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giovedì 3 ottobre 2024

SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI GESU’ NEL DESERTO 3 - "buttati giù"

 


“Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio,”(Matt 4:5) 

Attenzione, entriamo nel vivo: qui l’attacco di Satana è molto più intenso e si avvale del massimo potere che gli è stato concesso, usando (seppure in forma perversa) l’intelligenza, la conoscenza e la suggestione potente quasi ipnotica.   

Satana è insistente, non dà respiro, ma sa che non può andare oltre certi limiti[1] ed ha capito che non può battere il suo avversario né con discorsi generici (visto che con la sua brevità della risposta non gli ha offerto nessun appiglio), né tentando i suoi sensi direttamente (visto che è molto raccolto nella preghiera). Allora decide di usare attacchi indiretti e molto sofisticati: prima di tutto la sua arma più terribile: la suggestione. 

  

1) la suggestione  

il diavolo lo portò con sé…  lo pose…. 

Dobbiamo sempre tener presente questo enorme potere dell’ingannatore: egli con degli artifici può spostare la prospettiva, può mostrarci e farci provare quello che vuole. Noi usiamo questo passo scritturale e lo interpretiamo per estensione, non in modo letterale[2]. Siamo convinti che in certe occasioni Satana abbia questo potere di “trasportarci” “traslarci” in maniera virtuale, in situazioni, ambienti e modalità che ci appaiono come reali ma che non lo sono[3]. Egli può darci la misura dello spazio e del tempo in modo contorto[4] ma non troppo a lungo, altrimenti nessuno si salverebbe, infatti è scritto: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi”.[5]  Questo significa che l’insistenza e l’intensità delle tentazione di Satana ha una durata che Dio controlla e sa rapportare perfettamente alle possibilità della persona tentata. Ovviamente nessuno può sapere il grado di resistenza nelle prove ma solo Dio che ci ha creati; ecco perché conviene sempre confidare in Lui più che in noi stessi. 

Satana dunque “trasporta” Gesù sopra la punta del tempio di Gerusalemme. E’ un luogo noto agli ebrei e molto alto. Immagino che su quel pinnacolo anche la stabilità sia stata precaria e che Gesù come ogni essere umano abbia percepito l’altezza ed il rischio di sfracellarsi al suolo.  

Accettare la suggestione completamente, significa lasciare che le emozioni della situazione raffigurata o vissuta possano colpire i sensi fortemente e attraverso questi emozioni penetrare come segnale di pericolo nel cervello, scatenando una serie di reazioni, come un disordinato istinto di sopravvivenza. 

Ma Gesù non vede solo coi suoi “occhi fisici”, Egli è in sintonia col Padre perché è in stato di profonda preghiera, e dunque vede anche “con gli occhi di Dio”. Dio è l’unico che, al di là di ciò che all’uomo appare o non appare, può riconoscere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male. Gesù allora non fidandosi delle sue emozioni o del suo ragionamento,  si fida solo di Dio; per questo non perde il controllo e rimane stabile fisicamente e spiritualmente anche sul pinnacolo del tempio.   

La suggestione tende a farci perdere l’equilibrio. Ricordiamocelo quando navighiamo in internet; non ci abbandoniamo mai a ciò che sembra, soprattutto nei sentimenti, emozioni, simpatie antipatie verso altre persone. Cerchiamo di non vivere mai una realtà virtuale, ma pure se transitiamo nel virtuale, restiamo ben saldi al luogo dove siamo, allo scorrere del tempo del nostro orologio, alle percezioni fisiche vere, non a quelle indotte dagli stati d’animo esterni. 

“e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani..,” (Matt 4:6)   

2) Assieme alla suggestione Satana insiste con l’amor proprio: “Se tu sei Figlio di Dio…” Satana è un grande conoscitore delle debolezze umane, sa che quasi nessuno riesce ad annullare il proprio “io”. Pensa che se opportunamente provocato, chiunque si risentirà e si ribellerà. Infatti se qualcuno è provocato in qs modo, come risponde di solito? “Io? Ma come ti permetti? Io sono…” Ecco, l’uomo che accetta di spostare sul personale il dialogo mettendo se stesso al centro del discorso ha fatto il gioco dell’ingannatore, che subito lo vincerà; infatti avendo attirato l’uomo a parlare di sé stesso, lo avrà distratto dalla preghiera e, di fatto, lo avrà tolto dalla comunione e dalla protezione del Padre. 

