venerdì 25 luglio 2025

L'ULTIMA BATTAGLIA - Nella sua infinita sapienza e misericordia Iddio ha stabilito nel mondo umano la legge della supplenza: il giusto può pagare per il peccatore.

 


SOSTITUZIONE 


Nella sua infinita sapienza e misericordia Iddio ha stabilito nel mondo umano la legge della supplenza: il giusto può pagare per il peccatore. L'esistenza è frutto di un sistema sapientissimo di equilibri. Nel mondo umano l'equilibrio tra le forze negative distruttrici e le forze positive, ossia tra il bene e il male, è gravemente compromesso anzi addirittura rotto dalla sovrabbondanza dei peccati. Per impedire la distruzione dell'umanità e della terra che la sostiene, per ristabilire l'equilibrio universale tra il bene e il male e per dare agli uomini la vita soprannaturale, Dio ha stabilito di farsi uomo, di pagare per tutti, morendo sulla croce, e di rinnovare continuamente il suo sacrificio della croce nella santa Messa sino al suo ritorno nella parusia. 

Un giorno, scrive Suor Faustina: « Verso la fine delle litanie vidi una grande luce e in mezzo ad essa Dio Padre. Tra questa luce e la terra vidi Gesù inchiodato alla croce, in modo che Dio, volendo guardare la terra, la doveva guardare attraverso le piaghe di Gesù, e io compresi che a cagione di Gesù Iddio benedice la terra ». 

Gesù vuole, come lui stesso insegna a Suor Faustina, che noi ci uniamo alla sua opera espiatrice e salvatrice, sia offrendo ogni volta nella santa Messa al Padre il suo sangue e le sue piaghe per la salvezza del mondo, sia offrendo i nostri sacrifici insieme col suo al Padre; in tal maniera diventiamo corredentori e quindi partecipi della sua stessa gloria. Lo diventiamo nella misura in cui ci sacrifichiamo. 

Scrive Suor Faustina nel suo diario: « Il mio cuore è una dimora continua per Gesù; all'infuori di Gesù, nessuno vi ha accesso; da Gesù attingo forza per la lotta contro tutte le difficoltà e le contrarietà. Desidero immedesimarmi in Gesù per potermi dare perfettamente alle anime; senza Gesù non mi avvicinerei alle anime, sapendo quello che sono per me stessa; assorbo Dio per darlo a mia volta alle anime. Desidero sforzarmi, lavorare, annientarmi per la salvezza delle anime immortali. Poco importa se questi sforzi abbrevieranno la mia vita. 

Dal momento che Dio ci ha fatto compagne della sua misericordia... il nostro amore dev'essere grande per ogni anima, cominciando dalle anime consacrate fino all'anima che non conosce Dio. Con la preghiera e la mortificazione penetreremo nei paesi più selvaggi, aprendo la strada ai missionari ». 

« Una gloria inconcepibile spetta all'anima che sulla terra assomiglia a Gesù sofferente; il Padre celeste glorificherà e riconoscerà le nostre anime nella misura in cui scorgerà in noi una somiglianza con suo figlio. Ho capito che questa possibilità ci è data sulla terra ... » (gennaio 1936). 

Un giorno scrive Suor Faustina: « Gesù si è fermato a un tratto davanti a me, spogliato dalle vesti, con tutto il corpo ricoperto di piaghe: aveva gli occhi inondati di sangue e di lacrime, tutto il volto sfigurato, coperto di sputi. E il Signore mi ha detto all'improvviso: la sposa deve somigliare al suo Sposo. 

"Figlia mia, desidero che il tuo cuore sia sempre modellato sul mio cuore misericordioso. Devi essere tutta satura dalla mia misericordia." "Figlia mia, è l'amore che mi ha condotto, è l'amore che mi trattiene. Figlia mia, se tu sapessi quale grande premio e merito acquista e riceve un atto di puro amore per me, morresti di gioia. Lo dico affinché tu ti unisca continuamente a me mediante l'amore, perché questo è lo scopo della vita dell'anima tua" ». 

Un altro giorno, il 9-2-1937, ultimo di carnevale, Suor Faustina scrive: « Il Signore mi ha fatto conoscere, in un momento, i peccati del mondo intero commessi in quel giorno. Svenni per lo spavento e, sebbene conosca l'abisso della misericordia di Dio, mi meravigliai che permettesse ancora al genere umano di esistere. Allora il Signore mi fece conoscere chi fosse a sostenere l'esistenza del genere umano: sono le anime elette ». 

Gesù le insegna che tutte le nostre opere si ripercuotono nella Chiesa; sia quelle buone, sia i nostri peccati. 

Ogni nostro peccato porta sofferenze a Gesù e agli uomini, e qualcuno in particolare dovrà pagare, cioè soffrire per noi; ogni nostra opera buona, ogni nostra preghiera, ogni nostro sacrificio dà gioia a Gesù e benefica gli uomini e, in particolare, qualcuno riceve la grazia per convertirsi o per migliorarsi. 

Ben sapendo questo, Suor Faustina s'impegnò a raggiungere la massima santità, e il 20-1-1938, l'anno della sua morte poté scrivere: « Cerco di acquistare la pienezza della carità, perché così sarò più utile alla Chiesa. Compio sforzi continui nel praticare la virtù. . . e questa serie di virtù quotidiane, silenziose, nascoste, quasi impercettibili, ma praticate con grande amore, le depongo nel tesoro della Chiesa, a profitto di tutte le anime; sento di non vivere soltanto per me stessa, ma per tutta la Chiesa ». 

Nell'ultimo quaderno del suo diario questo tema affiora sempre più, con una insistenza sconvolgente: « Cerco di acquistare la massima perfezione per essere utile alla Chiesa; la mia unione con la Chiesa è assai grande. Sia la santità, sia le cadute di ogni singola anima si ripercuotono sulla Chiesa intera ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 


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