lunedì 1 settembre 2025

L’ultragrande Grazia di Dio è il Suo Discorso

 


La diffusione della Parola di Dio nel tempo della fine


La Grazia di sentire Me è incommensurabilmente grande che voi non siete in grado di afferrare. Io Stesso, vostro Dio e Padre, Mi chino su voi uomini e vi parlo. Lo Spirito più sublime dell’Infinito, il Creatore di tutto ciò che è, la Guida di ogni avvenimento, il Quale regna sulla Terra, come anche in Cielo, il Quale ha creato tutto l’Universo, Costui parla a voi uomini, che siete degli spiriti primordiali decaduti da Lui, ed Egli vi parla per disporre il vostro ritorno a Lui. Egli non rinuncia a voi in eterno ed anche se perseverate ancora delle Eternità in lontananza da Lui. Il Mio Amore per voi è sconfinato e perciò non riposa prima che Gli sia riuscita l’Opera di Rimpatrio, prima che non sia salvato l’ultimo spirituale caduto, prima che non sia ritornato anche il figlio perduto nella Casa Paterna. Ma che voi uomini possiate stabilire questo contatto con Me è il Miracolo più grande, che Io Stesso Mi chino su di voi e tengo il Dialogo con voi, che siete ancora molto lontani dalla vostra perfezione! Io parlo a tutti voi e vi annuncio la Mia Volontà che consiste soltanto nel fatto che vi dobbiate di nuovo cambiare in ciò che eravate in principio. E voi tutti Mi potete sentire quando ascoltate il vaso, l’uomo che Io ho scelto, per poter parlare a tutti voi. Io pretendo da voi soltanto che Mi apriate i vostri cuori, che non soltanto il vostro orecchio senta le Parole, ma che Mi possa sentire il cuore, e che ora l’eseguiate anche, che ora eseguiate la Mia Volontà e viviate in modo che cambiate, che trasformiate in voi l’amore dell’io nel puro amore disinteressato e così vi avviciniate alla vostra perfezione. E’ un insolito Dono di Grazia che Io offro ad ognuno di voi, ed una volta vi pentirete amaramente se passate oltre del tutto a questa, perché non vi rimane più molto tempo fino alla fine, ed il non aver sfruttata l’ultima grande Grazia vi rigetterà molto indietro ed infine la Nuova Rilegazione sarà di nuovo la vostra sorte, ed è questa che Io vi voglio risparmiare, perciò dovete anche prestare il vostro orecchio a coloro che vi portano il Mio Messaggio, i quali ho destinato per guidare a voi gli Ammonimenti e gli Avvertimenti, e che hanno anche il diritto da Parte Mia potersi chiamare “Miei messaggeri”, che Io istruisco sempre e continuamente e che devono fare su di voi lo stesso, affinché anche loro sappiano della Mia Volontà e cerchino di adempierla. Voi non sapete in quale miseria vi trovate, perché il mondo non può offrirvi ciò che desidera la vostra anima. Può soltanto ostacolarvi a calmare il desiderio dell’anima e l’anima è in grande miseria spirituale, perché la vita terrena presto sarà terminata e non si è badato all’anima. Il suo stato nel Regno dell’aldilà è però misero, si trova nuda e scoperta dinanzi alla Porta dell’Aldilà e non ha nulla da mostrare in beni spirituali. Ed Io voglio eliminare questa grande miseria spirituale e vi parlo. Ma dato che possedete una libera volontà, non posso indurvi all’accettazione di ciò che vi offro, ma vi dovete sempre tenere davanti agli occhi il fatto che siete in possesso di una grande Grazia, quando il vostro Dio e Padre Stesso vi parla, e che una volta ne dovete rispondere se avete utilizzato questa Grazia. Perché una volta dovete eseguire il cambiamento al perfezionamento, e se non la raggiungiete in questa vita terrena, allora correte il pericolo di dover ripercorrere ancora una volta il cammino attraverso la materia. Questo però è così orrendo, che Io impiego tutti i mezzi per indurvi ancora prima a questo cambiamento, affinché non vi colpisca la sorte della Nuova Rivelazione, quando sarà venuta la fine. 

Amen

13. ottobre 1964



Chi conosce la verità, la conosce, e chi la conosce, conosce l'eternità.