Gesù a questa seconda tentazione sull'amor proprio rimane saldo come la prima volta. Il Signore non ha alcun interesse al protagonismo o al voler dimostrare di essere qualcosa davanti a Satana; la Sua missione era mostrarsi agli uomini per strapparli dal peccato, quindi non cade nel tranello.   

3) Uso manipolato della Parola di Dio.  

Assieme alla fortissima suggestione ed alla provocazione dell’amor proprio, Satana affonda l’attacco su quello che pensava fosse il punto debole di Gesù: ha notato infatti che questi gli ha risposto con una citazione biblica. Non può contraddire la Parola di Dio come fece con Eva, in modo generico. Qui deve farlo in maniera molto più credibile! Satana conosce perfettamente la Scrittura; forse non ne percepisce la vita, ma razionalmente la conosce benissimo, e crede di poterla gestire a suo piacimento; dunque decide di sfruttare questa sua padronanza scritturale e lo sospinge a buttarsi di sotto,  avvalorando il gesto con una citazione del Salmo 91:11-12, biblicamente giusta.  La citazione è corretta, dunque per logica letterale, visto che La Scrittura è la verità dei credenti, doveva avvenire per forza come era stato scritto: Se Gesù fosse stato in pericolo gli angeli di Dio l’avrebbero protetto. In realtà questa è una manipolazione delle parole del salmo, non il significato del salmo. Ma come risponde il Signore? 

-Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"». (Matt 4:7) 

Gesù non è uno che sa solamente a memoria le frasi come Satana, Gesù è anche immerso nello Spirito di Dio che ha ispirato quelle pagine ai profeti, per cui non legge in modo frammentario, ma ha nel cuore l’intento di Dio e conosce così l’intenzione e l’orientamento  ogni più piccolo insegnamento. “«È altresì scritto..”  Ecco il dono dello Spirito Santo: la capacità di capire, interpretare ed elaborare gli insegnamenti e farli fruttare!  L’applicazione solo letterale delle Scritture significa prestare al diavolo il fianco per far dire alla Bibbia quello che ognuno vuole.  

Molte chiese nella ricerca della sicurezza applicano le regole in modo letterale, scadendo nel giudizio e soffocando lo Spirito Santo. La lettera uccide lo spirito, secondo come è scritto:  “ Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”[6]. 

di Renzo Rocca


mercoledì 25 ottobre 2023

SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI GESU’ NEL DESERTO 2 - la fame

 


Il deserto: pensiamo un momento a quanto sia importante.  
Il deserto forma l’integrità e la determinazione di Giovani Battista; protegge nel tempo difficile la “Chiesa” raffigurata nel simbolo della Donna in Apocalisse; offre rifugio a Davide e ai suoi quando era perseguitato da Saul.

 Il deserto accoglie un Mosè violento impulsivo, impaurito e lo restituisce 40 anni dopo, mite, deciso, completamente trasformato dopo l’incontro con Dio.

 Anche Elia quando ha paura di Izebel si inoltra nel deserto per morire, ma viene invece spinto a proseguire per 40 giorni fino al monte Oreb dove riacquista nuove forze. Sempre passando nel deserto per altri 40 anni, dopo la morte di una generazione intera, gli Israeliti vengono condotti in una durissima marcia di liberazione e purificazione alla terra promessa. 
  
E’ in questo deserto terribile e potente, dove morte e vita sembrano toccarsi e mescolarsi, che anche Gesù viene sospinto: 
  
- E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. (Mat 4:2) 
  
Satana non si presenta subito. Come fece già in precedenza osserva anche qui con attenzione il suo più pericoloso nemico. Quando gli sembra che Gesù fisicamente sia arrivato al limite delle forze, allora gli si presenta. 
  
-E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani» (Mat 4:3). 
  
Il suo attacco inizia quasi sempre partendo dai sensi: in questo caso la stanchezza, la fame. Satana entra subito in argomento come un leone in agguato e alla tentazione della fame ne aggiunge una più sofisticata, che riguarda l’amor proprio.  
La prima frase è tutto un programma: “Se tu sei figlio di Dio..”

