Sacrileghe “profanazioni”!
– “fatti s t orici” –
Ed ora vogliamo far notare che
molti «“centri massonici” hanno
organizzato una fitta rete di raccolta e distribuzione di “Particole
consacrate” (rubate o ricevute, in
chiesa, sulla mano!). Con certezza,
possiamo fare i nomi anche dei
centri: Catania, Messina, Siracusa,
Reggio Calabria, Taranto, Bari (2
centri), Napoli (5 centri), Roma (26
centri) Firenze (2 centri), Arezzo (7
centri), Terni (6 centri), Pisa (8 centri), Genova (12 centri), Milano (23
centri), Torino (17 centri), Brescia
(15 centri), Verona (32 centri), Bassano del Grappa (14 centri), Vicenza (13 centri), Bologna (4 centri),
Ferrara (3 centri), Padova (9 centri),
Venezia (4 centri), Pordenone (15
centri), Udine (4 centri), Trieste (12
centri)»96.
È una mappa su cui piangere! Ed è
una “rete” che aumenta di giorno
in giorno!
«I gruppi satanici che praticano
“messe nere” sono ormai moltissimi! Nel solo Triveneto sono oltre
300, sostenuti da più di 700 gruppi
di “magìa nera”!… In Lombardia,
non sono meno, con centro Varese
e Gallarate; in Piemonte, con Torino e Pinerolo; in Liguria, con Genova e Imperia; in Emilia-Romagna, con oltre 500 gruppi satanici,
operanti soprattutto nei paesi appenninici»97.
Nelle diocesi di Brescia, Bergamo,
Verona, Vicenza, Padova, Pordenone, Udine, Mestre, quasi ogni parrocchia ha il suo “centro satanico”
con “messe nere” ogni settimana,
presiedute anche da preti, sacrestani, da “lettori” da “ministri dell’Eucarestia”!… Sono gli stessi “ministri” della Liturgia che operano in
chiesa a trafugare facilmente, inosservatamente, le sacre particole,
per poi “darle in pasto alle bestie”,
a satana, nelle forme più sacrileghe
e obbrobriose! Le sacre specie, infatti, vengono spesso impastate
con sterco umano e petrolio; quin di se ne formano come delle polpette, che vengono distribuite sul
tavolo, formando il numero 666,
oppure il 33, oppure il 999; quindi,
al canto di un inno “maggiore” a
satana (…) vengono bruciate in
mezzo al tavolo-altare, spesso insieme a galline vive, ovvero cani o
gatti, oppure con vittima umana.
Quante persone scompaiono! Dove
finiscono?… molto spesso su un altare di satana, al canto degli inni
“sublimali”, col suono delle musiche sataniche del “Rock’n’roll”!98
È un quadro allucinante!
Ma allora, cosa pensare di quei Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose, ministri dell’Eucaristia che inconsciamente partecipano e collaborano vivamente, distribuendo
la “Comunione sulla mano”, a
questo traffico diabolico di “Ostie
consacrate”, che vengono anche
vendute e pagate profumatamente, per finire in mano a “sacerdoti
di satana”, a fattucchieri, a membri di sètte sataniche, per le loro
nefande liturgie e “messe nere”?99
Si pensi, poi, anche ai “ministri
straordinari” dell’Eucarestia che,
spiritualmente mediocri, distratti,
leggeri, con poca o nessuna fede, si
portano il Santissimo a casa (che taluni tengono come “medicina” o
“reliquia”!) per essere pronti ad
ogni richiesta. E girano ovunque; s’incontrano, chiacchierano con tutti; senza alcun segno liturgico (contro le “norme” del “Rito della Comunione fuori della Messa”, n. 20);
impossibilitati a “confessare”, perché non sacerdoti, favorendo, così, anche Comunioni sacrileghe, e certamente spegnitori del senso della
Fede in anime umili che sono private, così, di ricevere “Dio in Persona” nel modo più degno!
Ma tale sensibilità sembra ormai
smarrita dall’animo di tanti vescovi
e di tanti sacerdoti, nonostante le
numerosissime “profanazioni” che
non possono, almeno in parte, sapere! Anzi, vi sono perfino vescovi
e sacerdoti che, arbitrariamente,
impongono ai fedeli di sottostare
al “nuovo rito” della “Comunione
sulla mano”, quasi fosse un doveroso dovere, non pensando, invece,
che questo loro modo di agire di
prepotenza può perfino integrare
gli estremi del delitto di “violenza
privata”, preveduto dall’articolo
610 del Codice Penale!