 


• Mai dica il tuo cuore: Soltanto io sono buono. Se hai cominciato ad essere buono, sii convinto che, come hai potuto esserlo tu, così ci sono altri che l'hanno potuto. (Serm. 249, 2)

• Chi afferma di sapere ciò che non sa, è un temerario; chi dice al contrario di non sapere ciò che invece sa, si mostra ingrato. (Serm. 265, 8, 9)

• Se vivessimo rettamente tutti i giorni, anche qui avremmo giorni felici. (Serm. 297, 6, 9)

Sant’Agostino


Solo i miei rifugi rimarranno.



Messaggio tramite Louise Starr Tomkiel 


Louise ha iniziato a ricevere un messaggio da nostro Padre che diceva: “Gesù, coprimi, per favore, con il Tuo Preziosissimo Sangue”. Allora nostro Padre ha parlato:

Figli miei, vi dico che da qui in avanti sentirete e vedrete molti cambiamenti nel vostro mondo, sulla vostra terra. State costringendo la Mano di Dio a cadere, a distruggere, ad annientare. La devastazione sarà ovunque e nessuno potrà nascondersi da Dio.

La paura sarà la vostra compagna costante. I paesi intorno alla terra che offrono il loro aiuto nei momenti di bisogno scompariranno presto. Solo i Miei rifugi rimarranno.

Solo questi rifugi offriranno pace, riparo, cibo; un rifugio contro i terrori del tormento. Questi luoghi sono riservati ai Miei fedeli.

Venite, Miei piccoli, piccoli resti d'amore, e permetteteMi di proteggervi dalla devastazione di questa grande e ultima guerra. (nota del webmaster: forse bisogna intendere “guerra spirituale”)

Vi darò riparo e vi nutrirò prima che la battaglia sia vinta.

Allora andrete avanti ed entrerete nella Mia Nuova Era, il Mio regno Eucaristico. Vedrete il Nuovo Cielo e la Nuova Terra; una primavera gloriosa.

Preparatevi perché è in vista molta distruzione.

Ascoltate i Miei comandamenti e seguiteLi rapidamente. NON GUARDATE INDIETRO!!!

(nota del webmaster: un'allusione alla storia di Sodoma e Gomorra, la moglie di Lot)

Bibbia - Genesi cap. 19:

E il castigo divino cadde su Sodoma, mentre la moglie di Lot, originaria di Sodoma, si voltò per vedere cosa stava succedendo ai membri della sua famiglia rimasti in città.

Fu allora trasformata in una statua di sale.

Andate dove vi condurrò! Seguite i Miei preziosi Angeli perché vi condurranno al sicuro, nei Miei rifugi preparati per voi e per le Mie piccole creature.

Lasciatevi la paura alle spalle e preparate in fretta tutto il necessario. Io amo i Miei e i Miei mi amano! "

4 giugno 2004


Il Mistero della Corona di Spine - FIGURA DELLA CAPRA EMISSARIA

 


Il mistero della corona di spine

di un padre passionista

1879


CAPITOLO V

FIGURA DELLA CAPRA EMISSARIA


<>"Aaron offrirà il capro vivente; e, ponendo entrambe le mani sulla sua testa, confesserà tutte le iniquità dei figli d'Israele, e tutte le loro colpe e peccati: e, pregando che essi ricadano sulla sua testa, lo manderà nel deserto per mano di un uomo pronto a ciò." [Levitico 16:21]


L'Antico Testamento è pieno di misteri. È, infatti, l'ombra del Cristianesimo, e il velo che indica, mentre cela, Gesù Cristo. Dalla caduta di Adamo l'uomo sente due bisogni: il primo è la necessità di riconoscere il suo stato caduto; il secondo è il bisogno di un Mediatore e Redentore, tra lui e Dio. La cerimonia misteriosa dell'Azazel, o capro emissario, rappresenta ed esprime questi due bisogni. In essa troviamo la confessione del peccato e la sua rimozione da parte di un Mediatore. Diciamo prima qualcosa sulla confessione del peccato e della miseria umana.

