La Battaglia Finale del Diavolo
Da quello che abbiamo detto dovrebbe essere evidente che il Messaggio di Fatima, nella sua evidente integrità Cattolica, non può convivere con la nuova visione della Chiesa, portata avanti da coloro che hanno un “desiderio di distruggere” attraverso l’“abbattimento dei bastioni”. Questa distruzione è avvenuta proprio per il vasto programma di aggiornamento intrapreso dal Vaticano II, che si scontra apertamente contro le verità Cattoliche che permeano il Messaggio di Fatima.
La Madonna non è giunta a Fatima per demolire i bastioni della Chiesa, ma semmai per esortare i membri della Chiesa a difenderli, durante la crisi che si sarebbe manifestata di lì a poco. Ella non predicò “l’ecumenismo” o “il dialogo interconfessionale”, bensì l’insegnamento costante ed immutabile della Chiesa, secondo il quale al di fuori di essa non v‘è salvezza. Quando la Madonna è apparsa a Fatima, Ella non ci ha dato alcuna “nuova teologia”, né una qualsiasi “nuova interpretazione” della dottrina che potesse scontrarsi in qualche modo con il costante insegnamento del Magistero.
Cosa c’è nel Messaggio di Fatima? Le dottrine chiave della nostra Fede, rinforzate; le stesse dottrine che sono state attaccate così ferocemente nella nostra epoca.223 Quando la Madre di Dio è giunta a Fatima:
• Ci ha parlato del dogma del Paradiso;
• Ci ha parlato del dogma dell’Inferno;
• Ha mostrato ai fanciulli l’Inferno;
• Ci ha parlato del dogma del Purgatorio;
• Ci ha parlato del dogma della Santa Eucaristia;
• Ci ha parlato del dogma del Sacramento della Penitenza;
• E ci ha anche parlato, indirettamente, del Regno Sociale di Gesù Cristo, quando ha impartito l’ordine Celeste di consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato e di convertirla alla religione Cattolica – la stessa cosa che i negoziatori del Vaticano, nella Dichiarazione di Balamand, hanno definito “ecclesiologia datata”.
Il movente è chiaro
In conclusione, per coloro che promuovono incessantemente questo nuovo orientamento della Chiesa, il Messaggio di Fatima non può che rappresentare un altro bastione da abbattere. Ecco perché, come rivelò Papa Pio XII nelle sue affermazioni profetiche, i messaggi della Vergine a Suor Lucia riguardavano “i pericoli che minacciano la Chiesa”. Malgrado questo non fosse contenuto in quelle parti del Messaggio di Fatima che erano state pubblicate fino ad allora, Pio XII parlò di Fatima come di un “avvertimento divino” contro gli “innovatori che mi circondano”, i quali avrebbero portato grave danno alla Chiesa tramite “il cambiamento della Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima”.
Vediamo quindi, chiaramente esposto, il movente dietro all’ingiustizia al centro della nostra indagine. Esiste un contrasto assoluto tra la “nuova” Chiesa, creata dal Vaticano II, e la Chiesa di tutti i tempi, rappresentata dal Messaggio di Fatima. Il Messaggio di Fatima è quindi un vero e proprio posto di blocco, mandato dal Cielo perché fermi coloro che cercano di abbattere i bastioni della vecchia Chiesa, affinché ne possano creare una nuova, più “illuminata”, sulle sue rovine.
Queste due visioni della Chiesa così diverse tra loro – la visione di una “Chiesa nuova” e quella di una Chiesa di tutti i tempi, come quella di Fatima – non possono coesistere. Una deve necessariamente piegarsi all’altra. Gli uomini che vengono indicati da questo libro hanno già fatto (chi implicitamente, chi esplicitamente) la loro scelta riguardo a quale di queste due visioni, secondo loro, debba prevalere. Essi hanno scelto quella nuova – il nuovo orientamento della Chiesa cominciato a Metz ed al Vaticano II. In quella scelta risiede la loro motivazione, e solo avendola bene in mente possiamo veramente capire le loro azioni, altrimenti inspiegabili, compiute contro il Messaggio di Fatima.
Mettendo da parte per un momento il problema delle motivazioni soggettive di coloro che promuovono questo nuovo orientamento – motivazioni che parlano da sole, per mezzo delle affermazioni che abbiamo documentato precedentemente – non si può negare che le loro azioni siano oggettivamente scandalose, suicide per la Chiesa (in senso figurato, ovviamente) e dannose per milioni di anime. Le loro azioni costituiscono una grave ingiustizia, a prescindere dalle intenzioni soggettive di chi la commette, dato che si può benissimo compiere un crimine per incuria o negligenza colposa senza voler arrecare danno coscientemente. Perché così come è colpevole di omicidio chi lo commette anche se pensava di farlo avendone il diritto, altrettanto colpevoli di un crimine contro la Chiesa sono coloro che le hanno recato danno, anche se animati dalle migliori intenzioni. È la differenza tra quella che la legge definisce la premeditazione di un delitto e la preterintenzionalità dello stesso: quando l’intenzione è quella di compiere un atto che si presume possa arrecare un danno, anche se non vi è l’intenzione soggettiva di recarlo, si è colpevoli comunque. In altre parole, la legge punisce comunque un atto deliberato commesso da una persona che avrebbe dovuto riflettere meglio, prima di compierlo.
Alcune delle persone responsabili di un simile disastro possono essere state spinte da un distorto senso di “illuminazione” – “compiere il male sotto guisa di bene” o per mezzo di un vero e proprio “inganno diabolico” che ha colto la leadership della Chiesa, per citare le parole di Suor Lucia stessa. In questo caso, costoro sarebbero “ciechi che guidano altri ciechi” come disse Suor Lucia224 riferendosi a ciò che Gesù aveva affermato nel Vangelo: “i ciechi conducono i ciechi” (Mt. 15:14). C’è anche il caso del cieco che si rifiuta di ammettere la propria menomazione. Alcuni di questi uomini infatti, sono convinti di agire per il bene della Chiesa, anche se fanno esattamente l’opposto.
Ad ogni modo, dimostreremo che quei prelati del Vaticano che abbiamo identificato sono colpevoli, oggettivamente parlando, di una grave e terribile ingiustizia nei confronti della Chiesa e dell’umanità, poiché hanno partecipato ad una cospirazione tesa ad impedire il compimento dell’autentico Messaggio di Fatima. Che sia Dio a giudicare le loro anime, ma le loro parole e le loro azioni devono essere giudicate dal tribunale della storia.
Le azioni di questi uomini possono essere valutate alla luce degli insegnamenti infallibili della Chiesa. I risultati di questa deviazione dagli insegnamenti infallibili sono malvagi, come dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, viste le attuali condizioni in cui versa la Chiesa. I Cattolici devono essere in grado di riconoscere il male, quando lo vedono, piuttosto che far finta che sia “bene”, solo perché alcune figure autoritarie gli hanno detto così. “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene...” (Isaia 5:20).
Abbiamo quindi davanti a noi, chiaramente delineato, il movente che ha spinto l’apparato Vaticano a nascondere il Messaggio di Fatima, una volta per sempre. Perché Fatima racchiude in sé tutti quei bastioni che queste persone stanno tentando di abbattere.
Padre Paul Kramer,
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