  Quel “Se…” è terribile. Dio aveva detto poco prima al momento del battesimo:  “Questo è mio figlio diletto…”

   Per noi che leggiamo le due frasi di seguito non sembra niente, ma dopo l’affermazione del Padre così gratificante, penso che chiunque al posto di Gesù si sarebbe aspettato di andare a parlare da qualche parte, iniziare una missione con un certo successo, invece.. ecco un deserto! E non per un giorno solo ma per quaranta! Alla fine, dal nostro punto di vista, sarebbe stato lecito qualsiasi dubbio. Del resto lo stesso Giovanni Battista, che per primo riconobbe Gesù come il Messia tanto atteso, non ebbe dei dubbi poco tempo dopo vedendo che non accadevano le cose come lui si era immaginato?

Satana dunque mette in dubbio la veridicità di quelle parole. Gesù era stremato, in certi momenti di stanchezza la realtà sembra tutta un sogno lontano; la voce sentita nel battesimo poteva essere vera o magari no…  Satana si aspettava non solo un crollo fisico, ma anche spirituale. 

Purtroppo nella Scrittura non è possibile sentire il tono delle domande, le inflessioni di voce così importati nella comunicazione. Secondo me il tono di Satana arriva a noi in due modi: uno che tende a incutere paura, che vuole farci richiudere quando invece dobbiamo avere coraggio ed aprirci, ed un altro che invece si maschera da amico, che si avvicina che ti dà persino i consigli (come il gatto e la volpe davano consigli a Pinocchio).  
In questo caso mi immagino l’approccio verso Gesù quasi amichevole, come uno che lo consiglia per il suo bene: “Se sei il Figlio di Dio che ti costa trasformare in cibo quello che hai intorno?  Perché morire di fame? E’ una possibilità che tu hai e dunque non ci vedo nulla di male nel metterla in pratica, in fondo è per poter vivere che devi farlo, tu devi vivere, non lascerai che la tua missione finisca qui prima di cominciarla no? Te lo dico per il tuo bene, mangia, è per la tua vita, tu puoi farlo, hai certamente il potere di farlo SE sei come ha detto Dio, suo figlio… puoi di dare ordini alla natura…” 

Vero, non c’è che dire: il Signore poteva anche farlo. Ma se l’avesse fatto avrebbe agito in autonomia (che poi è stato l'errore di Eva), di sua iniziativa personale, non secondo la volontà dal Padre che invece non aveva ritenuto di dargli da mangiare. 
  
Satana cerca di insinuare non solo il dubbio in Cristo sulla saggezza e l’amore del Padre (anche qui il copione è simile all'incontro con Eva dove riuscì perfettamente a trasmettere il dubbio), ma anche di pizzicarlo nell’amor proprio, come a dire un poco beffardo: “Se sei Figlio di Dio, sei qualcosa, qualcuno, a meno che tu non ti sia inventato tutto. Magari la gente se ti vede morire di fame penserà proprio questo; e forse anche tuo Padre si aspetta che tu lo faccia, ma forse non sei tu quel messia, vero? Forse non puoi tramutare proprio niente…” 

- Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"»(Mat 4:4)  
Notiamo le strategie di questo possente combattimento:  
L’ingannatore aspetta… aspetta.. e poi agisce all’improvviso. Egli riesce il più delle volte a sorprenderci perché non vigiliamo abbastanza; e quando finalmente possiamo reagire alla tentazione, lo facciamo impulsivamente e disordinatamente, senza un piano stabilito, come un esercito senza la guardia, sorpreso a dormire. Ma così non è per Gesù: se Satana agisce con prontezza ed è molto concentrato sull’attacco, Gesù è più concentrato di lui perché non ha mai perso il contatto col Padre mediante la preghiera, come dimostrerà per tutta la Sua vita. 
 
Il Signore non si mette a fare lunghi discorsi come Eva e non parla di suo: alla proposta di Satana risponde brevemente con una frase della Scrittura tratta da Deuteronomio 8:3. Lo liquida dicendo in pratica: “sta scritto così” stop! 
  
Questo ci insegna molto: in certi momenti di tentazione, quando ci vengono fatti certi discorsi, siano essi pronunciati in modo falsamente amichevole o in modo irato polemico, aggressive o provocatorio, la nostra risposta deve assomigliare a quella di Gesù: breve e con riferimento alla parola di Dio. Non ci mettiamo del nostro, commenti ipotesi, ragionamenti… non allunghiamo il discorso. Ci inciamperemmo sopra e Satana lo rigirerebbe subito a suo vantaggio. Brevità e Parola di Dio. Dialogare il meno possibile con chi ci vuole portare fuori. 
  
