio esiste è una cosa per sé nota.  

 Per codesti argomenti e per altri con simili alcuni pensano essere talmente evidente per se stesso che Dio esiste, da non potersi pensare mentalmente il contrario.  

SAN TOMMASO D’AQUINO 


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