mercoledì 6 marzo 2019

LA SANTISSIMA EUCARESTIA



LA PRESENZA REALE
Testimonianza di Gesù Cristo
Mirate, perché io sono quel desso. (Luca, XXIV, 39).

La Chiesa ci dice: Gesù Cristo è veramente presente nell'Ostia santa. E Gesù ci manifesta la sua presenza in due modi: interiormente e pubblicamente.

I. - Manifestazione inferiore.

La manifestazione inferiore compiesi nell'anima dei comunicante. Gesù opera in chi lo riceve un triplice miracolo.

Miracolo di riforma. 
Gesù da al comunicante l'impero saldo sulle sue passioni. Egli è quel Gesù che ha detto agli Apostoli: Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo; che ha intimato alla tempesta: Taci; e ora dice all'orgoglioso, all'avaro, all'uomo tormentato dalla ribellione dei sensi, allo schiavo delle malvagio passioni: S'infrangano le tue catene e sii libero! E così chi si è comunicato sentesi più forte: al partire dalla sacra Mensa ci pare di poter dire con San Paolo: Di tutte queste cose siamo più che vincitori per Colui che ci ha amati.

E' un cambiamento pronto, un fuoco acceso d'un tratto. Ora, se Gesù Cristo non fosse nell'Ostia santa, non si opererebbero tali prodigi; è più difficile riformar la natura che formarla; più costa all'uomo correggersi, vincere se stesso, che non compiere una buona azione esterna, anche eroica: l'abitudine è una seconda natura.

E' dunque chiaro; l'Eucaristia soltanto, almeno nel corso ordinario delle cose e secondo i dati dell'esperienza, ci da il potere di riformare le cattive abitudini che dominano in noi. 

Miracolo di trasformazione.
Non vi ha che un mezzo per cambiare una vita da naturale in soprannaturale, ed è questo il trionfo dell'Eucaristia, in cui Gesù Cristo stesso fa l'educazione dell'uomo.

L'Eucaristia sviluppa in noi la fede. Eleva, nobilita, purifica il nostro amore; c'insegna ad amare. L'amore è il dono di sé; ora, Gesù nell'Eucaristia si da totalmente, al consiglio aggiunge l'esempio.

L'Eucaristia trasforma anche il nostro esteriore, comunicando al corpo una grazia, una bellezza, riflesso della beltà inferiore: sul volto del comunicante tu scorgi una trasparenza della divinità, nelle sue parole una dolcezza, in tutti i suoi atti una soavità che annunziano la presenza di Gesù Cristo: è il profumo di Gesù.

Miracolo di forza, la quale fa sì che noi dimentichiamo noi stessi e c'immoliamo.
Ed ecco l'uomo di fronte alla sventura attingere nell'Eucaristia la forza per superarla; il cristiano tra le avversità, le calunnie, le angoscie, nell'Eucaristia trovare la calma e la pace; ecco il fedele soldato di Gesù in virtù della Comunione vincere le tentazioni, gli assalti degli uomini e dell'inferno. Invano si cerca fuori dell'Eucaristia una simile forza sovrumana. Ma se l'Eucaristia la da, Gesù, il Salvatore, il Dio forte è veramente in essa. Tale è la manifestazione inferiore che Gesù Cristo fa della sua presenza nel Santissimo Sacramento.

II. - Manifestazione pubblica.

Si videro peccatori, profanatori dell'augustissimo Sacramento, venire pubblicamente puniti della loro audacia. Gesù manifestava la sua giustizia.

Appena ha Giuda sacrilegamente ricevuto il Corpo del suo Dio, entra in lui satana; prima della Comunione sacrilega, il demonio lo tentava; dopo ne prese possesso: Introivit in eum satanas. San Paolo nelle comunioni tiepide o sacrileghe dei Corinti trovava la ragione della loro apatia, del loro sonno letargico nel bene.

La storia riferisce terribili esempi di comunicanti indegni, subitamente colpiti dalla giustizia di Nostro Signore che oltraggiavano nell'Eucaristia. Gesù Sacramentato manifesta di più la sua potenza sui demoni.

Quando negli esorcismi, per vincere demoni che avevano resistito ad ogni mezzo, si presentava l'Ostia sacrosanta, quelli mandavano grida di rabbia e cedevano al loro Dio presente. A Milano S. Bernardo, nella Messa, dopo il Pater, posa il calice e la patena sulla testa di un'ossessa, e il demonio né esce furibondo mandando urli spaventosi: Gesù Cristo, il Signore Iddio è là!

E quanti ammalati guariti dall'Eucaristia! Non si conoscono tutti i fatti di tale natura; ma Gesù continua nel Santissimo Sacramento a sanare da ogni sorta d'infermità; la storia lo attesta. San Gregorio di Nazianzo racconta questo fatto commovente. Sua sorella Gorgonia, da lungo tempo ammalata, si leva di notte, va dinanzi al santo Tabernacolo e nella vivezza della sua fede dice a Nostro Signore: «Io non mi leverò di qui, Signore, se prima non mi guarisci». Si levò, ed era guarita.

Finalmente, quante apparizioni di Nostro Signore e sotto varie forme! Di tanto in tanto si compiace rinnovare il miracolo del monte Tabor. Tali manifestazioni non sono, a dire il vero, necessarie, poiché noi abbiamo la parola stessa della Verità: attestano però che la parola di Gesù Cristo ha veramente operato ciò che ha detto. Sì, Signore Gesù Cristo, noi crediamo che tu sei nel Santissimo Sacramento veramente e sostanzialmente presente: accresci, accresci la nostra fede! 

di San Pietro Giuliano Eymard

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