Ma non è detto che la nostra giusta resistenza sia sufficiente a fermare l’attacco dell’ingannatore, che dispone di armi davvero molto potenti, come vedremo appresso, dove la suggestione si esprime nella sua massima potenza. 

Renzo Ronca 

lunedì 5 giugno 2023

SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI GESU’ NEL DESERTO - 1

 


La suggestione nell'anima e nella mente


Questa volta siamo di fronte ad uno scontro ben diverso. Il “primo Adamo” fu sconfitto dall’ingannatore in brevissimo tempo perché non fece la volontà del Padre, il “secondo Adamo”, Gesù,  invece, pur uomo in tutto e per tutto, si comportò in ogni istante della sua vita esattamente come piacque al Padre, per questo risultò sempre vincitore.  

La prima domanda che ci poniamo è: perché Gesù fu tentato solo quando aveva circa trent’anni? E’ semplice: perché solo dopo il battesimo (scelta cosciente) e la conferma dello Spirito Santo (conferma divina), è “ufficialmente” davanti al mondo il “diletto Figlio di Dio in cui il Padre si compiace” [1] E' a questo punto che Satana si sente particolarmente minacciato: perché Gesù inizia la sua missione. 

- Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo [2]. 

Le prime volte che leggevo questo passo pensavo: “Ma perché nel deserto? Povero Gesù, fu messo nel luogo più sfavorevole! E fu condotto dallo stesso Spirito Santo! Come mai?”  In effetti questo è un ragionamento con una logica molto umana; la  verità invece è l’opposto: lo Spirito Santo, sapendo che Satana avrebbe comunque attaccato Gesù, scelse il tempo ed il  terreno migliore: il tempo migliore è dopo l'effusione dello Spirito Santo quando siamo ripieni dello Spirito; il luogo migliore è la solitudine e il silenzio. Il deserto in questo caso fu il miglior alleato che si potesse trovare. Qui non è Satana il soggetto, ma è l'oggetto della "provocazione" di Gesù. Gesù accettando di andare nel deserto prende l'iniziativa e "costringe", in un certo senso, Satana ad uscire allo scoperto. 

La prima prova di Gesù fu proprio l’ubbidienza. I vantaggi sono conseguenza della fede, ci sono sempre e arrivano sempre quando noi siamo docili allo Spirito di Dio. Egli non si mise a pensare per conto suo: “Ma come? Mi dici che sono il figlio diletto e poi mi mandi in un deserto? Che ci vado a fare là? Chi mi ascolta in un deserto? Non mi hai mandato per predicare e mostrare la verità?”  

Ricordate in Genesi? “Ma come? Dio vi ha impedito di mangiare i frutti?” Qui Gesù non dà nessun appiglio all’infiltrazione del dubbio come fece Eva; lo Spirito di Dio lo voleva condurre nel deserto? Bene, lui docilmente prende e ci va, senza obiezioni senza domande. Sapeva che ogni cosa concorre al bene di coloro che amano Dio [3]. Se Eva non si fosse messa a ragionare sul perché Dio aveva dato una disposizione "strana" probabilmente non avrebbe peccato. Non subito almeno. Evitiamo dunque di metterci a discutere e di resistere sempre allo Spirito di Dio come facevano quelli che uccisero Stefano [4]. 

Gesù è solo. E' eliminata ogni fonte di possibile distrazione. Non ci sono donne, non ci sono compagni, non c’è confusione, non ci sono colori sgargianti, non ci sono parole inutili. Questa volta Satana è di fronte ad Uno che, seguendo perfettamente la volontà di Dio, non è un ingenuo ma risulta essere perfettamente equipaggiato per la lotta spirituale.   