È uno stupido agire, comunque, che
lo si potrebbe anche dire: “leninismo clericale”, come lo dimostra
questo “fatto”, avvenuto il 13 dicembre 1989, nella parrocchia di San
Clemente dei Prati fiscali, a Roma.
«Al momento della Comunione -
scrive l’interessata - una donna aprì
la bocca per ricevere l’Ostia, come
aveva sempre fatto. Il parroco, innervosito, la redarguisce e le impone di presentare le mani. Io vengo
dopo e apro la bocca; un’altra sfuriata! Io non cedo, e lui mi indica ai
fedeli con disprezzo e poi mi mette l’Ostia sulla lingua con un gesto
violento, continuando a rimproverarmi. Questo gesto di “leninismo
ecclesiastico” non è isolato» (Firmato: Giuseppina Sciascia, su: “Il
Sabato” del 13 gennaio 1990).
A conferma, possiamo aggiungere anche quest’altro gesto, avvenuto
nella Germania Federale da parte
del Vescovo di Augusta, il quale
ha mandato “in pensione” un giovane parroco di 34 anni per il semplice fatto di non voler dare la
“Comunione sulla mano” ai suoi
parrocchiani, sia pure per “ragioni
di coscienza”!100
Comunque, non è l’unico vescovo
che, per salvare “l’uniformità” -
come dicono certi vescovi! - ha imposto (ma con quale autorità?) di
dare e di ricevere la “Comunione
sulla mano”, quasi che la Chiesa
avesse abolito l’antico rito e non
ne avesse permesso, invece, a tutti,
di poter continuare a ricevere l’Eucarestia sulla lingua, perché “modo… del tutto conveniente”, come
si espresse chiaramente Paolo VI, il
quale ha sempre sostenuto questo
“diritto” del popolo cristiano, condannando persino certi membri
dell’episcopato e del clero che l’avessero a violare: «Avviene pure -
ha scritto, infatti, in “Dominicae
Cenae”, n. 11 - che non è tenuta in
conto la libera scelta e volontà di
coloro che, anche dove è stata autorizzata la distribuzione della
Comunione sulla mano, preferiscono attenersi all’uso di riceverla
in bocca».
Ma questi signori vescovi del “dialogo” (a senso unico, però!) ignora no molte cose, anche quello che
scrisse il cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la
Dottrina della Fede, e cioè che: «In
campo liturgico, dire “cattolicità”
non significa dire “uniformità”,
mentre (…) proprio il pluralismo
post-conciliare si è dimostrato
stranamente uniformante, quasi
coercitivo, non consentendo più
livelli diversi di espressione di fede, pure all’interno dello stesso
quadro rituale»101.
A questi signori Vescovi, perciò, bisognerebbe ricordare «l’ufficio primario dei sacerdoti, i quali sono
stati consacrati, per rappresentare
Cristo-Sacerdote, per cui le loro
mani, come la loro parola e la loro
volontà, sono divenute strumento
diretto di Cristo! E per questo, come Ministri dell’Eucarestia, essi
hanno sulle Sacre Specie una responsabilità primaria, totale!.. Il
toccare le Sacre Specie, la loro distribuzione con le proprie mani, è
un privilegio degli “ordinati”, che
indica una partecipazione attiva al
mistero dell’Eucarestia…»102.
Perciò, non ci pare irrispettoso se
richiamiamo questi signori Vescovi
al Canone 1367 del “Nuovo Codice
di Diritto Canonico” che definisce:
«Chi getta via le specie consacrate,
oppure le sottrae o le ritiene a scopo sacrilego, incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla
Sede Apostolica; il chierico, inoltre, può essere punito con altre pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale».
È un parlare più che chiaro! E non
è questo il “sacrilegio” che si fa
proprio con le “specie consacrate”,
gettate via nei “frammenti” che il
Concilio di Trento, “de fide”, con
definizione dogmatica contengono
anch’esse “tutto il Cristo”?
E allora, Eccellenze, non è un “reato” personale il vostro, sapendo delle possibilità che succedano
questi abusi sacrileghi? Non siete,
forse, Voi i “mandanti”, coscienti?
Membri del “Corpo Mistico” anche
noi, e perciò animati dallo stesso
Suo “Spirito di verità”, desideriamo vivamente che questa nostra
reazione non Vi lasci insensibili e
non Vi lasci “responsabili” - se non
lo farete! - di altri milioni di “sacrilegi” che portano avanti paurosamente questa crescente apostasia
dalla Fede cattolica nel “popolo di
Dio”!
del sac. dott. Luigi Villa