Anche i pagani, con la luce fioca e tremolante della ragione, potevano percepire che una terribile calamità era caduta sulla nostra natura umana. Da un lato scoprivano nell'uomo qualcosa di molto nobile, con alte aspirazioni: dall'altro lo trovavano prostrato sulla terra, degradato da basse passioni e contaminato dalla sporcizia del peccato e del vizio. Perciò San Paolo dice: "Sappiamo infatti che tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad ora." [Rom. 8:22] Ognuno di noi può gridare con il santo Davide: "Abbi pietà di me, o Signore, perché sono afflitto; il mio occhio, la mia anima, il mio cuore sono turbati... La mia vita si consuma nel dolore, e i miei anni nei sospiri." [Sal. 30:10]

Il peccato è la causa della miseria umana, perché il peccato rende le persone miserabili [Prov. 16:34], da qui nasce nel peccatore il bisogno e il desiderio di rimuovere il peccato dalla sua anima turbata e afflitta. Il peccato è per l'anima ciò che il veleno è per il corpo. Entrambi devono essere espulsi se vogliamo godere di salute, pace e riposo. Il compimento del peccato genera nell'uomo la necessità della confessione: perché il peccato, per essere guarito, deve essere riconosciuto. Da qui, in molte parti della Sacra Scrittura troviamo l'obbligo della confessione imposto da Dio al peccatore. Non appena Adamo ed Eva caddero, Dio li interrogò, chiedendo loro cosa avessero fatto, per obbligarli a riconoscere la loro trasgressione. Caino uccise il suo innocente fratello Abele; il corpo di quest'ultimo era ancora caldo quando Dio, in forma visibile, apparve a Caino e chiese: "Dov'è tuo fratello Abele?" [Gen. 4:9] Lascia che Caino risponda a questa domanda e confesserà l'omicidio.

Più il peccato si moltiplica sulla terra, più esplicito è l'obbligo della confessione stabilito dal comando di Dio. Per brevità dobbiamo passare oltre i vari ordinamenti di Dio contenuti nei capitoli quarto, quinto e sesto del Levitico, che sono confessioni pratiche di peccato, come osserva il Dottore Angelico, San Tommaso. Tuttavia, faremo alcune brevi citazioni da altre parti delle Sacre Scritture. "Il Signore parlò a Mosè, dicendo: Di' ai figli di Israele, Quando un uomo o una donna avrà commesso uno qualsiasi di tutti i peccati che gli uomini sono soliti commettere, e per negligenza avrà trasgredito il comandamento del Signore e avrà offeso, dovranno confessare il loro peccato." [Num. 5: 6] Ancora: "Chi nasconde i suoi peccati non prospererà; ma chi li confessa e li abbandona otterrà misericordia." [Prov. 28: 13]

Dal Vangelo apprendiamo che gli Ebrei al tempo di San Giovanni Battista osservavano la pratica della confessione: "Giovanni era nel deserto a battezzare e a predicare il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati. E andava da lui tutta la regione della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme, e venivano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati." [Mc. 1: 4-5; 4, 5; vedi anche Mt. 3: 6] Questo è più che sufficiente per dimostrare che la confessione del peccato era un dovere tra gli Ebrei. Questo dovere è così ben noto nella Chiesa cristiana da non richiedere prove da parte nostra in questo luogo.

2. Come noi cattolici siamo comandati dalla Chiesa a confessare i nostri peccati gravi almeno una volta all'anno, così gli Israeliti erano comandati da Dio a celebrare ogni anno la festa dell'espiazione, quando il Sommo Sacerdote, con un rito misterioso, doveva trasferire pubblicamente tutti i peccati del popolo sulla testa di un capro vivente, in ebraico chiamato Azazel, o il capro emissario. In questa solenne occasione il Sommo Pontefice, alla presenza della moltitudine riunita, posava entrambe le mani sulla testa del misterioso animale, confessando ad alta voce tutte le iniquità dei figli di Israele, e tutte le loro offese e peccati, pregando che potessero cadere sulla sua testa; affidava il capro emissario a un uomo designato per questo ufficio, che lo conduceva nel deserto e lo abbandonava all'esecrazione universale del Cielo e della terra. [Lev. 16: 21]

In questa cerimonia abbiamo visto compiuto uno dei due doveri sopra menzionati, cioè la confessione del peccato, e il riconoscimento, davanti al Cielo e alla terra, che siamo una razza caduta di uomini. Di conseguenza, tuttavia, della nostra caduta, sentiamo un secondo bisogno.