Prima di proseguire direi di fare una sosta su queste considerazioni: E' bene essere soli in certi casi. Si, nella coppia è bene pregare insieme ma ci possono essere dei momenti particolari in cui è anche bene stare davvero soli, anche se per breve tempo [5]. Allora se abbiamo fatto la nostra professione di fede dicendo “Signore in Te confido, guidami tu” e poi ci troviamo magari isolati in un periodo in cui non riusciamo a comunicare con nessuno e ci sentiamo quasi “costretti” ad un deserto di solitudine, non lo respingiamo [6]. Può essere lo Spirito Santo che conduce anche noi in disparte, secondo come è scritto: «Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore [7] » E se ci conduce avrà qualcosa da dirci, lo fa per il nostro bene, perché è nel silenzio che possiamo udire la dolce voce di Dio che tanto ci rafforza e ci rassicura. 

di Renzo Rocca

lunedì 14 novembre 2022

Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN - 3

 


La suggestione nell'anima e nella mente


Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE  DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN - 3 


La suggestione iniziale ha ormai fatto perdere alla donna ogni orientamento. Dall’ascolto della voce di Dio è passata tranquillamente all’ascolto della voce dell’ingannatore. Questi, approfittandone, con i suoi seducenti modi ha favorito e potenziato l’impurità nei pensieri di lei;  ha inoltre amplificato il suo desiderio, focalizzandolo proprio in ciò che era proibito.  

La donna a questo punto, proprio per effetto di questa suggestione che è di fatto una manipolazione psicologica, non ha più volontà propria; come se fosse ipnotizzata vede ciò che le viene fatto vedere e constata addirittura una cosa prima ancora di averla sperimentata: infatti come poteva sapere che il frutto dell’albero era “buono da mangiare” se non lo aveva ancora mangiato?  

Questa è una delle tante alterazioni della realtà. Oggi facciamo lo stesso di fronte al manipolatore di turno che forse non si serve di un albero ma di un televisore: gli crediamo in tutto, come fosse un dio; qualunque cosa dice gli crediamo, anche se non abbiamo comprovato un bel nulla. 

 

-" prese del frutto, ne mangiò" 

Dopo la manipolazione mentale ecco l’atto pratico; ma la trasgressione era successa già prima, nella sua mente plagiata, come ci dice Gesù:  Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.(Matt 5:28); "[…] Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l'uomo […]" (Matt 15:19- 20) 

Il cuore della donna era stato fuorviato e lei aveva accettato di buon grado quelle ipotesi estranee alla parola ed alla volontà di Dio.  

Quella, invece, sarebbe stata per lei l’unica difesa: il fidarsi di Dio! Pure se non capiva il senso della proibizione avrebbe dovuto fidarsi di Dio, invece aprì il cuore ad un estraneo, ad idee estranee. A quel punto essendo con la mente già nella trasgressione, come avrebbe potuto non trasgredire anche nelle azioni?  

-"e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò." 

Quando due persone vivono insieme viene spontaneo condividere tutto. Le comunità di tossicodipendenti sono piene di ragazzi e ragazze che si sono drogati solo per stare vicino o al loro ragazzo/a. 

Eva dunque, non solo trasgredì, ma offrì la sua disobbedienza anche al marito, il quale senza problemi l’accettò.  

Se l’ingannatore con la donna dovette fare un grosso lavoro di suggestione, con l’uomo invece non fece alcuna fatica: gli inviò la donna già “condizionata” e lui rinnegò subito Dio senza pensarci un momento.  

Ma come fu possibile che l’uomo acconsentisse così?  

Adamo è la figura più assente,  insignificante ed irritante del racconto. Non solo non si preoccupò di salvaguardare la donna che era parte di lui, ma addirittura “era con lei” in accordo con tutto quello che lei faceva o diceva. Non intervenne, non fece nulla, non disse nulla, prese quello che lei gli porgeva e lo mangiò. Diremmo oggi che Adamo si unì alla donna e si unì anche al peccato, cioè a quello (qualunque cosa sia) che la donna aveva assunto prima in se stessa.  

Unirsi a chi ha peccato equivale, davanti a Dio, commettere lo stesso peccato, come si comprende da questa frase:  1 cor 6:16 “Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne»”. 

Conosco uomini che sono come leoni, ma vicini a una donna diventano agnellini privi di volontà; l’uomo davanti alla figura femminile perde la capacità di essere obiettivo. L’ingannatore, profondo conoscitore della natura umana, ha affascinato la donna ingannandola e poi attraverso lei è arrivato al cuore di lui. La suggestione di Adamo non fu dovuta direttamente al fascino dell’ingannatore, ma alla dipendenza passiva dalla donna, per lui sufficientemente suggestionante. Probabilmente avrebbe mangiato di tutto se offerto da lei con i modi adeguati. In un certo senso la donna agì come alleata dell’ingannatore. 

Abbiamo visto quanto sia stato importante, per la riuscita della tentazione in Eden, il complesso meccanismo della suggestione. L’ingannatore ebbe un successo pieno con i primi uomini perché riuscì a collocarli nel peccato; dunque secondo la legge (“se ne mangerai morrai”) era già condannato: doveva morire.  

Satana anche oggi è capace di elaborare piani complessi pur di far trovare gli uomini in trasgressione, in peccato, nei confronti di Dio. Questo perfido essere non ha bisogno di tentare le persone che fanno parte della mondanità, sono già “sue”; se la prende invece con noi credenti e soprattutto con chi potrebbe diventarlo e non ha ancora determinato in se stesso una scelta cosciente tale da resistergli.  Avete visto con che cura prepara i suoi piani? Osserva silenzioso, si apposta, studia i nostri caratteri, aspetta il momento a lui più favorevole ed ecco che ci presenta la sua realtà meravigliosa, ma che produce morte.  

Ovviamente ci sono infinite forme di seduzione e suggestione: pensate ai depressi gravi, ai perseguitati, a chi è stato abbandonato, a chi ha subito ingiurie, derisioni e violenze senza conoscere un minimo di giustizia o d'affetto... se queste persone non avessero la possibilità di rifugiarsi in Dio, vedrebbero al realtà con gli occhi dell’ingannatore, subendo la “suggestione della disperazione”; senza il Signore infatti sembrerebbe loro di constatare un futuro orribile senza speranza, impossibile da vivere, troppo insopportabile per il dolore. Sarebbero così sicuri ed affranti per questa falsità che vedrebbero la morte come servita su un piatto d’argento, come una soave liberazione dalla sofferenza. Ma ringraziamo Dio che per mezzo del Figlio Suo ha voluto e saputo salvarci, liberarci, guarirci e rimettere la verità al posto della suggestione.   

Lo vedremo meglio la volta prossima nella lotta che Gesù stesso ebbe direttamente con Satana. 

di Renzo Rocca

sabato 20 agosto 2022

Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN -2

 


La suggestione nell'anima e nella mente


Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE  DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN -2

[Il serpente] disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 

L’approccio è composto da una frase che sembra incompleta; come fosse la conseguenza di qualcosa avvenuto o detto prima. Non sappiamo cosa stesse facendo la donna, se passeggiasse per il giardino, se si fosse soffermata verso qualche fiore o  frutto, se avesse avuto un moto di incertezza vicino l’albero proibito… fatto sta che l’ingannatore, senza presentarsi, entra subito in confidenza, come proseguendo i pensieri della donna a voce.  

Non possiamo sapere cosa pensasse la donna del comandamento di Dio, ma se ci fu in lei curiosità o una certa titubanza, l’ingannatore, acquattato chissà da quanto tempo, seppe coglierla al volo.   

L'ingannatore dunque ha la capacità di entrare nella nostra vita scegliendo il momento più a lui favorevole; lo sa fare in modo quasi naturale, senza preavviso, come una persona conosciuta da tempo, falsamente interessata a noi, facendosi passare per uno che sta dalla nostra parte, pronto a condividere a consigliare…  

Appena si presenta un dubbio nella nostra coscienza, un desiderio non permesso, o solo un momento di debolezza, lui è lì, prontissimo a lavorarci sopra, rigirandolo a tal punto che quel piccolo buchino diviene presto un’apertura irreparabile da cui può entrare ogni elemento estraneo, alieno.   

-Come mai..- sembra dire l’ingannatore, perfettamente intonato con la donna (oggi diremmo “avendo creato un buon feeling con lei”)  -..possibile che Dio vi abbia detto di non mangiare nessun albero del giardino? Ma dai, non è possibile, non mi dire… di nessun albero? Il nostro Dio! ma come! Avrai capito male, ti ha detto proprio così?”    

“ La donna rispose al serpente:..” 

Eccolo un altro grosso errore: la donna non solo ha a gito in autonomia senza consultarsi, ma risponde alla domanda, accetta il dialogo senza domandarsi minimamente su chi fosse realmente quello sconosciuto accettando in pratica lo scambio con lui.    

La domanda era ovviamente un amo da pesca per farla abboccare.  L’ingannatore in un certo senso “provoca” una risposta semplice ed apparentemente innocente: dice una cosa sbagliata (“non potete mangiare da nessun albero”) ed aspetta la correzione istintiva, che infatti abboccando all’amo, arriva subito: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto..”   