3. Sentiamo la necessità di un mediatore che ci liberi dal peso schiacciante dei nostri peccati e delle nostre miserie. In breve, la natura umana sente il bisogno di un Redentore che, nella Sua bontà e misericordiosa compassione, possa concederci di essere liberati dai molteplici mali che opprimono la nostra comune umanità. Perciò, il santo Patriarca Giacobbe, sul letto di morte, profetizzò che il Redentore che sarebbe stato inviato "sarà la speranza delle nazioni." [Gen. 49: 10] È evidente che questo Redentore, per curare e salvare il peccatore, deve essere innocente e senza peccato, affinché la Sua mediazione e espiazione possano essere accettabili a Dio. Tra gli Ebrei questo ufficio di mediatore fu ben prefigurato in questa occasione nell'Azazel, o capro emissario. Questo animale non poteva essere colpevole di alcun peccato. Perciò, essendo innocente, il Sommo Sacerdote pose pubblicamente e solennemente le iniquità, le offese e i peccati dei figli di Israele sulla sua testa, e lo scacciò lontano da loro, pregando e sperando che, con la vittima, tutti i peccati fossero portati via dal popolo.

Questo rito o cerimonia, tuttavia, senza il profondo mistero della Corona di Spine, sarebbe rimasto molto oscuro e insoddisfacente: perché una bestia insensata non poteva espiare i peccati dell’uomo. Ma questo animale era una figura impressionante dell’Agnello Divino di Dio, sul cui adorabile Capo tutte le iniquità, offese e peccati dell’umanità furono posti dall’Eterno Dio, rappresentato nella persona del Sommo Sacerdote ebreo. 

"Tutti noi, come pecore, ci siamo smarriti, ognuno si è voltato per la propria via, e il Signore ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di tutti noi. Egli sarà condotto come una pecora al macello." [Is. 53:6] Questo terribile mistero fu pienamente rivelato e compiuto quando l'Agnello Divino di Dio, il nostro Signore Gesù Cristo, fu coronato di spine. Fu allora che l'Eterno Padre pose sulla testa innocente del Suo Figlio le iniquità di tutti noi.

Egli divenne così il nostro vero Mediatore e il nostro più misericordioso Redentore: infatti, come osserva il santo Beda, "assumendo volontariamente la Corona di Spine, il nostro misericordioso Signore si impegnò a espiare i nostri peccati, che, come spine, germinano dalla terra maledetta dei nostri cuori corrotti." [Commento di S. Beda in Joan. cap. 19] Sant'Agostino dice: "Corona spinea capiti ejus imponitur quia punctio peccatorum nostrorum aridis tribulis comparatur." [Senn. 41, de Pass. Domini] Contempla dunque, anima cristiana, questo Divino Figlio di Dio nella sala del palazzo del governatore romano, seduto su una fredda pietra, coronato di spine.

Rifletti sul fatto che, mentre i Suoi crudeli nemici torturano la Sua adorabile Testa con una terribile corona di spine lunghe e appuntite, l'Eterno Padre la preme profondamente giù ponendovi sopra l'enorme carico di tutti i peccati dell'umanità. Mentre queste spine appuntite torturano la testa del nostro Salvatore, i nostri peccati trafiggono il Suo Divino Cuore e Gli fanno sopportare una doppia agonia—una di dolore nel Suo Corpo, e un'altra di dolore e vergogna nella Sua santissima Anima. Sei tu, devoto lettore, disposto a promuovere, con il tuo esempio e parole opportune, la devozione alla Corona di Spine, con la pia intenzione di fare una riparazione adeguata al nostro caro Signore per gli insulti e le sofferenze da Lui patiti in questa occasione? Sarai sicuramente mosso a mostrare la tua gratitudine al nostro comune Redentore se rifletti sul fatto che, al Suo incoronamento di spine, Egli adempié per il nostro bene e la nostra salvezza i due doveri della Confessione e dell'espiazione. Ricordi che, come abbiamo osservato sopra, le spine sono sia la punizione che l'emblema del peccato. Ora, è evidente che il nostro Signore, permettendo che una Corona di Spine fosse posta sulla Sua adorabile Testa, riconobbe con questo atto di profonda umiltà l'esistenza dei nostri peccati, che in realtà è una confessione pubblica fatta da Lui a Dio e agli uomini.