Mi sono sempre chiesto come mai non ci fu alcuna attenzione in Eva. Credo che la prima influenza, il primo condizionamento sia stato proprio il magnetismo di un essere affascinante ed importante che le parlava in amicizia di cose che riguardavano Dio. Parlare di Dio ad altri (sottintendendo il fatto di credere che Egli esista) ci fa sentire un po’ tutti come fratelli. Poi sentirne parlare da un essere così nuovo ed affascinante magari diventava piacevolmente amichevole e persino gratificante ed eccitante!   

Un certo ascendente doveva averlo questo essere ingannatore se lei gli diede subito ascolto. Quante volte ci lasciamo prendere dal “carisma” di una persona e subito ci fidiamo!    

Poi ci fu l’astuzia della domanda: un modo trasversale e contorto per poi arrivare dove voleva lui: una persona normale, senza prevenzione, tende sempre a rispondere quando le si chiede qualcosa; a maggior ragione se la domanda proviene da uno simpatico, cordiale, interessato a te… rispondi con dovizia di particolari. Quando rispondi infatti sei in una posizione importante davanti a chi ti ha fatto la domanda: lui ti ascolta; ti guarda, il riflettore è su di te… se poi è bello, suadente, dotato di “charme”, allora ci può essere anche un certo compiacimento..    

In realtà è solo il povero pesciolino che abboccando si conficca da solo l’amo nella bocca.  

La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"».   

Eccola qui la donna a rispondere all’astuto ingannatore; e lo fa non in maniera breve ma in una forma esauriente, persino eccessiva. Infatti aggiunge addirittura qualcosa che Dio non aveva detto: “..e non lo toccate…”  Oggi forse lo definiremmo un “lapsus freudiano”, una scivolata che rivela probabilmente anche un fuggevole desiderio che la donna ha avuto. Non credo che questa distrazione di Eva sia passata inosservata all’astuto ingannatore.    

L'ingannatore  a questo punto sa di aver raggiunto due obiettivi importanti: 

1)    La donna ha accettato la sua familiarità, accetta il dialogo e lo scambio di idee, si fida, si è aperta a lui. 

2)    La donna subisce il fascino suo e dell’albero ed ha probabilmente curiosità e desiderio di saperne di più, almeno “toccare un poco, appena-appena, in fondo che male c’è…" Segno che qualcosa la attrae.  

Per questo arriva immediatamente alla conclusione che ora può comunicare con lei in forma più decisa, rafforzando queste piccole seduzioni appena sussurrate e spingendosi anche oltre..  

4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male». 

Qui non c’è più uno che chiede, ma uno che “insegna”! E lo fa con decisione, spiegando verità a modo suo. I contenuti sono terribili. L’ingannatore sta in pratica dicendo che Dio è un bugiardo!  

L’ambiguità del furbo comunicatore/manipolatore è magistrale: non dice letteralmente “Dio è bugiardo” ma lo lascia indietro come per farlo acquisire senza ragionarci. Infatti appena proferita la menzogna (“non morirete affatto”), senza dare il tempo di riflettere su questa cosa terribile, aggiunge subito una specie di “rivelazione-teologico-filosofica” dai contenuti mezzi veri e mezzi falsi, che impegnano altrove le facoltà intellettive della donna, aprendole la fantasia sull’eternità e trasmettendole la sostanza principale del peccato, che è il voler innalzarsi, il voler essere come Dio.    

Le mezze verità si vedranno presto: è vero che “i loro occhi si apriranno” e che acquisteranno una parte di conoscenza, ma non certo per contemplarsi come Dio, bensì per contemplare a loro miseria di peccatori.  

Il desiderio di “essere come Dio” è la radice del male che il serpente cerca di trasmettere (e certo ci riuscì se oggi l’ambizione di essere qualcuno è diventata virtù).   

Questa insoddisfazione interiore, quasi ribellione, che porterà poi la donna alla trasgressione vera e propria è organizzata dall'ingannatore in maniera perfidamente geniale: egli usa una serie di "fascinazioni" che preparano il terreno ed avvolgono la donna privandola di raziocinio e di critica.   