Inoltre, assumendoli volontariamente sulla Sua Testa, Egli, come l'Azazel ebraico, si impegnò a espiare per essi, non in figura, ma in verità, come nostro effettivo Mediatore e vero Salvatore, adempiendo così il duplice dovere della confessione e dell'espiazione. In conclusione, dovremmo imparare che il Sacramento della Penitenza, istituito da Lui per la remissione dei peccati, dovrebbe essere devotamente frequentato da noi se desideriamo ottenere dalla Sua misericordia il perdono delle nostre trasgressioni.

4. Quando il re Clodoveo, alla presenza di un'immensa moltitudine del suo popolo, si presentò per ricevere il Battesimo dal santo Vescovo Remigio, questi pose la sua mano pontificale sulla testa del monarca inginocchiato e, con grande solennità e dignità, gli disse: "Piegate il vostro collo con mitezza, grande principe sicambro, e promettete di bruciare ciò che avete finora adorato, e di adorare Colui che avete tentato di bruciare. Da pagano adoravate idoli: promettete ora di bruciarli e distruggerli in tutto il regno di Francia. Nel vostro zelo pagano avete tentato di abolire la religione di Gesù crocifisso: promettete ora di adorarlo e di venerarlo." Il fervente neofita reale fece prontamente al vescovo queste due promesse e ricevette il perdono di tutti i suoi peccati attraverso il santo Sacramento del Battesimo. [Vita di San Remigio]

La confessione è un secondo battesimo per il peccatore. Quando andiamo a confessarci, dovremmo essere risoluti a distruggere nei nostri cuori tutti gli idoli segreti dei nostri peccati e delle passioni cattive, e ad amare e adorare solo Gesù Cristo, che, con le Sue umiliazioni, sofferenze e morte, li ha espiati e ha ottenuto per noi la grazia del perdono e della riconciliazione.




La terra sarà coltivata come avevo previsto sin dalla creazione



Messaggio tramite Louise Starr Tomkiel


Louise ha iniziato a ricevere un messaggio da nostro Padre che diceva: “Gesù, coprimi con il Tuo Preziosissimo Sangue”.


Allora nostro Padre ha parlato:

"Come vi ho già spiegato più volte, cari figli, il mondo e tutti i suoi abitanti devono passare attraverso la Tribolazione, la giusta punizione di Dio per i peccati.

Ho anche dichiarato che ci saranno mille anni di pace.

In quel tempo, la terra sarà coltivata come avevo previsto sin dalla creazione.

Non ci saranno macchine, gas, elettricità, né strumenti per aiutarvi.

Lavorerete la terra con amore e rispetto, vi manderò animali (nuove specie?) per aiutarvi.

L'amore abbonderà tra le Mie creature.

Siate gioiosi perché questo è tutto ciò che vi chiedo oggi.

Offrite le vostre prove sapendo tutto ciò che il futuro riserva. Siate piccoli soldati coraggiosi in questa battaglia che si sta svolgendo, perché la vostra ricompensa è grande.

Guardate al futuro con cuore felice. Tenete gli occhi fissi sulla ricompensa. Siate umili davanti a Dio e agli uomini, perché è l'umiltà che Dio cerca nel vostro cuore.

L'umiltà è la vera fiducia in Dio. Date tutto alla Sua Santa e Divina Volontà.

Siete argilla nelle Sue mani e Gli permettete di modellarvi come desidera.

Gli appartenete completamente.

Riunitevi ogni giorno in preghiera. Guardate alla ricompensa che attende tutti i Suoi fedeli, amanti, figli obbedienti che saranno sulla terra o in Cielo.

Dopo la tempesta verrà la grande e gloriosa primavera.

Nessuno può immaginare la bellezza, la pace, l'amore e la gioia di questa nuova vita, di questa nuova era che si rivelerà a tutti coloro che faranno parte del piccolo residuo di Dio che sopravviverà.