All’inizio potremmo chiamarla la “suggestione dell’udito” quella che dapprima presenta la propria persona ingannatrice in un modo ed in una forma accattivante, affascinante, familiare, amichevole.  In seguito ecco che all’udito sui aggiunge la suggestione degli gli altri sensi: 

La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza…. 

di Renzo Rocca

domenica 20 febbraio 2022

Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN -1

 


La suggestione nell'anima e nella mente


La suggestione è parte della tentazione[1]

“Tentare” deriva letteralmente da “toccare leggermente, con maggiore o minore forza per accertarne la consistenza” [2] per estensione: “mettere alla prova qualcuno per esaminarlo”. Se la tentazione è “l’azione e il fatto di tentare o venire tentati al peccato” [3],   allora la suggestione è ciò che permea e contorna tutto questo. Data la sua straordinaria forza evocativa e quasi ipnotica, una volta accettato l’inizio della suggestione è quasi impossibile poi sfuggire alla potenza trasfigurante di cui è composta. 

  

Genesi 3:1-6 

1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male». 6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. 

  

Il serpente era il più astuto... 

Mai dimenticare le capacità dell’ingannatore! Anche se usa i suoi talenti in modo perverso egli era ed è:  furbo, perspicace, intuitivo, intelligente, ragionatore, trasformista, affascinante, "omicida fin dall'inizio"(Giov 8:44).  

Nell'Eden non dobbiamo dunque pensare al "serpente-animale" come è oggi: strisciante, sgradevole e repellente, ma piuttosto una un “dio-serpente” [4] dall’aspetto meraviglioso ed imponente (Lucifero= “portatore di luce”). Solo l'ubbidienza a Dio avrebbe potuto salvare i progenitori dalla pericolosità di questa creatura, non il loro giudizio personale. 

Quindi nell'Eden il serpente (o ciò che esso era realmente)  vede la sua preda: l’uomo e la donna.  

Li studia senza farsi vedere, valuta le loro caratteristiche, i punti deboli e i punti forti.  

Deve poter entrare in contatto con loro.  

Se avesse detto subito: “Ehi ragazzi! Avanti ribellatevi e disobbedite a Dio!” non avrebbe avuto successo; doveva prima entrare in contatto, acquisire familiarità e magari carpire la loro fiducia.  

Parlare ad entrambi era forse possibile, ma non utile: "due insieme” rappresentavano infatti una unità, cioè la completezza. Divisi erano “mezza unità”, ovvero vulnerabili; meglio dunque uno dei due. Ma chi? 

  

Esso disse alla donna… 

Il serpente sceglie la donna. Aveva capito che attraverso lei sarebbe stato semplicissimo arrivare a lui (lo vedremo più avanti). Una creatura in grado di accogliere “un seme” e produrre dei “figli”. Fisicamente più piccola, non sembrava un guerriero pronto alla lotta. Tra i due era la creatura meno diffidente, più intraprendente e più curiosa, più propensa ad accogliere e generare il prodotto di ciò che accoglie, meno pronta ai giudizi netti, forse più ingenua, comunque più capace di ragionevoli compromessi. Facile quindi attrarla e fare in modo che si trovasse da sola proprio nei pressi dell’albero proibito; ambiente poco conosciuto da lei ma molto familiare invece al serpente. 

  

Pensate a questo albero come volete, non entriamo in merito.  

Io per esempio me lo immagino come una porta nell’infinito, che in quel tempo doveva restare chiusa; una porta con una piccola finestrella da cui forse Eva poteva spiare qualcosa o sentire qualche voce o da cui poteva entrare di tutto attorno e “dentro” di lei. 

L’errore fu di Adamo che non vigilò su sua moglie o fu di Eva che si allontanò da lui? Non lo sappiamo, forse entrambe le cose.  

Pensiamo che Eva fosse comunque sola quando il serpente le parlò e questo agire per conto suo fu il primo errore grave della donna.  

Ma se anche Adamo, come vedremo, le fosse stato abbastanza vicino, lei commise lo stesso un errore di "autonomia", agì cioè come se fosse stata sola, decidendo cose importanti senza prima consultarsi con “la sua metà”. 

  

Riflessione: Noi siamo sempre uniti al nostro coniuge? L’unità dei due indica anche l’unità tra anima e Dio; allora quando vediamo, leggiamo, ascoltiamo, quando sperimentiamo, quando formuliamo della ipotesi, siamo certi di essere uniti a Dio? Se non lo siamo allora non proseguiamo, fermiamoci, torniamo indietro ed assicuriamoci prima della presenza del Signore. Senza di Lui non possiamo nulla. 

di Renzo Rocca