Andate avanti in questo giorno con l'amore nel vostro cuore e sapendo che ogni parola di Dio è verità e che tutte si adempiranno così. "

7 giugno 2004

Preghiera al Cuore di Maria

 


O CUORE di Maria, Madre di Dio e nostra Madre, cuore degno di amore, oggetto della compiacenza della Santissima Trinità e meritevole di tutta la venerazione e la tenerezza degli Angeli e degli uomini, tu sei molto simile al Cuore di Gesù, di cui sei l'immagine più perfetta. O cuore pieno di bontà e compassione per le nostre miserie, degnati di sciogliere il ghiaccio dei nostri cuori e rendili interamente rivolti al Cuore del nostro Divin Salvatore. Riversa in essi l'amore delle tue virtù; infiammali con quel fuoco benedetto con cui tu ardi continuamente.

Chiudi in te stesso la santa Chiesa; custodiscila e sii sempre il suo dolce rifugio e la sua torre di forza contro tutte le incursioni dei suoi nemici. Sii tu la nostra via verso Gesù e il canale attraverso il quale riceviamo tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. Sii il nostro soccorso nei nostri bisogni, il nostro sostegno nelle nostre afflizioni, il nostro conforto nelle tentazioni, il nostro rifugio nelle persecuzioni, il nostro aiuto in tutti i pericoli, ma specialmente nell'ultima battaglia della nostra vita, nell'ora della morte, quando tutto l'inferno si scatenerà contro di noi per strapparci l'anima in quel momento terribile da cui dipende la nostra eternità. Oh, allora, Vergine dolcissima, fa'ci sentire la dolcezza del tuo cuore materno e la grandezza del tuo potere con il Cuore di Gesù, e aprici in quella stessa fonte di misericordia un rifugio sicuro, affinché possiamo arrivare a benedirlo con te in Paradiso per sempre.

Possa il Cuore Divino di Gesù e il cuore puro di Maria essere conosciuti, lodati, benedetti, amati, onorati e glorificati sempre e ovunque. Amen.


APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)

La Carità
 
Maria ha evidenziato  con  forza,  in  più  di un’occasione, ai due veggenti venezuelani  l’importanza  della  carità nel processo della conversione. Rivolgendosi a José-Luis gli dice: “Figliolo, se tu ricevi il Corpo del mio Divin Figlio tutti i giorni, se preghi il Santo Rosario, se ti confessi e conosci i Comandamenti e le Scritture, ma non hai la Carità, tutto ciò non ti servirà a niente. Tu devi amare tutti i tuoi fratelli in modo uguale, bianchi e neri, ricchi e poveri; devi avere una preferenza soltanto per il Padre mio Celeste, per il mio Divin Figlio Gesù e, se così ti piace, per Me”.
“Quando la Vergine Maria parla della carità, dice José-Luis, non parla soltanto della carità in termini di denaro, ma principalmente  di pensieri, di quella carità che fa dell’uomo un fratello clemente verso il suo prossimo, e non un giudice amaro e severo”.
“La carità di pensiero, prosegue Juan-Antonio, va di pari passo con l’umiltà, virtù altamente gradita a Dio”


Figli miei amatissimi, state vivendo l’amore di mio Figlio? Che cosa state facendo con le mie parole? Guardate, piccoli miei, guardate l’interno dei vostri cuori. A cosa vi serve pregare, digiunare, conoscere le Sacre Scritture, assistere alla Santa Messa, se in realtà non vivete la carità nei vostri cuori? Piccoli miei, perché dite di amare Dio se non amate i vostri fratelli? Vi invito a fermarvi un po’ e ad esaminarvi, chiedendovi se siete veramente graditi a Dio. Non sentitevi offesi, perché il mio desiderio è di condurvi alla santità.

Figlioli miei, vi chiamo a vivere l’amore. Molti tra voi parlano; molti criticano e giudicano; ecco, piccoli miei, fermatevi, ed invece di parlare tanto e di pensare male, amate, praticamente la carità; non giudicatevi gli uni con gli altri, figlioli, amatevi come fratelli; l’unico giudice è il Signore. Adesso basta! Amate, perdonate e pensare sempre il meglio dei vostri fratelli. Voi puntate il dito facilmente e non vi rendete conto, figlioli, che puntando il dito e giudicando, condannate di nuovo il mio Gesù…...[…].